Esame istologico turv
A seguito di recente TURV (07/04/2017)
Questo l'esito dell'esame istologico:
CARCINOMA UROTELIALE PAPILLARE E SOLIDO G3 INFILTRANTE FOCALMENTE IL CONNETTIVO SOTTOEPITELIALE. NON EVIDENZA DI ANGIOINVASIONE. MUSCOLO DETRUSORE SCARSAMENTE RAPPRESENTATO, INDENNE.
B) CARCINOMA UROTELIALE PAPILLARE E SOLIDO G3 NON INFILTRANTE IL CONNETTIVO SOTTOEPITELIALE. MUSCOLO DETRUSORE ABBONDANTEMENTE RAPPRESENTATO, INDENNE.
Sono in attesa di ricovero per TURV second-look
Cosa significa infiltrante il connettivo sottoepiteliale?
Si tratta di un tumore invasivo e di che tipo?
E' seriamente a rischio la vescica?
Ringrazio fin da ora per la risposta
Questo l'esito dell'esame istologico:
CARCINOMA UROTELIALE PAPILLARE E SOLIDO G3 INFILTRANTE FOCALMENTE IL CONNETTIVO SOTTOEPITELIALE. NON EVIDENZA DI ANGIOINVASIONE. MUSCOLO DETRUSORE SCARSAMENTE RAPPRESENTATO, INDENNE.
B) CARCINOMA UROTELIALE PAPILLARE E SOLIDO G3 NON INFILTRANTE IL CONNETTIVO SOTTOEPITELIALE. MUSCOLO DETRUSORE ABBONDANTEMENTE RAPPRESENTATO, INDENNE.
Sono in attesa di ricovero per TURV second-look
Cosa significa infiltrante il connettivo sottoepiteliale?
Si tratta di un tumore invasivo e di che tipo?
E' seriamente a rischio la vescica?
Ringrazio fin da ora per la risposta
[#1]
Il tumore vescicale viene considerato "invasivo" quando interessa lo strato muscolare, cosa che parrebbe esclusa da questo referto. In questo caso vi è però interessamento dello strato immediatamente superiore, quindi il tumore classificato come G3T1 è da considerare comunque abbastanza seriamente. Questo rende opportuna la revisione endoscopica ravvicinata.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta Dr. Piana.
La revisione endoscopica successiva potrà essere terapeutica, o potrà solamente indicare la successiva terapia da eseguire?
L'urologo in un primo tempo parlava di un ciclo di 6 instillazioni vescicali settimanali, poi ha consigliato la TURV second-look.
Purtroppo in quei momenti ho capito solo la gravità del problema e non sono riuscito a farmi indicare chiaramente quale sarà l'iter normale che dovrò affrontare.
Sono molto preoccupato anche perchè in giovane età, a seguito di un incidente, ho subito una lesione midollare a livello di cervicale, con vescica neurologica, cammino con quadripodi (piccoli percorsi). Successivamente ho avuto altri numerosi problemi (Trombosi Venosa Profonda in terapia con coumadin), (Pancolite in terapia con Mesalazina e azatioprina). Ho avuto problemi con la minzione ed ho tenuto il catetere per circa 15 giorni.
La seconda turv è prevista fra oltre un mese, non è un po' troppo?
Può indicarmi cosa dovrò affrontare nelle prossime settimane?
Grazie mille per la cortesia
La revisione endoscopica successiva potrà essere terapeutica, o potrà solamente indicare la successiva terapia da eseguire?
L'urologo in un primo tempo parlava di un ciclo di 6 instillazioni vescicali settimanali, poi ha consigliato la TURV second-look.
Purtroppo in quei momenti ho capito solo la gravità del problema e non sono riuscito a farmi indicare chiaramente quale sarà l'iter normale che dovrò affrontare.
Sono molto preoccupato anche perchè in giovane età, a seguito di un incidente, ho subito una lesione midollare a livello di cervicale, con vescica neurologica, cammino con quadripodi (piccoli percorsi). Successivamente ho avuto altri numerosi problemi (Trombosi Venosa Profonda in terapia con coumadin), (Pancolite in terapia con Mesalazina e azatioprina). Ho avuto problemi con la minzione ed ho tenuto il catetere per circa 15 giorni.
La seconda turv è prevista fra oltre un mese, non è un po' troppo?
Può indicarmi cosa dovrò affrontare nelle prossime settimane?
Grazie mille per la cortesia
[#3]
Con un esame istologico G3 T1 la revisione endoscopica a breve termine (2-3 mesi) è oggi considerata molto auspicabile. Se il riscontro sarà negativo (come probabile) opuure se si riscontrasse una minima malattia rwsidua, la maggior parte degli specialisti consiglierebbe un ciclo di instillazioni endovescicali con BCG.
[#5]
Utente
Dopo l'intervento eseguito il 05/05/2017 questo è il referto:
"Referto: Recente TURV (2 look di lesione eteroplastica uroteliale G 3 estesa con muscolo non infiltrato)
Ora esame istologico: lembi di parete vescicale con estese aree di disepitelizzazione il cui connettivo sotto-epiteliale è sede di proliferazione.
Mediamente cellulata, costituita da cellule fusate, organizzate in fasci variamente intersecati fra loro con citoplasma indistinto. Tali cellule sono immerse in uno stroma fibromioide intercalato da fibre di connettivo denso sclero-jalino.
Alla periferia della proliferazione si osservano i fascetti di tessuto muscolare liscio del muscolo destrore.
Presenti microaggregati di cellule infiammatorie.
Rare le mitosi, assente la necrosi.
Alle indagini immunoistochimiche la popolazione descritta è risultata positiva per acina muscolo liscio, actina muscolo specifica, desmina, caldesmon; negative citocheratine MNF-116, AE1/AE3, Ema, P40, p63, miogenina, ALK-1. La frazione di crescita valutata con l’anticorpo Ki67 è di circa 7-8%.
Il quadro morfologico depone per proliferazione mesenchimale, vista la storia clinica orienterebbero per un nodulo a cellule fusate post-operatorio ma il reperto immunofenotipico non appare i univoca interpretazione. Vista la complessità del caso si invia in consulenza all’Istituto……
Si invierà copia di consulenza."
In attesa di consulenza per 2 opinion su es. istologico.
Verrà trattato il caso a meeting multidisciplinare Uro-Radio-Oncologico.
Secondo un primo giudizio del medico, pare vi siano delle infiammazioni dovute al primo intervento, ma anche lui afferma onestamente di trovarsi di fronte ad un ad un caso tutto particolare.
Ora aspetto questa ulteriore consulenza, nel frattempo lei potrebbe anticiparmi qulacosa?
Anche per lei il quadro appare molto fumoso?
Grazie per l'interessamento
"Referto: Recente TURV (2 look di lesione eteroplastica uroteliale G 3 estesa con muscolo non infiltrato)
Ora esame istologico: lembi di parete vescicale con estese aree di disepitelizzazione il cui connettivo sotto-epiteliale è sede di proliferazione.
Mediamente cellulata, costituita da cellule fusate, organizzate in fasci variamente intersecati fra loro con citoplasma indistinto. Tali cellule sono immerse in uno stroma fibromioide intercalato da fibre di connettivo denso sclero-jalino.
Alla periferia della proliferazione si osservano i fascetti di tessuto muscolare liscio del muscolo destrore.
Presenti microaggregati di cellule infiammatorie.
Rare le mitosi, assente la necrosi.
Alle indagini immunoistochimiche la popolazione descritta è risultata positiva per acina muscolo liscio, actina muscolo specifica, desmina, caldesmon; negative citocheratine MNF-116, AE1/AE3, Ema, P40, p63, miogenina, ALK-1. La frazione di crescita valutata con l’anticorpo Ki67 è di circa 7-8%.
Il quadro morfologico depone per proliferazione mesenchimale, vista la storia clinica orienterebbero per un nodulo a cellule fusate post-operatorio ma il reperto immunofenotipico non appare i univoca interpretazione. Vista la complessità del caso si invia in consulenza all’Istituto……
Si invierà copia di consulenza."
In attesa di consulenza per 2 opinion su es. istologico.
Verrà trattato il caso a meeting multidisciplinare Uro-Radio-Oncologico.
Secondo un primo giudizio del medico, pare vi siano delle infiammazioni dovute al primo intervento, ma anche lui afferma onestamente di trovarsi di fronte ad un ad un caso tutto particolare.
Ora aspetto questa ulteriore consulenza, nel frattempo lei potrebbe anticiparmi qulacosa?
Anche per lei il quadro appare molto fumoso?
Grazie per l'interessamento
[#7]
Utente
Dopo il secondo consulto che ha scongiurato cose peggiori, ho eseguito in agosto settembre 2017 un ciclo di sei instillazioni vescicali e successivi controlli (cistoscopie) che non avevno evidenziato ulteriori casi di recidive. Dopo la cistoscopia di settembre 2018, ho cominciato ad avere più problemi ad urinare (ricordo che cammino a fatica per piccoli tratti con tetrapodi a seguito di un trauma cervicale con lesioni midollare a livello c5 c6 e ho vescica neurologica gestita finora con battiture e pressioni sulla vescica). Inoltre sono in cura con coumadin per una pregressa trombosi venosa profonda (2012) e per pancolite ulceruosa con mesalazina. In novembre durante un periodo di ricovero per eseguire un periodo di fisioterapia ed in cui la vescica era gestita abbastanza bene, ho anche eseguito un esame urodinamico con questo referto:
"Tetraplegia incompleta da trauma vertebro-midollare del 1982. Vescica gestita con minzioni indotte da battiture. Obiettivamente si percepisce sensibilità in sede perineale, presenza di attività riflessa, accennata l'attività motoria volontaria. Cistomanometria: esame effettuato con vescica già contenente 400 cc di urina, tale volume non sensazione di riempimento vescicale. Sensazione di urinare a 530 cc di riempimento, alle sollecitazioni tattili corrisponde attività detrusoriale che nella quatidianità innesca la minzione. Si conferma l'attuale modalità della gestione della vescica controllando i RPM.
Si consiglia moduril una busta die per 2gg."
Il residuo post-minzionale era basso solo quando urinavo durante l'evacuazione (una o due volte al giorno).
Nello stesso periodo ho eseguito anche un'Ecografia addome completo con questo referto:
"Indagine condizionata dall'importante meteorismo addominale, prevalente ai quadranti di sainistra. Reni conformati a ferro di cavallo, con istmo parenchimatoso preaortico e conservato spessore del parenchima; cisti corticali a destra, di cui la maggiore, al terzo superiore di 44 mm. Non litiasi, nè idronefrosi. Vescica ampia a contenuto corpuscolato in sede declive con diffuso ispessimento parietale ed alcune estroflessioni diverticolari. Prostata nei limiti dimensionali. Non dilatazioni aneurismatiche, nè versamento libero endoperitoneale."
Da metà dicembre ho cominciato ad avere sempre più difficoltà ad urinare col sistema delle battiture e pressioni sulla vescica, con periodi più o meno difficili. Aiutandomi in casi di blocco con autocateterismo. Ora quasi non riesco più ad urinare, ho spesso bruciore al pene e dolori alla vescica che si contrae e non defluisce l'urina, se non pochi cc. con pressioni sulla vescica e sforzando molto l'addome. Di notte va un po' meglio e riesco ad urinare circa 200 cc. alla volta mentre prima riuscivo ad arrivare a 300, 400 cc. Devo fare autocateterismo almeno due o tre volte al giorno, mentre fino a poco tempo fa, non ne avevo bisogno.
Dopo l'ultimo esame citologico negativo di gennaio,
l'ultima cistoscopia del 06 febbraio ha dato questo esito:
"Urine corpuscolate. Si eseguono numerosi lavaggi fino ad ottenere un ambiente vescicale idoneo all'osservazione endoscopica. Vescica trabecolata a celle e colonne. Diverticoli vescicali (il maggiore, a largo colletto della cupola). A livello della cupola vescicale la mucosa appare aggregata in grossolane papille iperemiche, con anche fibrina adesa al passaggio cupola/parete laterale destra - aspetto meritevole, alla luce dei precedenti, di caratterizzazione istologica.
Conclusioni: - si inserisce in lista d'attesa per intervento di turv."
Quindi il prossimo 11 marzo dovrò sottopormi ad un nuovo intervento.
Sono rimasto alquanto turbato e al momento non ho chiesto perchè non mi è stato fatto un prelievo di tessuto per fare subito un esame istologico.
Mi scuso della lunghezza per l'esposizione dei miei problemi
Lei che ne pensa? Come mai non è stato fatto al momento un prelievo di tessuto?
Come mai non mi ha prescritto alcun medicinale per la vescica sempre infiammata? (Anche nelle precedenti cistoscopie, negative, vi era sempre flogosi diffusa).
Mi è stato detto che non si tratta necessariamente di recidiva ma che è opportuno indagare meglio.
Lei pensa che potrò tornare a gestire la vescica senza autocateterismo?
Grazie mille fin da ora per la risposta
"Tetraplegia incompleta da trauma vertebro-midollare del 1982. Vescica gestita con minzioni indotte da battiture. Obiettivamente si percepisce sensibilità in sede perineale, presenza di attività riflessa, accennata l'attività motoria volontaria. Cistomanometria: esame effettuato con vescica già contenente 400 cc di urina, tale volume non sensazione di riempimento vescicale. Sensazione di urinare a 530 cc di riempimento, alle sollecitazioni tattili corrisponde attività detrusoriale che nella quatidianità innesca la minzione. Si conferma l'attuale modalità della gestione della vescica controllando i RPM.
Si consiglia moduril una busta die per 2gg."
Il residuo post-minzionale era basso solo quando urinavo durante l'evacuazione (una o due volte al giorno).
Nello stesso periodo ho eseguito anche un'Ecografia addome completo con questo referto:
"Indagine condizionata dall'importante meteorismo addominale, prevalente ai quadranti di sainistra. Reni conformati a ferro di cavallo, con istmo parenchimatoso preaortico e conservato spessore del parenchima; cisti corticali a destra, di cui la maggiore, al terzo superiore di 44 mm. Non litiasi, nè idronefrosi. Vescica ampia a contenuto corpuscolato in sede declive con diffuso ispessimento parietale ed alcune estroflessioni diverticolari. Prostata nei limiti dimensionali. Non dilatazioni aneurismatiche, nè versamento libero endoperitoneale."
Da metà dicembre ho cominciato ad avere sempre più difficoltà ad urinare col sistema delle battiture e pressioni sulla vescica, con periodi più o meno difficili. Aiutandomi in casi di blocco con autocateterismo. Ora quasi non riesco più ad urinare, ho spesso bruciore al pene e dolori alla vescica che si contrae e non defluisce l'urina, se non pochi cc. con pressioni sulla vescica e sforzando molto l'addome. Di notte va un po' meglio e riesco ad urinare circa 200 cc. alla volta mentre prima riuscivo ad arrivare a 300, 400 cc. Devo fare autocateterismo almeno due o tre volte al giorno, mentre fino a poco tempo fa, non ne avevo bisogno.
Dopo l'ultimo esame citologico negativo di gennaio,
l'ultima cistoscopia del 06 febbraio ha dato questo esito:
"Urine corpuscolate. Si eseguono numerosi lavaggi fino ad ottenere un ambiente vescicale idoneo all'osservazione endoscopica. Vescica trabecolata a celle e colonne. Diverticoli vescicali (il maggiore, a largo colletto della cupola). A livello della cupola vescicale la mucosa appare aggregata in grossolane papille iperemiche, con anche fibrina adesa al passaggio cupola/parete laterale destra - aspetto meritevole, alla luce dei precedenti, di caratterizzazione istologica.
Conclusioni: - si inserisce in lista d'attesa per intervento di turv."
Quindi il prossimo 11 marzo dovrò sottopormi ad un nuovo intervento.
Sono rimasto alquanto turbato e al momento non ho chiesto perchè non mi è stato fatto un prelievo di tessuto per fare subito un esame istologico.
Mi scuso della lunghezza per l'esposizione dei miei problemi
Lei che ne pensa? Come mai non è stato fatto al momento un prelievo di tessuto?
Come mai non mi ha prescritto alcun medicinale per la vescica sempre infiammata? (Anche nelle precedenti cistoscopie, negative, vi era sempre flogosi diffusa).
Mi è stato detto che non si tratta necessariamente di recidiva ma che è opportuno indagare meglio.
Lei pensa che potrò tornare a gestire la vescica senza autocateterismo?
Grazie mille fin da ora per la risposta
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 7.5k visite dal 02/05/2017.
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