Prostatite: fermenti lattici

Buona sera.
Circa 2 mesi fa per via di problematiche che riguardano la minzione e l'eiaculazione ho fatto una visita urologica.
Mi è stata diagnosticata la prostatite non batterica perchè da esami colturali recenti non erano stati individuati batteri.
Mi è stato prescritto il permixon per 6 settimane. Dopo circa 30 giorni di terapia ancora non riscontravo nessun miglioramento.

Poi ho cominciato ad assumere fermenti lattici perchè mi ricordavo di aver già avuto benefici 2 volte mesi prima.
Incredibilmente nel giro di 2 o 3 giorni tutti i problemi spariscono: urino molto meglio, l'eiaculazione è a getto e non più faticosa come prima, la percezione dell'orgasmo è intensa mentre prima era quasi assente. Inoltre noto un evidente aumento del desiderio sessuale, che prima era molto in calo.
Il problema è che quando interrompo l'assunzione dei fermenti, i problemi ritornano esattamente come prima.
Il mio urologo mi ha consigliato di assumere il cialis, nonostante io non abbia mai detto di avere problemi di erezione.

Ho ripreso l'assunzione dei fermenti facendo di testa mia, e attualmente sto benissimo e i problemi sono assenti.
Chiedo cortesemente il parere di un urologo esperto sul perchè si ripresentano i problemi ogni volta che interrompo i fermenti.
A cosa è dovuto?

Ci tengo a sottolineare che quando smetto di prendere i fermenti, mi accorgo dopo un paio di giorni di urinare male, mi sento la vescica bloccata. E dopo pochi giorni ricompaiono anche i sintomi relativi alla sessualità.
Magicamente dopo 2 massimo 3 giorni di fermenti lattici tutto sparisce.
A cosa è dovuto tutto questo?

Ho fatto diversi esami colturali tutti negativi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Che i legami tra la prostata e l'intestino siano strettissimi è cosa arcinota, così come una corretta funzione intestinale è uno dei capisaldi dell'approccio terapeutico alla prostatite cronica. Siamo molto contenti che lei abbia trovato un rimedio così semplice ed effica ai suoi problemi, ma sinceramente non siamo in grado di darne una spiegazione scientificamente logica. Se basta così poco a rimettere le cose in ordine ne approfitti e lasci gli altri costosi prodotti sugli scaffali della farmacia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Che tra la prostata e l'intestino ci sia un legame strettissimo non è stato il mio urologo a dirmelo, nè tanto meno il mio medico di base. E questo mi fa pensare che non sono a conoscenza di questo legame, o peggio ancora che lo omettono per ragioni che non mi sono ancora chiare.

Ad ogni modo è evidente che la causa di queste mie problematiche è batterica, altrimenti i fermenti non avrebbero benefici così evidenti. Ed è molto grave che i medici che mi hanno seguito non siano giunti a questa semplice conclusione.

Quello che mi preoccupa è a chi rivolgermi nel caso in cui i problemi dovessero ripresentarsi una volta finito di assumere i fermenti.
Le assicuro che i fermenti che assumo io sono i migliori sul mercato e costano più di molti farmaci, ragion per cui non posso assumerli per periodi lunghi.
Se i problemi dovessero ripresentarsi probabilmente dovrò debellare il batterio resistente che ne è la causa, ma quello che mi rattrista è che nessun medico consultato fino ad ora è giunto a questa conclusione.
Sono davvero amareggiato per questo, perchè le persone con problemi di salute dovrebbero ricevere assistenza da persone competenti e non improvvisarsi medici per sè stessi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
In buona parte dei disturbi prostatici a decorso prolungato non vi è una causa infettiva evidenziabile con i comuni accertamenti.
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