Intervento prostata in pz cardiopatico
gentili dottori,scrivo nuovamente per mio padre per il quale il problema prostatico sta diventando insopportabile e premetto di aver letto gli articoli del dr beretta prima di inserire questo consulto
lui ha 70 anni,biopsia prostatica nel 2013 negativa per presenza di un nodulo all'e.r.,psa che da allora oscilla tra 1,40 e 1,90 ed e' ovviamente seguito da un urologo da diversi anni che gli ha prescritto varie terapie : urorec 8mg,xatral,terazosina.ora sta usando omnic 0,4 in associazione con la finasteride che ha sospeso per l'estate e riprende a settembre (sempre sotto indicazione dell'urologo)
tuttavia i sintomi urinari ci sono e ultimamente peggiorano: urina spesso di notte,ha urgenza minzionale durante il giorno,addirittura a volte non riesce a trattenere l'urina se in seguito a questa urgenza non va in bagno.
l'uroflussometria eseguita l'anno scorso dava come velocita' media 10,2 m/s ,l'ecografia svolta la settimana scorsa dice:
RENE SINISTRO NON VISUALIZZABILE(AGENESIA RENALE).RENE DESTRO REGOLARE PER DIMENSIONI E MORFOSTRUTTURA IN RELAZIONE ALL'ETA' SENZA EVIDENZA DI SEGNI DI STASI URINARIA.VESCICA PARZIALMENTE DISTESA CON VISIBILITA'DI ALCUNE ESTROFLESSIONI DIVERTICOLARI IN CORRISPONDENZA DELLA PARETE LATERALE SINISTRA
PROSTATA DI DIMENSIONI AUMENTATE(VOLUME STIMATO 50 ML)CHE SOLLEVA IL PAVIMENTO VESCICALE AD ECOSTRUTTURA PARENCHIMALE MARCATAMENTE DISMOGONEA PER LA PRESENZA DI ZOLLE IPERECOGENE FRAMMISTE AD AREE IPOECOGENE: UTILE VALUTAZIONE UROLOGICA E DOSAGGIO DEL PSA
mio padre ha le seguenti patologie: insufficienza-stenosi aortica di grado moderato con prevalente insufficienza,una lieve forma di bpco in compenso e una lieve IRC sempre in compenso
a febbraio siamo stati a visita presso un importante ospedale della mia citta'(napoli) dove l'urologo ravvisa tutti gli estremi di un intervento chirurgico che pero' preferirrebbe non fare a causa delle problematiche cardiologiche di cui sopra.ci ha riferito che le situazioni di compenso come quelle di mio padre,in sala operatoria sotto anestesia potrebbero scompensare con esiti imprevedibili.
noi sinceramente abbiamo deciso di interpellare un altro urologo ospedaliero e chiederemo al cardiologo al prossimo controllo se per lui mio padre puo' affrontare un intervento del genere
le domande che vorrei porvi sono le seguenti:
A)nella nostra esperienza clinica siete intervenuti chirurgicamente su pazienti che presentavano anche altre patologie di una certa importanza?
B)il nostro medico di famiglia pensa che paradossalmente,per mio padre possa essere meno rischioso l'adenomectomia trans vescicale che la turp a causa delle elevate dimensioni della prostata e per il pericolo della sindrome post turp.Voi avete mai operato pazienti con volume prostatico come quello di mio padre (50 ml) con metodo turp?
grazie per l'attenzione,vi saluto cordialmente
lui ha 70 anni,biopsia prostatica nel 2013 negativa per presenza di un nodulo all'e.r.,psa che da allora oscilla tra 1,40 e 1,90 ed e' ovviamente seguito da un urologo da diversi anni che gli ha prescritto varie terapie : urorec 8mg,xatral,terazosina.ora sta usando omnic 0,4 in associazione con la finasteride che ha sospeso per l'estate e riprende a settembre (sempre sotto indicazione dell'urologo)
tuttavia i sintomi urinari ci sono e ultimamente peggiorano: urina spesso di notte,ha urgenza minzionale durante il giorno,addirittura a volte non riesce a trattenere l'urina se in seguito a questa urgenza non va in bagno.
l'uroflussometria eseguita l'anno scorso dava come velocita' media 10,2 m/s ,l'ecografia svolta la settimana scorsa dice:
RENE SINISTRO NON VISUALIZZABILE(AGENESIA RENALE).RENE DESTRO REGOLARE PER DIMENSIONI E MORFOSTRUTTURA IN RELAZIONE ALL'ETA' SENZA EVIDENZA DI SEGNI DI STASI URINARIA.VESCICA PARZIALMENTE DISTESA CON VISIBILITA'DI ALCUNE ESTROFLESSIONI DIVERTICOLARI IN CORRISPONDENZA DELLA PARETE LATERALE SINISTRA
PROSTATA DI DIMENSIONI AUMENTATE(VOLUME STIMATO 50 ML)CHE SOLLEVA IL PAVIMENTO VESCICALE AD ECOSTRUTTURA PARENCHIMALE MARCATAMENTE DISMOGONEA PER LA PRESENZA DI ZOLLE IPERECOGENE FRAMMISTE AD AREE IPOECOGENE: UTILE VALUTAZIONE UROLOGICA E DOSAGGIO DEL PSA
mio padre ha le seguenti patologie: insufficienza-stenosi aortica di grado moderato con prevalente insufficienza,una lieve forma di bpco in compenso e una lieve IRC sempre in compenso
a febbraio siamo stati a visita presso un importante ospedale della mia citta'(napoli) dove l'urologo ravvisa tutti gli estremi di un intervento chirurgico che pero' preferirrebbe non fare a causa delle problematiche cardiologiche di cui sopra.ci ha riferito che le situazioni di compenso come quelle di mio padre,in sala operatoria sotto anestesia potrebbero scompensare con esiti imprevedibili.
noi sinceramente abbiamo deciso di interpellare un altro urologo ospedaliero e chiederemo al cardiologo al prossimo controllo se per lui mio padre puo' affrontare un intervento del genere
le domande che vorrei porvi sono le seguenti:
A)nella nostra esperienza clinica siete intervenuti chirurgicamente su pazienti che presentavano anche altre patologie di una certa importanza?
B)il nostro medico di famiglia pensa che paradossalmente,per mio padre possa essere meno rischioso l'adenomectomia trans vescicale che la turp a causa delle elevate dimensioni della prostata e per il pericolo della sindrome post turp.Voi avete mai operato pazienti con volume prostatico come quello di mio padre (50 ml) con metodo turp?
grazie per l'attenzione,vi saluto cordialmente
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Gli interventi prostatici disostruttivi oggigiorno si eseguono quasi esclusivamente per via endoscopica, l'approccio chirurgico è ormai rarissimo e si riserva a situazioni molto particolari, che nulla hanno a vedere con la situazione di sua padre. Inoltre, ormai in quasi tutti i centri maggiori, la classica TURP è stata sostituita dall'utilizzo di vari tipi di laser, che riducono il sanguinamento intra e post-operatorioabbattendo i tempi di degenza e la cateterizzazione (24-48 ore). Questo per dire che l'intervento sia oggi da considerare assai meno invasivo che in passato, eseguibile in anestesia periferica. Pertanto, almeno dal nostro punto di vista urologico, non parrebbe sussitere alcuna controindicazione. Ovviamente anche l'anestesista deve dire la sua, ma tutto sommato ci pare che il problema cardiologico sia ben compensato sotto terapia, crediamo che vengano operati abitualmente anche pazienti in condizioni ben peggiori. Comunque indispensabile sarà una rivalutazione cardiologica pre-operatoria.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.2k visite dal 10/08/2017.
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