Difficoltà a urinarie con mitto debole e incompleto svuotamento vescicale.
Buonasera dottori, scrivo in quanto sono ormai due mesi che ho difficoltà a urinare. Premetto che sono un ragazzo di 22 anni e che non faccio attività fisica. Da circa due mesi ad oggi ho difficoltà ad iniziare la minzione e pare che questo problema va sempre peggiorando ogni giorno, bevo molta acqua durante la giornata e ho sempre la sensazione di avere la vescica piena. Ultimamente farla in pubblico mi è proprio impossibile e casa ci riesco dopo numerosi tentativi e nel momento in cui inizio la minzione mi accorgo che il getto è debole e la quantità di urina emessa è veramente poca rispetto a quanto bevo, inoltre alcune volte (non sempre) presento stranguria sia durante che dopo la minzione. Ho fatto l'urinocoltura ed è risultato tutto negativo, ho paura che possa trattarsi di una stenosi uretrale o qualcosa di peggio. Premetto che siccome studio queste cose ho molta ansia su quello che potrei avere.. Inoltre oggi ho provato ad inserirmi un catetere da solo (con procedura ovviamente sterile) in quanto non riuscivo proprio ad urinare ma non sono riuscito ad arrivare in vescica in quanto provavo dolore e come una ostruzione a circa 2/3 del catetere quindi l'ho subito rimosso. Dopo circa 20 min sono riuscito ad urinare sempre poco e con molto dolore probabilmente causato dal catetere. Tra 5 giorni ho una visita urologica ma non ce la faccio più, vivo proprio male questa situazione. Secondo voi di cosa potrebbe trattarsi? È normale che provi questo forte bruciore a urinare dopo che ho tolto il catetere? Alla visita urologica dovrò dirlo che ho provato ad inserire il catetere? Per quanto tempo ancora sarà così? Come posso liberarmi da questo continuo fastidio di vescica piena? Attendo vostri pareri, grazie in anticipo.
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Ovviamente solo con la visita diretta si può iniziare un serio percorso di diagnosi e cura, ma se lei avverte dei fastidi così importanti forse è meglio non attendere e farsi valutare in pronto soccorso, ovviamnte di un ospedale dove vimsia una guardia urologica attiva. Lo specialista potrà percepire se vi sia davvero urgenza di prendere provedimenti, ovvero si possa consigliare qualche trattamento palliativo in attesa di migliore definizione. In genere alla sua giovane età questi disturbi sono sorretti da ua alterazione congenita delle basse vie urinarie, in particolare una stenosi/sclerosi del collo vescicale. Comunque si vedrà. In conclusione, il tentativo di inserire un catetere in autonomia senza essere opportunamente addestrati è proprio da condannare fermanente (!) poiché il rischio di far danni è davvero consistente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.6k visite dal 02/08/2017.
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