Ematuria nelle urine continua
Gent. Dottore, mia figlia di 25 anni affetta da morbo di chron da 11, stomizzata poi ricanalizzata, quindici giorni fa ha lamentato un fortissimo dolore al fianco con pipì rossastra e dolore alla minzione. portata al pronto soccorso del Mauriziano di Torino è stata sottoposta a due ecografie, dopodichè dimessa con diagnosi di cistopielite. Antibiotico ciproxin fermenti lattici e tanta acqua. Purtroppo, dopo aver termimato il ciproxin si è ripresentata la perdita di sangue che è diventata macroematuria, la ragazza è infermiera e se ne è accorta immediatamente. Visitata subito dall'urologo nell'ospedale in cui lavora le è stato dato il monuril il cistalgan, il il cistoman 100, l'enterelle, e il femelle... a tratti durante la giornata le urine sono più chiare ma a volte ecco che rispunta il sangue, al mattino soprattutto. Non so se può essere significativo, ma all'ecografia appariva un dotto renale lievemente dilatato. Ora le è stata fissata la RM per martedi, ma sono estremamente preoccupata visto tutto quello che ha gia' passato. Inoltre lei assume immunosoppressori da anni, quale l'aziotropina. Ci può essere qualcosa di grave? Grazie Cordiali saluti
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Chi è affetto da morbo di Crohn, in particolare se ha subito una resezione intestinale, è molto soggetto alla formazione di calcoli renali. La storia che ci racconta è abbastanza tipica per la presenza di un (piccolo) calcolo in via di espulsione spontanea. probabilmente già nell'ultimo tratto dell'uretere a monte della vescica. Il sanguinamento ed dolore alla minzione sono assolutamente tipici di questa situazione e si sostituiscono perlopiù alla classica "colica" che caratterizza le fasi precedenti dell'espulsione. Non si tratta di una infezione, quindi gli antibiotici non hanno alcun effetto particolare. E' abbastanza comune che questi calcoli non siano individuabili dall'ecografia, che invece rivela la dilatazione del rene a monte. In questi casi, se i sintomi persistono, si esegue giustamente la TAC, che è quasi infallibile nella ricerca dei calcoli. Il sanguimaneto è comunque minimo e non deve preoccupare di per sè. Una volta eventualmente confermata la diagnosi, si potrà decidere come proseguire le cure, ovvero se sia lecito attendere l'espulsione ovvero si debba pensare ad una rimozione per via endoscopica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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E' veramente opportuno controllare, a meno che vi siano indicazioni specifiche di cui noi a distanza non ravvediamo il motivo.Talora si esegue la risonanza magnetica in sostituzione della TAC quando vi è nota allergia al mezzo di contrasto iodato endovena. Ma per la valutazione dei calcoli la TAC viene, almeno in prima battuta, eseguita sempre senza mezzo di contrasto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.1k visite dal 11/06/2017.
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