Vescica dilatata e non sensibile
Buongiorno, vorrei sottoporvi un problema che da 3 mesi affligge mio padre.
Mio padre ha metà luglio accusa dei dolori forti alla schiena e ha problemi di urinare bene, andava spesso e urinava poco, decidiamo di fargli fare subito un ecografia e dicono che deve immediatamente mettere il catetere perché i reni sono dilatati e la vescica era piena, più di 2 litri. Aveva la creatinina e la azotemia alte e i dottori hanno detto che per poco rischiava di andare in dialisi. Cura: antibiotico con dosaggio 250 e pillola per la prostata, che era ingrossata e togliere il catetere tra 20 giorni e poi ripetere l'esame del sangue. Mio padre si riprende subito ma 7 giorni prima di togliere il catetere nessun dottore (neanche il medico di base) ci aveva detto che bisognava prendere l'antibiotico per prevenire infezioni una volta tolto il catetere. Mio padre toglie il catetere e va a urinare dopo 6 ore, con bruciore fortissimo. Passano 4 giorni tra dolori e inappetenza, andiamo da un altro Urologo che ci dice che l'antibiotico era troppo leggero per una persona di 67 anni e che c'è un infezione in corso e che aveva di nuovo la vescica piena. Rimettono il catetere, dicono di andare in un altro ospedale dove dovrà fare la cistoscopia e la uroflussometria. Quindi parliamo con un terzo Urologo che ci dice che mio padre ha la vescica dilatata, sfiancata e che nn necessita di questi esami per il momento, gli da la cura di antibiotici e integratori per la prostata. Torniamo a casa mio padre accusa febbre, bruciore per un paio di giorni. Tra 15 giorni ci rechiamo in ospedale per togliere il catetere, rimaniamo tutto la mattinata li in attesa che mio padre urini ma dopo aver bevuto un litro e mezzo di acqua non sente nessun stimolo di svuotare. L'urologo (lo stesso che ci ha dato l'ultima cura) dice che ha la vescica dilatata, che si porta questo problema da anni, causato dalla prostata ingrossata e che la vescica non è sensibile, dice che potrebbe fare l'intervento per allargare il canale delle vie urinarie ma afferma che non sentendo lo stimolo potrebbe essere inutile, quindi dice che è fiducioso perché i reni sono perfetti, i valori sono tutti rientrati nella norma e che secondo lui tra altri 15 giorni la vescica potrebbe rientrare un po' e riuscire a urinare, ha ridato gli stessi antibiotici e integratori e ha detto di prenotare l'esame urodinamica con diagnosi vescica neurologica e ci ha rimandati a casa con il catetere. La mia domanda è c'è un modo per far tornare la vescica sensibile e restringerla e se c'è una cura per risolvere questo problema, perché io sono convinta che tra 15 giorni mio padre, una volta tolto il catetere non risolverà il problema. Vi ringrazio anticipatamente
Mio padre ha metà luglio accusa dei dolori forti alla schiena e ha problemi di urinare bene, andava spesso e urinava poco, decidiamo di fargli fare subito un ecografia e dicono che deve immediatamente mettere il catetere perché i reni sono dilatati e la vescica era piena, più di 2 litri. Aveva la creatinina e la azotemia alte e i dottori hanno detto che per poco rischiava di andare in dialisi. Cura: antibiotico con dosaggio 250 e pillola per la prostata, che era ingrossata e togliere il catetere tra 20 giorni e poi ripetere l'esame del sangue. Mio padre si riprende subito ma 7 giorni prima di togliere il catetere nessun dottore (neanche il medico di base) ci aveva detto che bisognava prendere l'antibiotico per prevenire infezioni una volta tolto il catetere. Mio padre toglie il catetere e va a urinare dopo 6 ore, con bruciore fortissimo. Passano 4 giorni tra dolori e inappetenza, andiamo da un altro Urologo che ci dice che l'antibiotico era troppo leggero per una persona di 67 anni e che c'è un infezione in corso e che aveva di nuovo la vescica piena. Rimettono il catetere, dicono di andare in un altro ospedale dove dovrà fare la cistoscopia e la uroflussometria. Quindi parliamo con un terzo Urologo che ci dice che mio padre ha la vescica dilatata, sfiancata e che nn necessita di questi esami per il momento, gli da la cura di antibiotici e integratori per la prostata. Torniamo a casa mio padre accusa febbre, bruciore per un paio di giorni. Tra 15 giorni ci rechiamo in ospedale per togliere il catetere, rimaniamo tutto la mattinata li in attesa che mio padre urini ma dopo aver bevuto un litro e mezzo di acqua non sente nessun stimolo di svuotare. L'urologo (lo stesso che ci ha dato l'ultima cura) dice che ha la vescica dilatata, che si porta questo problema da anni, causato dalla prostata ingrossata e che la vescica non è sensibile, dice che potrebbe fare l'intervento per allargare il canale delle vie urinarie ma afferma che non sentendo lo stimolo potrebbe essere inutile, quindi dice che è fiducioso perché i reni sono perfetti, i valori sono tutti rientrati nella norma e che secondo lui tra altri 15 giorni la vescica potrebbe rientrare un po' e riuscire a urinare, ha ridato gli stessi antibiotici e integratori e ha detto di prenotare l'esame urodinamica con diagnosi vescica neurologica e ci ha rimandati a casa con il catetere. La mia domanda è c'è un modo per far tornare la vescica sensibile e restringerla e se c'è una cura per risolvere questo problema, perché io sono convinta che tra 15 giorni mio padre, una volta tolto il catetere non risolverà il problema. Vi ringrazio anticipatamente
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In effetti, considerata la storia, è mollto difficile sperare in una ripresa della minzione spontanea, tanto che forse eviteremmo di intraprendere dei tentativi inutili. L'intervento disostruttivo pare inevitabile, ma nel frattempo è assolutamente corretta la scelta di eseguire una buona indagine urodinamica. Anche se oggigiorno è abbastanza raro vedere situazioni così degenerate (per trascuratezza?), ogni urologo con una certa esperienza alle spalle ha visto molti casi in cui anche dopo ritenzioni croniche devastanti, dopo la disostruzione la minzione riprende in modo accettabile. Non vi sono purtroppo terapie sicuramente efficaci mirate alla ripresa di contrattilità della vescica, l'importante per ora è tenerla vuota con il catetere
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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L'intervento è la comune disostruzione della prostata, le modalità dipendono da fattori variabili da caso a caso. Oggigiorno con le tecniche laser l'intervento è assai meno invasivo che in passato. Comunque qualsiasi decisione è rinviata ai risultati dell'urodinamica.
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Utente
Salve, ieri mio padre ha rifatto la visita, togliendo il catetere e provando a urinare da solo ma purtroppo non c'è riuscito e ha rimesso il catetere. Abbiamo le prove urodinamiche il 21 novembre. Il dottore che ci sta seguendo dice che ci vuole tempo e la vescica potrebbe tornare sensibile, dopo se dovesse sentire lo stimolo, si interviene chirurgicamente e poi sarà in grado di urinare, se la vescica non è sensibile è inutile l'intervento, di conseguenza dovrà mettere il catetere a intermittenza. Mi sono consultata telefonicamente con un altro Urologo che mi ha detto che stiamo perdendo tempo, che urodinamica serve solo a confermare quello che già sappiamo, ovvero che la vescica è addormentata e di conseguenza secondo lui si deve togliere la prostata e se non urina, catetere a intermittenza. Le mie domande sono : 1 esattamente in cosa consiste questo esame? Ho letto che mettono un tubicino sia nell'ano che nella punta del pene. 2 la ginnastica vescicale funziona ( hanno detto un'oretta al giorno di mettere il tappo e vedere se sente lo stimolo di urinare) e come si fa a vedere se la vescica è dilatata o no (il dottore che ci segue ha detto che con l'ecografia non si vede) 3 il catetere a intermittenza come fa a metterlo da solo senza provocare infezioni o magari con la paura che viene messo male? Grazie e scusatemi se mi sono dilungata e che siamo un po confusi e preoccupati.
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In linea di massima noi pensiamo che la disostruzione debba essere eseguita comunque, a prescindere dai risultati dell'indagine urodinamica. Eseguire l'urodinamica caratterizza un approccio più rigoroso alla situazione, purtroppo vi sono di mezzo i tempi di attesa, ma nella struttura pubblica questo è inesorabile, anzi, un paio di mesi non è neanche così male. Si tratta di un esame minimamente invasivo. Viene inserito un sottile catetere nell'uretra che serve per riempire la vescica e rilevare la pressone all'interno. Per molti motivi, che non stiamo qui a dettagliare, noi non crediamo nell'utilità della "ginnastica vescicale", ma sappiamo che altri Colleghi vi fanno affidamento. L'importante comunque è vedere dei risultati, senza formalizzarsi sulle nostre opinioni. Il cateterismo ad intermittenza è un grosso impegno, i risultati miglio si ottengono quando è possibile farlo auto-gestire dal paziente, non sappiamo se per età o per destrezza suo padre potrebbe avere delle difficoltà. Se deve essere praticato da altri diventa molto complesso dal punto di vista logistico, spcie si vi è necessità di praticarlo più volte al giorno. Tant'è che nella maggioranza dei casi ci si arrende alla necessità del catetterismo a permanenza. D'ogni modo, in conclusione, possiamo dire che di casi così degradati non se ne vedono più molti oggigiorno, ma nell'esperienza di tuttti noi specialisti certamente prevale il numero di pazienti che dopo l'intervento hanno ripreso bene o male ad urinare.
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Utente
Grazie mille, qui siamo tutti molto scoraggiati... Io sono la figlia e sono piuttosto rassegnata, non penso la vescica ritornerà sensibile con il tempo o si restringera ', stiamo solo perdendo tempo e tra l' altro volevo avere un consulto da un altro Urologo in zona ma mio padre non vuole. Alla fine pensandoci bene non c'è molto da fare o non ci sono tante strade da percorrere. Mio padre ha 68 anni e ieri gli ho accennato il catetere a intermittenza, assolutamente preferisce quello che ha adesso. Purtroppo mio padre ha trascurato la situazione ed è questa la mia rabbia, ma non voglio farli sentire in colpa. Non esiste qualche farmaco che possa restringere la vescica e sentire lo stimolo?
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Come già le abbiamo ripetutamente scritto, non esistono al momento terapie praticabili che aumentino efficacemente la contrazione della vescica, senza causare effetti collaterali significativi. Certamente suo padre si è trascurato moltissimo, ma è ancora in buona età e questo gioca senz'altro a suo favore.
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Utente
Salve,scrivo in questa conversazione già avviata così magari potete rivedere il caso di mio padre. venerdì mio padre ha di nuovo il controllo per vedere se riesce a sentire lo stimolo della vescica, togliendo il catetere per mezza giornata. In questo mese con il catetere ogni tanto metteva il tappo per qualche oretta e bevendo mezzo litro di acqua sentiva la punta del pene bruciare e sentiva il bisogno di mettere subito la sacca per svuotare. Che cosa significa questo bruciore? E se preme un po' la vescica sente il peso..E infine voleva sapere se magari, visto che si tratta di vescica neurologica, se è il caso di richiedere una tac o un esame per capire perché non ha più lo stimolo. Da cosa è dipeso?
Grazie sabrina
Grazie sabrina
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.3k visite dal 10/09/2017.
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