Determinazione tipo calcoli renali
Buon giorno,
volevo chiedervi se è possibile determinare con facilità e con minimi margini di errore con la sola ispezione visiva - quindi senza analisi chimiche specifiche - il materiale di cui sono fatti i calcoli.
Mi spiego: a seguito di litotrissia ureteroscopica laser mi è stato detto che il calcolo frantumato ed estratto era dei più comuni: ossalato di calcio.
Dal momento che una analisi non è stata effettuata mi chiedo: che margini di errore possono esserci in questa determinazione soltanto "visiva" ?
Grazie, cordialmente,
franco
volevo chiedervi se è possibile determinare con facilità e con minimi margini di errore con la sola ispezione visiva - quindi senza analisi chimiche specifiche - il materiale di cui sono fatti i calcoli.
Mi spiego: a seguito di litotrissia ureteroscopica laser mi è stato detto che il calcolo frantumato ed estratto era dei più comuni: ossalato di calcio.
Dal momento che una analisi non è stata effettuata mi chiedo: che margini di errore possono esserci in questa determinazione soltanto "visiva" ?
Grazie, cordialmente,
franco
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In effetti l'aspetto esterno e la compattezza dei tipi più comuni di calcoli sono abbastanza inequivocabili per lo specialista che abbia consuetudine ad eseguire questi interventi endoscopici. In particolare è facile differenziare l'ossalato di calcio di-idrato (color nocciola, cristallino, friabile) dall'ossalato mono-idrato (scuro, compatto, piuttosto resistente alla frammentaziine). L'acido urico è mediamente compatto e produce alla frammentazione una tipica nebbia che ostacola la visione. La cistina è estremamente compatta ed alla frammentazione emana un caratteristico odore di zolfo. Ovviamente non è possibile definire i componenti secondari, perlopiù fosfati. In ogni caso, almeno una volta è il,caso di far eseguire una analisi chimico fisica completa su calcoli estratti o loro frammenti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio,
dottor Piana, per la cortese ed esauriente risposta.
Mi viene in mente una cosa: è possibile - vista la materiale indisponibilità adesso del reperto da esaminare - risalire attraverso l'analisi delle urine al tipo di calcoli la cui formazione potrebbe di nuovo verificarsi ?
Grazie, cordialmente.
dottor Piana, per la cortese ed esauriente risposta.
Mi viene in mente una cosa: è possibile - vista la materiale indisponibilità adesso del reperto da esaminare - risalire attraverso l'analisi delle urine al tipo di calcoli la cui formazione potrebbe di nuovo verificarsi ?
Grazie, cordialmente.
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Oggigiorno nel mondo occidentale circa il più dell'80% dei calcoli è costituito da ossalato di calcio. La presenza di cristalli nel sedimento urinario è un indice abbastanza grossolano ed indiretto della predisposizione alla formazione di calcoli, ma non della presenza di calcoli già formati nelle vie urinarie. Ad esempio, la presenza di cristalli può essere assolutamente episodica, legata a particolari condizioni di idratazione od al consumo di particolari alimenti nelle ore precedenti. Questo ha abbastanza poco a che fare con il reale rischio di formazione di calcoli.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.1k visite dal 30/05/2017.
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