Cistectomia
Buongiorno
Mio padre, 82 anni, ha subito esattamente 8 giorni fa una cistectomia radicale con stomia esterna, a causa di tumore. Premetto che nel mese di aprile aveva già subito l'asportazione del rene sx sempre per tumore.
L'intervento si è svolto regolarmente e il decorso è stato regolare salvo una febbre, 38° avuta nella giornata di domenica e ancora 37,5° nella serata di ieri.
Oggi lo dovrebbero dimettere. Ci sono controlli da fare per questa febbre insorta una settimana dopo l'intervento? In ospedale non sembrano preoccuparsene.
E' parecchio debilitato e fatica a stare in piedi.
Per favore se possibile rispondetemi con urgenza, grazie.
Figlia in pena.
Mio padre, 82 anni, ha subito esattamente 8 giorni fa una cistectomia radicale con stomia esterna, a causa di tumore. Premetto che nel mese di aprile aveva già subito l'asportazione del rene sx sempre per tumore.
L'intervento si è svolto regolarmente e il decorso è stato regolare salvo una febbre, 38° avuta nella giornata di domenica e ancora 37,5° nella serata di ieri.
Oggi lo dovrebbero dimettere. Ci sono controlli da fare per questa febbre insorta una settimana dopo l'intervento? In ospedale non sembrano preoccuparsene.
E' parecchio debilitato e fatica a stare in piedi.
Per favore se possibile rispondetemi con urgenza, grazie.
Figlia in pena.
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La cistectomia radicale è un intervento molto pesante ed a rischio di importanti complicazioni, ma il motivo oncologico per il quale viene eseguito è ineluttabile. Se suo padre è anche reduce da un altro intervento di indubbio impegno (sebbene non confrontabile), vi sono molte ragioni per cui in questo momento possa essere in condizioni degradate e fragili. Il supporto medico post-intervento oggigiorno è molto efficace con vari tipi di approccio terapeutico, molto importante è comunque la ripresa preoce di una buona alimentazione e di una mobilità accettabile. ben si sa che l'anziano meno sta a letto e meglio è. La comparsa di febbre è molto frequente, non si tratta per forza di infezione, ma vi può anche essere riassorbimento di fluidi da un campo operatorio che ha comportato una ampia dissezione anatomica. La terapia antibiotica è comunque indispensabile, poiché i batteri peggiori si trovano purtroppo in ospedale. Diciamo che ad una settimana dall'intervento si sia proprio nel momento in cui necessiti l'impegno comune (anche del paziente) per imprimere una svolta positiva. Le dimissioni precoci ed il ritorino all'ambiente domestico possono essere di grande aiuto.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
Oggi non verrà dimesso, la febbre ieri sera era 37.6 si è mantenuta su questi livelli anche stanotte e nonostante i valori del sangue siano a posto vogliono capire da dove arriva.
La mia domanda è: come lo capiscono? non stanno facendo esami di nessun tipo. Che esame ci vorrebbe per accertarne la causa?
Mi preoccupa, a parte la causa, quello che giustamente anche lei dice: in ospedale non si alza quasi per niente, e mangia pochissimo.....
Oggi non verrà dimesso, la febbre ieri sera era 37.6 si è mantenuta su questi livelli anche stanotte e nonostante i valori del sangue siano a posto vogliono capire da dove arriva.
La mia domanda è: come lo capiscono? non stanno facendo esami di nessun tipo. Che esame ci vorrebbe per accertarne la causa?
Mi preoccupa, a parte la causa, quello che giustamente anche lei dice: in ospedale non si alza quasi per niente, e mangia pochissimo.....
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Utente
Grazie di nuovo. Preciso che non è certo mancanza di fiducia nell'operato dei suoi colleghi che, anzi, hanno svolto un ottimo lavoro.
Ho fatto queste domande perché loro stessi hanno confermato di averlo solo tenuto in osservazione nella giornata di martedì, solo ieri gli hanno fatto una RX torace risultata negativa e l'ipotesi è stata il cambio di antibiotico nella giornata di domenica, quando è insorta la febbre.
Oggi decidono circa le dimissioni. Se posso permettermi un'ulteriore domanda: a cosa bisogna stare particolarmente attenti una volta rientrato a casa, cioè quali sintomi o disturbi bisogna osservare più attentamente per intervenire senza ritardi?
Una terapia antitumorale (farmaci, chemio o radioterapia) che ancora non è stata decisa, potrebbe essere più utile o dannosa vista l'età ecc.?
Le ricordo che ha un solo rene e ora è stomizzato.
Buona giornata
Ho fatto queste domande perché loro stessi hanno confermato di averlo solo tenuto in osservazione nella giornata di martedì, solo ieri gli hanno fatto una RX torace risultata negativa e l'ipotesi è stata il cambio di antibiotico nella giornata di domenica, quando è insorta la febbre.
Oggi decidono circa le dimissioni. Se posso permettermi un'ulteriore domanda: a cosa bisogna stare particolarmente attenti una volta rientrato a casa, cioè quali sintomi o disturbi bisogna osservare più attentamente per intervenire senza ritardi?
Una terapia antitumorale (farmaci, chemio o radioterapia) che ancora non è stata decisa, potrebbe essere più utile o dannosa vista l'età ecc.?
Le ricordo che ha un solo rene e ora è stomizzato.
Buona giornata
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E' molto difficile che si pongano le indicazioni per una chemioterapia adiuvante, considerata l'età e le condizioni generali, anche perché non si sarebbe in grado di garantirne una reale efficacia aggiuntiva. La complicazione più temibile a medio termine sono le infezioni sia urinarie che polmonari, queste ultime favorite dall'ambiente ospedaliero e dal prolungato allettamento. Non possiamo che sperare che nell'ambiente domestico suo padre riprenda gli stimoli per muoversi, alimentarsi e trovare soprattutto deglli stimoli positivi, che gli impediscano di "lasciarsi andare".
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 26/09/2017.
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