Dopo 5 giorni di ricovero è stato dimesso con una prognosi di prostatite acuta psa 15,6 free 1,1
Buonasera, sono qui a scrivervi in quanto preoccupata per la salute di mio marito e non volendo lui chiedere un ulteriore consulto per essere certi che la strada intrapresa sia quella corretta, vi riepilogo l'accaduto chiedendo a voi se sia così o meno. All'incirca un mese fa senza avvertire nessun sintomo, mio marito urinando trova del sangue, rosso vivo, ovviamente spaventati ci siamo recati in ospedale dove avendo fatto tutti gli accertamenti del caso, tac compresa in quanto familiarità di tumore, lo dimettono prescrivendo Bactrim in quanto probabilmente si era trattato dell' espulsione di un piccolo calcolo renale e renella. Dopo circa 15 giorni arriva una febbre molto alta, giunta sino a 40,6 che con l assunzione della Tachipirina abbassava solo di mezzo grado per poi risalire puntualmente, a questo punto facciamo degli esami delle urine e risulta un' infezione piuttosto importante... globuli bianchi 21000....tutti i valori ves alti e così riassume nuovamente antibiotico ma nonostante tutto la febbre rimaneva alta e così ritornando in ospedale è stato ricoverato per ulteriori accertamenti. Dopo 5 giorni di ricovero è stato dimesso con una prognosi di prostatite acuta PSA 15,6 free 1,1 Ratio 7%....siamo stati due giorni fa da un urologo il quale ha fatto un'ecografia e ha trovato la prostata ingrossata e notevolmente congestionata e tesa...ha prescritto 3 mesi di cura con levoxacin permixon e topster...al termine della quale dovrà ripetere il valore del PSA e caso mai procedere con una ecografia transrettale. La mia domanda è, ma perché attendere questi tre mesi, anche l urologo mi è sembrato preoccupato... soprattutto in relazione al valore ratio basso...se dovesse esserci qualcosa di più di una semplice infezione non è controproducente attendere tre mesi, mi scuso per il dilungarmi, ma credo fosse necessario per meglio capire la situazione. Vi ringrazio anticipatamente.
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Gentile lettrice,
segua le indicazioni ricevute; una prostatite può alterare il PSA ed è necessario essere sicuri che il problema infiammatorio si sia risolto altrimenti si rischia di prendere "lucciole per lanterne" ed iniziare a dare indicazioni, anche di tipo diagnostico, invasive ed inutili.
Nella situazione clinica specifica di suo marito il suo urologo avrà calcolato che quello indicatovi è il periodo corretto da aspettare per vedere una modificazione significativa del PSA di suo marito.
Un cordiale saluto.
segua le indicazioni ricevute; una prostatite può alterare il PSA ed è necessario essere sicuri che il problema infiammatorio si sia risolto altrimenti si rischia di prendere "lucciole per lanterne" ed iniziare a dare indicazioni, anche di tipo diagnostico, invasive ed inutili.
Nella situazione clinica specifica di suo marito il suo urologo avrà calcolato che quello indicatovi è il periodo corretto da aspettare per vedere una modificazione significativa del PSA di suo marito.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 14/07/2017.
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