Renella e prostata ingrossata
Buongiorno,
Ho 42 anni e a seguito di leggera esitazione prima della minzione, bruciore leggero con espulsione di granelli giallastri da circa 1 mese, ho fatto una ecografia addome inferiore dove viene evidenziata la presenza di qualche microspot millimetrico su rene sx, vescica modicamente distesa e prostata di 45 ml con piccola prominenza del lobo medio. Ho già fissato la visita con l'urologo e oltre ad essere un po' preoccupato ho alcuni dubbi che mi assillano:
- la "renella" può essere la causa o l'effetto dell'aumento della prostata?
- questa renella si può formare in vescica in breve tempo visto che la espello quando bevo poco e verso il termine della minzione?
- la piccola prominenza in vescica è la causa di questi disturbi urinari compresa la formazione di renella?
Grazie infinite, Cordialità.
Ho 42 anni e a seguito di leggera esitazione prima della minzione, bruciore leggero con espulsione di granelli giallastri da circa 1 mese, ho fatto una ecografia addome inferiore dove viene evidenziata la presenza di qualche microspot millimetrico su rene sx, vescica modicamente distesa e prostata di 45 ml con piccola prominenza del lobo medio. Ho già fissato la visita con l'urologo e oltre ad essere un po' preoccupato ho alcuni dubbi che mi assillano:
- la "renella" può essere la causa o l'effetto dell'aumento della prostata?
- questa renella si può formare in vescica in breve tempo visto che la espello quando bevo poco e verso il termine della minzione?
- la piccola prominenza in vescica è la causa di questi disturbi urinari compresa la formazione di renella?
Grazie infinite, Cordialità.
[#1]
Si tratta evidentemente di cristalli di acido urico, di sicura provenienza renale. Questo è uno dei rari casi in cui è corretto parlare di "renella". Evidentemente lei è predisposto a questa sedimentazione di acido urico, nella quale ha un ruolo anche il suo sovrappeso di quasi di una ventina di chili. La prostata inizialmente ingrossata è una cosa completamente diversa, al limite può rendere più difficoltosa la minzione e l'espusione ei cristalli. Il nostro Collega ovviamente valuterà direttamente, ma non è difficile prevedere consigli inerenti una buona idratazione, una drastica perdita di peso, una riduzione dall'assunzione di cibi particolarmente proteici (carni rosse, salumi, crostacei, ecc.).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#8]
Utente
Buongiorno Dottore,
volevo aggiornarLa in merito alla sintomatologia descritta nei precedenti post.
In data 18 agosto ho effettuato una spermiocoltura dove è stato identificato il germe "Enteroccocus faecalis" con carica microbica elevata e il relativo antibiogramma ha indicato il Levofloxacin come il più efficace.
Successivamente sono stato visitato dall'urologo di fiducia il quale ha riscontrato un ingrossamento della prostatata definendola come "grossa castagna" con base edematosa e mi ha prescritto il Levofloxacin per un mese.
Terminata la cura i sintomi erano quasi scomparsi, ora per per scrupolo ho ripetuto la spermiocoltura ed è stato riscontrato un altro germe ovvero "Escheria Coli" con carica microbica moderata e l'unico antibiotico efficace risulta "Piperacillina/tazobactam" da assumere esclusivamente per via intramuscolare per almeno 9 giorni, tutti gli altri più comuni antibiotici risultano poco efficaci (batterio resistente).
Non Le nego che sono molto perplesso per la situazione e volevo chiedere se esiste qualche causa particolare per queste prostatiti ricorrenti, ad esempio il lobo medio e l'inizio di IPB può favorire l'insorgenza della prostatite? Inoltre lo scorso anno sono stato operato per la rimozione di un calcolo bloccato sull'uretere con procedura di ureterolitolapassi, anche questo può portare a prostatiti?
Le segnalo infine che convivo da anni con una ragade anale che periodicamente è recidiva alternata a periodi anche di lunghi di completa remissione, anche questo problema può favorire l'insorgenza della prostatite?
grazie
volevo aggiornarLa in merito alla sintomatologia descritta nei precedenti post.
In data 18 agosto ho effettuato una spermiocoltura dove è stato identificato il germe "Enteroccocus faecalis" con carica microbica elevata e il relativo antibiogramma ha indicato il Levofloxacin come il più efficace.
Successivamente sono stato visitato dall'urologo di fiducia il quale ha riscontrato un ingrossamento della prostatata definendola come "grossa castagna" con base edematosa e mi ha prescritto il Levofloxacin per un mese.
Terminata la cura i sintomi erano quasi scomparsi, ora per per scrupolo ho ripetuto la spermiocoltura ed è stato riscontrato un altro germe ovvero "Escheria Coli" con carica microbica moderata e l'unico antibiotico efficace risulta "Piperacillina/tazobactam" da assumere esclusivamente per via intramuscolare per almeno 9 giorni, tutti gli altri più comuni antibiotici risultano poco efficaci (batterio resistente).
Non Le nego che sono molto perplesso per la situazione e volevo chiedere se esiste qualche causa particolare per queste prostatiti ricorrenti, ad esempio il lobo medio e l'inizio di IPB può favorire l'insorgenza della prostatite? Inoltre lo scorso anno sono stato operato per la rimozione di un calcolo bloccato sull'uretere con procedura di ureterolitolapassi, anche questo può portare a prostatiti?
Le segnalo infine che convivo da anni con una ragade anale che periodicamente è recidiva alternata a periodi anche di lunghi di completa remissione, anche questo problema può favorire l'insorgenza della prostatite?
grazie
[#9]
Noi siamo abitualmente molto critici nell'interpretazione dei risultati della spermiocoltura, poiché assai spesso condizionati da contaminazione del campione da pate di batteri innocui che colonizzano la pelle dell'area genitale e dell'ultimo tratto di uretra. Ancor di più se i batteri in questione sono cocchi Gam positivi, raramente coinvolti nelle infezioni genito-urinarie del maschio adulto. Il risultato andrebbe attentamente correlato alla realtà della situazione, considerando tipo ed entità dei disturbi, presenza di febbre, eccetera. Lei ha assunto una cospicua dose di antibiotici e questo può aver causao uno suilibrio nella flora batterica intestinale, il risultato è che ora l'ospite pare essere il Coli, che dei batteri intestinali è certamente il più comune. In assenza di sintomi acuti diremmo che non sia il caso di assumere ulteriore terapia antibiotica, tanto meno con farmaci molto aggressivi.
[#12]
Utente
Buongiorno Dott. Piana,
purtroppo i sintomi irritativi sono continuati a tal punto da farmi intraprendere, dopo consulto medico, ad un nuovo ciclo di antibiotico come riportato in precedenza mirato per E.Coli.
Devo segnalare che dopo una settimana di assunzione di questo farmaco (iniezioni i.m. 2 volte al giorno) i sintomi si sono attenuati ma non scomparsi, ovvero dopo la minzione sento ancora la sensazione di vescica non svuotata completamente, irritazione uretrale quasi costante, sgocciolamento post-minzionale e leggera esitazione prima della minzione, di notte urino 1-2 volte ma ho notato che il flusso è più lento rispetto alle minzioni diurne.
Inoltre sento ancora questo "peso" perineale quando sono seduto (lavoro sedentario in ufficio).
Su consiglio del mio urologo assumo da circa 2 mesi anche un farmaco decongestionante a base di Serenoa Repens ma senza grandi miglioramenti.
Già in passato ho sofferto di un'altra prostatite curata sempre con antibiotici, ma ricordo che era rientrata molto più velocemente anche se aveva lasciato delle "cicatrici" prostatiche tutt'oggi ancora visibili alle ecografie o anche dette microcalcificazioni.
A solo titolo di scrupolo visto che in passato ho avuto una ragade anale ho fatto una visita proctologica che è risultata negativa e ha evidenziato ancora la prostata ingrossata come una "castagna".
Volevo chiederLe, infine, arrivati a questo punto, e dopo questi disturbi con cui convivo da quasi 3 mesi, se non sia il caso di intraprendere altre "strade" e/o di co-imputare la causa dei disturbi all'iniziale IPB di cui sembra essere affetto nonostante i 43 anni di età e/o a al lobo medio in vescica e suggerire altri trattamenti medici, tipo uso di alfa-litici o altro.
Grazie per i Suoi preziosi suggerimenti, Buona giornata.
purtroppo i sintomi irritativi sono continuati a tal punto da farmi intraprendere, dopo consulto medico, ad un nuovo ciclo di antibiotico come riportato in precedenza mirato per E.Coli.
Devo segnalare che dopo una settimana di assunzione di questo farmaco (iniezioni i.m. 2 volte al giorno) i sintomi si sono attenuati ma non scomparsi, ovvero dopo la minzione sento ancora la sensazione di vescica non svuotata completamente, irritazione uretrale quasi costante, sgocciolamento post-minzionale e leggera esitazione prima della minzione, di notte urino 1-2 volte ma ho notato che il flusso è più lento rispetto alle minzioni diurne.
Inoltre sento ancora questo "peso" perineale quando sono seduto (lavoro sedentario in ufficio).
Su consiglio del mio urologo assumo da circa 2 mesi anche un farmaco decongestionante a base di Serenoa Repens ma senza grandi miglioramenti.
Già in passato ho sofferto di un'altra prostatite curata sempre con antibiotici, ma ricordo che era rientrata molto più velocemente anche se aveva lasciato delle "cicatrici" prostatiche tutt'oggi ancora visibili alle ecografie o anche dette microcalcificazioni.
A solo titolo di scrupolo visto che in passato ho avuto una ragade anale ho fatto una visita proctologica che è risultata negativa e ha evidenziato ancora la prostata ingrossata come una "castagna".
Volevo chiederLe, infine, arrivati a questo punto, e dopo questi disturbi con cui convivo da quasi 3 mesi, se non sia il caso di intraprendere altre "strade" e/o di co-imputare la causa dei disturbi all'iniziale IPB di cui sembra essere affetto nonostante i 43 anni di età e/o a al lobo medio in vescica e suggerire altri trattamenti medici, tipo uso di alfa-litici o altro.
Grazie per i Suoi preziosi suggerimenti, Buona giornata.
[#14]
Utente
Buongiorno,
ho ripetuto la spermiocoltura ove è ancora presente l'E. coli con carica microbica passata da moderata ad elevata e purtroppo resistente a tutti gli antibiotici testati (anche quelli ad uso ospedaliero).
Sinceramente sono esausto della situazione, ho fatto 2 cicli di antibiotici di cui l'ultimo per via I.M. molto "pesante" e dopo tutta questa terapia il risultato è peggiorato.. incredibile!
Ora i sintomi irritativi sono ancora presenti a giorni in forma ridotta e a altri con più vigore, il mio urologo insiste con la sola prescrizione di decongestionanti a base di serenoa, cosa a mio avviso insufficiente per eradicare un batterio, ma arrivati a questo punto, dopo 3 mesi di disturbi, mi sto rassegnando che dovrò convivere con questa prostatite.
Volevo chiedere, infine, se esistono cure alternative, trattamenti diretti sulla capsula prostatica oppure no.
Ringrazio per la cortese disponibità, Cordialità.
ho ripetuto la spermiocoltura ove è ancora presente l'E. coli con carica microbica passata da moderata ad elevata e purtroppo resistente a tutti gli antibiotici testati (anche quelli ad uso ospedaliero).
Sinceramente sono esausto della situazione, ho fatto 2 cicli di antibiotici di cui l'ultimo per via I.M. molto "pesante" e dopo tutta questa terapia il risultato è peggiorato.. incredibile!
Ora i sintomi irritativi sono ancora presenti a giorni in forma ridotta e a altri con più vigore, il mio urologo insiste con la sola prescrizione di decongestionanti a base di serenoa, cosa a mio avviso insufficiente per eradicare un batterio, ma arrivati a questo punto, dopo 3 mesi di disturbi, mi sto rassegnando che dovrò convivere con questa prostatite.
Volevo chiedere, infine, se esistono cure alternative, trattamenti diretti sulla capsula prostatica oppure no.
Ringrazio per la cortese disponibità, Cordialità.
[#15]
l'iniezione diretta di antibiotici all'interno della prostata è sata proposta molto tempo fa ed ha ancora qualche fautore tra i nostri Colleghi. Verosimilmente, la scarsa diffusione della procedura ha a che fare con risultati discutibili e l'assenza di grosse casistiche.
[#16]
Utente
Mi sembra di capire che dovrò convivere a vita con questo batterio, volevo sapere se esiste la possibilità o casi riportati di eradicazione del battere senza antibiotici o naturalmente.
Suppongo inoltre che siano sconsigliati i rapporti sessuali non protetti a tempo indeterminato.
Saluti
Suppongo inoltre che siano sconsigliati i rapporti sessuali non protetti a tempo indeterminato.
Saluti
[#17]
L trasmissione di infezioni da batteri comuni (inyestinali) per via sessuale dal maschio alla femmina è poco verosimile, mentre invece accade più facilmente il contrario. Pertanto non è indispensabile provevdere ad una protezione continua. In quanto alla frequenza dei rapporti, non vi sono rstrizioni particolari, nell'ambito della ragionevolezza (2-3 eiaculazioni la settimana).
[#18]
Utente
Buonasera Dott. Piana,
torno a scriverLe per aggiornarla sul mio stato di salute.
Lo scorso dicembre ho avuto un altro episodio di calcolosi renale risolta con intervento di ureterolitolapassi in quanto il calcolo si era "bloccato" nell'uretere di sx con posizionamento di stent ureterale interno per 15 gg e rimosso con cistoscopia (avevo avuto un altro episodio simile nel 2014 e anche questo fu risolto con ULL con inserimento temporaneo di stent ureterale con filo guida esterno). Come Le ho scritto ho spesso sofferto di prostatiti in passato trattate con cicli di antibiotici.
Attualmente la minzione è normale (solo la prima minzione del mattino è più lenta per poi normalizzarsi nel corso della giornata e ultimamente non ho più la necessità di urinare durante la notte).
Su suggerimento dell'urologo che ha firmato le dimissioni dell'ultima ULL confermando che la TAC addome inferiore non presentava nessuna calcolosi e/o residui ho effettuato un controllo ecografico dell'addome inferiore in data odierna e riporto testualmente il referto:
"Reni in sede nei limiti di norma [...] vescica mediamente repleta con pareti normo spesse.
Prostata in sede, con profili sfumati, con volume di 19 cc, D1 33.4 mm - D2 28.8 mm - D3 38.7 mm - D 8.2 mm con ecostruttura disomogenea e qualche spot iperecogeno fibrocalcifico (già presente in precedenti indagini ecografiche).
Al confine tra il profilo superiore prostatico e il profilo inferiore vescicale si osserva spot intensamente ipercogeno esteso per circa 7-8 mm che parrebbe riferibile più a calcificazione prostatica che a litiasi endovescicale. Douglas libero. Per ulteriori rilievi utile visita specialistica"
Il radiologo infatti non riusciva ad identificare esattamente questo reperto e mi ha consigliato di rivolgermi al mio urologo di fiducia.
Cosa consiste questo reperto? Sono necessarie ulteriori indagini?
Non Le nego che sono un pò preoccupato, mi scuso della lunga descrizione e porgo Cordiali Saluti.
torno a scriverLe per aggiornarla sul mio stato di salute.
Lo scorso dicembre ho avuto un altro episodio di calcolosi renale risolta con intervento di ureterolitolapassi in quanto il calcolo si era "bloccato" nell'uretere di sx con posizionamento di stent ureterale interno per 15 gg e rimosso con cistoscopia (avevo avuto un altro episodio simile nel 2014 e anche questo fu risolto con ULL con inserimento temporaneo di stent ureterale con filo guida esterno). Come Le ho scritto ho spesso sofferto di prostatiti in passato trattate con cicli di antibiotici.
Attualmente la minzione è normale (solo la prima minzione del mattino è più lenta per poi normalizzarsi nel corso della giornata e ultimamente non ho più la necessità di urinare durante la notte).
Su suggerimento dell'urologo che ha firmato le dimissioni dell'ultima ULL confermando che la TAC addome inferiore non presentava nessuna calcolosi e/o residui ho effettuato un controllo ecografico dell'addome inferiore in data odierna e riporto testualmente il referto:
"Reni in sede nei limiti di norma [...] vescica mediamente repleta con pareti normo spesse.
Prostata in sede, con profili sfumati, con volume di 19 cc, D1 33.4 mm - D2 28.8 mm - D3 38.7 mm - D 8.2 mm con ecostruttura disomogenea e qualche spot iperecogeno fibrocalcifico (già presente in precedenti indagini ecografiche).
Al confine tra il profilo superiore prostatico e il profilo inferiore vescicale si osserva spot intensamente ipercogeno esteso per circa 7-8 mm che parrebbe riferibile più a calcificazione prostatica che a litiasi endovescicale. Douglas libero. Per ulteriori rilievi utile visita specialistica"
Il radiologo infatti non riusciva ad identificare esattamente questo reperto e mi ha consigliato di rivolgermi al mio urologo di fiducia.
Cosa consiste questo reperto? Sono necessarie ulteriori indagini?
Non Le nego che sono un pò preoccupato, mi scuso della lunga descrizione e porgo Cordiali Saluti.
[#19]
Se è appena stto eseguito un intervento endoscopico è ben poco veriosimile che si possa trattare di un altro calcolo. peraltro, se si tratta come pare di una calcificazione prostatica di discrete dimensioni, questa si sarebbe dovuta osservare alla recente TAC di cui ci parla.
[#20]
Utente
Buongiorno,
a seguito di visita urologica ospedaliera (purtroppo frettolosa e con scarsa professionalità dell'urologo di turno) mi è stato riferito che probabilmente (senza effettuare ulteriore ecografia...) si tratta di un'ennesima calcificazione a ridosso della vescica in quanto se si trattasse di calcolo endovescicale i disturbi sarebbero più evidenti e dolorosi.
Assumendo questa ipotesi come vera Le chiedo se questa calcificazione a ridosso della vescica può portare i disturbi che riscontro giornalmente ovvero:
- fastidio/bruciore subito prima dell'inizio della minzione (il flusso è costante senza interruzioni);
- spesso fastidio/bruciore lieve all'eiaculazione;
- sporadica sensazione di puntura di spillo alla base del pene (quando sono generalmente seduto);
- la frequenza delle minzioni giornaliere sembra normale e di notte non mi alzo quasi mai per urinare;
In alternativa cosa mi consiglia di fare? E' ipotizzabile un'ennesima prostatite da confermare con urocoltura e abg del liquido seminale ed eventualmente trattare con ciclo di antibiotici?
Le ricordo che negli anni scorsi, sempre per prostatiti pregresse, era stato riscontrato l'E.coli resistente alla gran parte degli antibiotici.
Grazie
a seguito di visita urologica ospedaliera (purtroppo frettolosa e con scarsa professionalità dell'urologo di turno) mi è stato riferito che probabilmente (senza effettuare ulteriore ecografia...) si tratta di un'ennesima calcificazione a ridosso della vescica in quanto se si trattasse di calcolo endovescicale i disturbi sarebbero più evidenti e dolorosi.
Assumendo questa ipotesi come vera Le chiedo se questa calcificazione a ridosso della vescica può portare i disturbi che riscontro giornalmente ovvero:
- fastidio/bruciore subito prima dell'inizio della minzione (il flusso è costante senza interruzioni);
- spesso fastidio/bruciore lieve all'eiaculazione;
- sporadica sensazione di puntura di spillo alla base del pene (quando sono generalmente seduto);
- la frequenza delle minzioni giornaliere sembra normale e di notte non mi alzo quasi mai per urinare;
In alternativa cosa mi consiglia di fare? E' ipotizzabile un'ennesima prostatite da confermare con urocoltura e abg del liquido seminale ed eventualmente trattare con ciclo di antibiotici?
Le ricordo che negli anni scorsi, sempre per prostatiti pregresse, era stato riscontrato l'E.coli resistente alla gran parte degli antibiotici.
Grazie
[#21]
Le calcificazioni prostatiche sono una sorta di cicatrice delle precedenti prostatiti. Di per loro non è chiaroi nè costante quale tipo di disturbi possano dare, anche poerché quasi sempre il tutto si confonde in un quadro di infiammazione cronico. Ovviamente queste calcificazioni non possono essere rimosse, a meno che per altri motivi ad un certo punto si ponganbo indicazioni ad un intervento disostruttivo. Eseguire ora degli accertamenti laboratoristrici è possibile, ma staremmo molto attenti all'interpretazioni dei rsultati colturali, perché le possibilità di contaminazione sono molto elevate e si rischia spesso di somministrare antibiotici in modo ingiustificato.
[#22]
Utente
Buongiorno Dott. Piana,
La disturbo in merito ad un recente controllo di prevenzione che ho effettuato tra cui l'esame del PSA totale che risulta essere pari a 1.71.
L'ultima visita urologica di dicembre 2017 è stata negativa con PSA totale pari a 0.89 e PSA Ag libero 0.43 (ricordo che all'epoca prendevo la serenoa repens per prostatite pregressa).
Ho 45 anni e attualmente non ho nessun altro sintomo, di notte non mi alzo più per urinare, è preferibile comunque fare una visita urologica? grazie.
Saluti
La disturbo in merito ad un recente controllo di prevenzione che ho effettuato tra cui l'esame del PSA totale che risulta essere pari a 1.71.
L'ultima visita urologica di dicembre 2017 è stata negativa con PSA totale pari a 0.89 e PSA Ag libero 0.43 (ricordo che all'epoca prendevo la serenoa repens per prostatite pregressa).
Ho 45 anni e attualmente non ho nessun altro sintomo, di notte non mi alzo più per urinare, è preferibile comunque fare una visita urologica? grazie.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 23 risposte e 13.9k visite dal 10/08/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.