Prostatite scelta farmaci e possibili ripercussioni gastrointestinali
All'incirca 5/6 anni fa ho sofferto di prostatite abatterica di natura entero-urinaria. Fu curata con cicli di antibiotici più una terapia intestinale protratta per 6 mesi. Il problema fu pressochè risolto, salvo episodi sporadici dovuti a stitichezza si presentavo flogosi prostatiche del tutto peró tollerabili. Due anni fa invece a seguito di problemi gastrici, mi sottopongo ad una edgs che rilevó una piccola ernia iatale. Da allora assumo quotidianamente pantoprazolo 20 mg ed ho riscontrato che avviata la terapia gastrica si è ripresentata la prostatite. Fenomeni di una volta al mese. Mi recai da un mio amico specializzando in urologia al Policlinico Federico II di Napoli, alla visita digitorettale riscontró una prostatite acuta. La terapia fu Levofloxacin per 10 gg, Topster supposte per 7 gg e Cernilen per 30 gg. Ovviamente sia 6 anni fa che prima di questo consulto ho svolto sia, la prima volta, spermiocoltura e tampone uretrale, e, la seconda volta, spermiocoltura sempre con risultati negativi. Da allora ogni due settimane mi viene sto fastidio prostatico (dolore anale, bruciore sulla punta del pene, ecc.). Stanco mi reco da un illustre urologo di Napoli, alla visita digitorettale : " Prostata lievemente aumentata di volume per retto, liscia, regolare e ben delimitabile. L'esplorazione proferta evoca un discreto dolore." Terapia: Ribotrex per 6 gg e Orudis supposte per 7 gg più una terapia intestinale schematica tra cui Normix, carbone vegetale, lievito e crusca per 8 mesi. Allora i miei dubbi sono riguardanti: la scelta dell'antibiotico, come mai non il gold standard per la terapia farmacologica ovvero un fluorochinolone invece della azitromicina? Lo specialista avrà forse pensato ad un contagio sessuale? Sono attualmente in una fase di vita in cui non ho relazioni sessuali. Inoltre lo specialista ha assolutamente ritenuto non congrua l'associazione inibitore della pompa protonica + colon irritabile = prostatite abatterica. Inoltre vorrei comprendere dato che soffro spesso di cattiva digestione, adeguatamente contrastata con procinetici, la crusca e soprattutto il lievito potrebbe crearmi effetti indesiderati allo stomaco?
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Come è noto, noi siamo abbastanza scettici nella somministrazione di antibiotici nei disturbi prostatici del giovane, a meno che vi siano riscontri colturali inequivocabilmente positivi oppure la febbre tipica delle rare forme veramente acute. Peraltro, in assenza di una terapia di sicuro effetto, ogni urologo segue le sue abitudini ed i suoi schemi mentali, mai due specialisti consiglieranno lo stesso schema. Non ci formalizziamo quindi, molto dipende dal rapporto di comunicaziine e fiducia che si ha con lo specialista. Nel suo caso, la base del problema è sicuramente intestinale ed è qui che va giustamente concentrato il massimo delle attenzioni. È difficile dire preventivamente quale sarà la tollerabilità e l'efficacia a lungo termine della terapia che le è stata consigliata. Non resta dunque che provare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Dottore grazie infinite per la risposta. Quella prostatica (in primis quella a-batterica)sembra essere un'affezzione dall'approccio del tutto ancora "empirico". Mi saprebbe rispondere peró sui dubbi riguardanti lo stomaco. Ovvero, secondo lei, l'ipp potrebbe realmente arrecare danni all'intestino (tipo contaminazione batterica del tenue)e quindi di conseguenza alla prostata e soprattutto l'utilizzo dell' Orudis, come ben saprà un fans, potrebbe arrecarmi danni allo stomaco? O assumere pantoprazolo 20mg mi puó dare un'effettiva protezione oppure il fatto che sia sotto forma rettale puó avere un minore assorbimento gastrico? In caso di esposizione ad un rischio di dolenzia all'apparato gastrico sarebbe saggio se in maniera indipendente sostituissi l'Orudis al Topster? E inoltre come già ho esposto nel post iniziale, il lievito in compresse potrebbe causarmi fenomeni di gonfiore e di conseguenza di cattiva digestione? Distinti saluti.
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I problemi intestinali possono influenzare frequentemente la prostata e le basse vie urinarie, ma mai vice versa. Per il resto lei ci pone domande di competenza gastro-enterologica sulle quali non sappiamo darle risposte precise. Tenga comunque conto che in generale non si tratta di farmaci od integratori particolarmente aggressivi e che l'eventuale comparsa di effetti collaterali potrà essere rapidamente risolta sospendendo l'assunzione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.4k visite dal 03/10/2017.
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