Follow up dopo prostactomia radicale

Gentili Dottori,

Vorrei chiedere un parere a proposito di un follow up per un tumore alla
prostata. Mio padre e' stato operato 4 anni fa (all'epoca 65 anni) con una
prostatectomia radicale. L'esame istologico post operatorio su prostata, vescicole seminali, linfonodi iliaci esterni ed interni e otturatori bilaterali ha dato i seguenti risultati:

Carcinoma prostatico localmente avanzato
1) Carcinoma prostatico mediamente differenziato (G2 secondo Mostofi) grado istologico 3:4 di Gleason. Neoplastia plurifocale, con interessamento prevalente delle porzioni sinistre, infiltrazione della capsula e angioinvasivita' e invasivita' perineurale. La neoplastia giunge a contatto con i margini exeresi chirurgica.
2) Infiltrazione neoplastica delle vescichette dx e sin e dei deferenti dx e sin.
3) Metastasi linfonodali massive di carcinoma a due linfonodi iliaci su sei.
4) Metastasi linfonodali massive di carcinoma a due linfonodi otturatori su sette.

Successivamente all'operazione e' stata prescritta una terapia ormonale a base di Enantone (1 iniezione/mese) e Casodex (50 mg/giorno), iniziata poco dopo l'operazione. Al momento dell'inizio della cura, il PSA non era ancora tornato a zero. L'inizio della cura ormonale ha fatto poi scendere il PSA sotto valori rivelabili. Il Casodex e' poi stato sospeso (approssivamente dopo due anni), per ridurre gli effetti collaterali della cura (tra cui aumento di peso), e visto che il PSA era sempre stato sotto i valori rivelabili. Il PSA era stato controllato ogni 6 mesi.
All'ultimo controllo circa 6 mesi fa, e' risalito a 0.04, e ora a 0.16 (settimana scorsa). A questo punto e' stata suggerita la ripresa del Casodex (sempre a 50 mg/giorno) ed un ulteriore controllo del PSA, con aggiuntiva risonanza magnetica addominale, tra due mesi. Tutte le analisi fatte nei 4 anni intercorsi dall'operazione (risonanze magnetiche e scintigrafie ossee) hanno dato risultati negativi. La salute in generale e' buona, e mio padre e' generalmente una persona piuttosto attiva.

A questo punto avrei qualche domanda.

1) La ripresa del PSA e' segnale del fatto che la cura ormonale inizi a non essere piu' efficace (quindi tumore che ha sviluppato resistenza a questa cura)?
2) In caso di mancata risposta alla cura ormonale, anche dopo due mesi di ripresa del Casodex, quali sono le possibili strategie successive ? Due mesi sono un tempo ragionevole per ripetere le analisi, o sarebbe meglio ripeterle prima ?
3) E' la radioterapia un'opzione a questo punto ?
4) Potreste suggerire dei centri specializzati in Italia dove richiedere qualche consulto/visita addizionale ?

Ringrazio anticipatamente per la risposta.

Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro utente, suo padre è stato sotopsto a quella che viene definita terapia ormonale intermittente, tale terapia viene ha il vantaggio di ridurre gli effetti collaterali del farmaco e di allontanare la fase di resistenza dello stesso, ovviamnete dicontr comporta che il paziente qualora il psa aumentasse debba essere dinuovo messo sottoterapia.
penso che i colleghi che la seguono siano ben orientati, e per quanto riguarda la radioterapia, nel caso di suo padre si sospetta più una ripresa biochimica di malattia e non locale.

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott. Quarto,

Grazie per la pronta risposta. Vorrei ora chiedere che cosa significa esattamente una "ripresa biochimica" della malattia e qualora ci fosse una resistenza all'ormonoterapia qual'e' il passo terapeutico successivo.

Grazie Mille

Stefano
Tumore alla prostata

Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.

Leggi tutto