Uretrite acuta

Dottori buona sera,
A seguito di visita urologica (diagnosticata uretrite acuta) e tampone uretrale positivo ad enterobacter cloacae ho fatto per dieci giorni cura con ciproxin 1000 mg, bustine di bat berry (+ fermenti e gastroprotettore). Al settimo giorno della terapia mi e' comparso bruciore alla punta del glande associato a irritazione del meato urinario. L'Urologo mi ha prescritto, dopo visita, x otto giorni Vea olio. Adesso il bruciore nn e' passato e ho anche piccoli lembi di pelle biancastra, come se spellasi, sul glande e prepuzio (candida? anche se in precedenza il tampone e' stato negativo). E' il caso di fare una visita dermatologica? Devo risentire urologo? E' il caso di terminare la cura prima di fare altro?
Aspetto un vostro consulto.

Tutto nasce da luglio 2016, ho avuto contemporaneamente coliche renali e infiammazione intestinale dovuta a giardia lamblia, che mi sono portato dietro sino a dicembre (ho fatto anche colonscopia, dovrei indagare x leggera intolleranza forse al latte). Tra inverno e inizio luglio mi sono ammalato diverse volte x le vie respiratorie e ho preso antibiotici, ho fatto cure cortisoniche con antistaminici x allergie. Adesso l'urologo mi dice che enterobacter è dovuto a difese immunitarie basse/infiammazione intestinale, allora mi domando: è il caso di rivolgermi nuovamente ad un gastroenterologo per un consulto? Dovrei rivolgermi ad un immunologico x una cura x migliorare le difese immunitarie (non i classici farmaci da banco)? Anche in questo senso aspetto un vostro consulto.
Vi ringrazio in anticipo
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Purtroppo le manifestazioni patologiche e gli effetti collaterali da antibiotici paiono inseguirsi in un inestricabile circolo vizioso. Certamente l'intestino con la sua funzione ed il suo probabile squilibrio della flora batterica resta il primo imputato ed è su questo che in genere è opportuno focalizzare le attenzioni, anche dal punto di vista specialistico e nutrizionale. Aumentare le difese immunitarie è un'espresione molto generica, poiché non esistono rimedi di sicura efficacia. Più utile forse cercare di capire se veramente vi sia una depressione immunitaria e per quali motivi. Entrambe le situazioni di cui sopra non sono però di competenza dell'urologo. Lei ha omesso di riferirci che cosa si sia inteso per "uretrite acuta", ovvero quali segni e sintomi questa comportasse. Questo è essenziale per poter comprendere l'evoluzione non molto favorevole, in conclusione dovrebbe fornirci qualche notizia in più.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Attivo dal 2007 al 2020
Ex utente
Dottore la ringrazio per la celere risposta. Nella mia ermeticita' non sono stato chiaro nel rappresentare che l'urologo mi ha diagnosticato uretrite acuta dovuta (da esito del tampone uretrale) alla presenza di enterobacter cloacae e per la quale ho seguito la cura di ciproxin.
Adesso ho i sintomi al glande sopraccitati (leggero bruciore, irritazione cutanea è piccolo spellamento).
Per cui le chiedo se per quelli è il caso di fare una visita dermatologica o tornare dall'urologo o aspettare di terminjare gli otto giorni di uso dell'odio Vea.
Grazie
[#3]
Attivo dal 2007 al 2020
Ex utente
La uretrite acuta diagnosticata si era manifestata inizialmente con rossore al glande e al prepuzio. Due volte era scomparsa con lavaggi di bicarbonato, euclorina e uso di gentalin, ultimamente avevo anche bruciore al meato urinario e rossore più acceso e mi sono rivolto poi all' urologo.
Grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
I sintomi assolutamente tipici dell'uretrite acuta sono innanzi tutto la secrezione attiva dall'uretra (il cosiddetto "scolo") e gli intensi bruciori nell'urinare. Quelli che ci descrive ci paiono invece come i segni di una comune sensibilizzazione esterna da antibiotici, il dubbio può essere quello di una candida sovrapposta, ma nel maschio è abbastanza raro. Gli esiti del tampone uretrale (così come quelli della coltura sul liquido seminale) vanno interpretati sempre in mofo molto critico ed alla luce della realtà dei disturbi in atto. E' molto frequente infatti che questi risultati siano falsamente positivi per contaminazione da parte di batteri intestinali presenti nell'area genitale e nell'ultimo tratto dell'uretra. In linea di massima ci pare opportuno non insistere oltre con gli antibiotici di qualsiasi tipo e valutare eventuali manifestazioni esterne dal punto di vista dermatologico.
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