Effetti collaterali colecalciferolo?
Buongiorno,
dopo 3 ESWL e 10 coliche, sparsi lungo più di un anno, 2 mesi fa ho espulso un calcolo di ossalato di circa 8mm precedentemente presente nel rene sinistro.
Immediatamente ho provveduto a effettuare esami vari per verificare il mio stato di salute e la possibilità di una recidiva (che da quanto ho capito è sempre abbastanza alta). Da vari esami è emerso:
Calcio totale urine 24 ore basso (41 mg/24h)
Paratormone alto (78 pg/ml)
Ecografia a tiroide e paratiroide negative (motivo della richiesta: iper PTH)
Vitamina D bassa (26 nmoli/L)
In base a queste considerazioni mi è stato diagnosticato un iperparatiroidismo secondario o similare a deficit di vitamina D.
In sostanza la carenza di vitamina D avrebbe impennato il valore di PTH favorendo la produzione di calcoli. Riassettarne i valori avrebbe portato ad una diminuzione della probabilità di formazione di calcoli (questo è sinteticamente quanto mi è stato spiegato).
La cura consistette in colecalciferolo 10000 UI/ml 40 gocce ogni weekend. Entro 6 mesi nuovo controllo.
Premesso che 2 mesi fa, al momento dell'espulsione del calcolo, i reni erano liberi o perlomeno con presenza di sola "sabbietta" difficilmente distinguibile da ecografia, è da quando ho iniziato ad assumere la vitamina D (per cui 2 mesi fa circa) che lamento dolori vari, i quali sono cresciuti lentamente col passare delle settimane.
Tali dolori sono collocabili all'altezza dei reni (specie del sinistro) e sopra le anche/fianchi. Dolori che vanno e vengono lungo tutto l'arco della giornata. Per ora non proprio fissi, e compaiono principalmente quando sto seduto (gran parte del tempo ahimè).
Inoltre ogni tanto mi compare un dolore pulsatorio all'altezza della fossa iliaca sinistra, anteriormente, tra l'ombelico e il basso pube. Tale tipologia di dolore non mi è nuova, in quanto la ebbi per 5 anni prima che i medici, dopo aver ipotizzato ernia e problemi posturali, scoprirono che in realtà era il precedentemente calcolo che nel rene sinistro attivava qualche sorta di nervo dell'addome (infatti nel momento in cui il calcolo è stato spostato dalla sua posizione originaria, il dolore è sparito).
In base a queste sensazioni, la mia domanda è: è possibile che la vitamina D stia paraddosalmente accelerando la formazione di calcoli e questi dolori ne siano un segnale? In fin dei conti nelle controindicazioni del medicinale è pure scritto di evitare di prescrivere questo farmaco a chi ha una storia di calcolosi renale...
Tali doloretti per ora sono gestibili, ma visto il grado di peggioramento che sto subendo (lento certo, ma costante), mi chiedo se un giorno questi mi passeranno perchè la vitamina D sta facendo effetto oppure sono destinati a portarmi a nuovi calcoli.
Cosa ne pensate? Cosa posso fare? Grazie
N.B: attualmente prendo anche citrato di magnesio e potassio. Purtroppo più di 1.2-1.5 l di acqua al giorno mi è difficile da bere (faccio fatica a digerirla), per quanto ne beva una con bassi sodio, calcio e residui fissi
dopo 3 ESWL e 10 coliche, sparsi lungo più di un anno, 2 mesi fa ho espulso un calcolo di ossalato di circa 8mm precedentemente presente nel rene sinistro.
Immediatamente ho provveduto a effettuare esami vari per verificare il mio stato di salute e la possibilità di una recidiva (che da quanto ho capito è sempre abbastanza alta). Da vari esami è emerso:
Calcio totale urine 24 ore basso (41 mg/24h)
Paratormone alto (78 pg/ml)
Ecografia a tiroide e paratiroide negative (motivo della richiesta: iper PTH)
Vitamina D bassa (26 nmoli/L)
In base a queste considerazioni mi è stato diagnosticato un iperparatiroidismo secondario o similare a deficit di vitamina D.
In sostanza la carenza di vitamina D avrebbe impennato il valore di PTH favorendo la produzione di calcoli. Riassettarne i valori avrebbe portato ad una diminuzione della probabilità di formazione di calcoli (questo è sinteticamente quanto mi è stato spiegato).
La cura consistette in colecalciferolo 10000 UI/ml 40 gocce ogni weekend. Entro 6 mesi nuovo controllo.
Premesso che 2 mesi fa, al momento dell'espulsione del calcolo, i reni erano liberi o perlomeno con presenza di sola "sabbietta" difficilmente distinguibile da ecografia, è da quando ho iniziato ad assumere la vitamina D (per cui 2 mesi fa circa) che lamento dolori vari, i quali sono cresciuti lentamente col passare delle settimane.
Tali dolori sono collocabili all'altezza dei reni (specie del sinistro) e sopra le anche/fianchi. Dolori che vanno e vengono lungo tutto l'arco della giornata. Per ora non proprio fissi, e compaiono principalmente quando sto seduto (gran parte del tempo ahimè).
Inoltre ogni tanto mi compare un dolore pulsatorio all'altezza della fossa iliaca sinistra, anteriormente, tra l'ombelico e il basso pube. Tale tipologia di dolore non mi è nuova, in quanto la ebbi per 5 anni prima che i medici, dopo aver ipotizzato ernia e problemi posturali, scoprirono che in realtà era il precedentemente calcolo che nel rene sinistro attivava qualche sorta di nervo dell'addome (infatti nel momento in cui il calcolo è stato spostato dalla sua posizione originaria, il dolore è sparito).
In base a queste sensazioni, la mia domanda è: è possibile che la vitamina D stia paraddosalmente accelerando la formazione di calcoli e questi dolori ne siano un segnale? In fin dei conti nelle controindicazioni del medicinale è pure scritto di evitare di prescrivere questo farmaco a chi ha una storia di calcolosi renale...
Tali doloretti per ora sono gestibili, ma visto il grado di peggioramento che sto subendo (lento certo, ma costante), mi chiedo se un giorno questi mi passeranno perchè la vitamina D sta facendo effetto oppure sono destinati a portarmi a nuovi calcoli.
Cosa ne pensate? Cosa posso fare? Grazie
N.B: attualmente prendo anche citrato di magnesio e potassio. Purtroppo più di 1.2-1.5 l di acqua al giorno mi è difficile da bere (faccio fatica a digerirla), per quanto ne beva una con bassi sodio, calcio e residui fissi
[#1]
In effetti le variazioni degli esami metabolici sono abbastanza modeste rispetto ai normali valori di riferimento, in particolare riguardo al paratormone. Le situazioni di iper-paratiroidismo conclamato in genere si manifestano con valori molto più elevati. Anche l'evoluzione della sua storia (un singolo calcolo di piccole dimensioni prodotto ad una età giovane, ma non giovanissima) fa pensare a ben più comuni cause occasionali che ad un significativo problema metabolico. D'ogni modo, il riequilibrio desiderato della vitamina d, dovrebbe ovviamente ridurre - e non aumentare - il rischio di recidiva di calcoli. I disturbi che ci riferisce sono molto vaghi e francamente non facilmente correlabili ai reni, quanto piuttosto a cause ortopediche (dolore bilaterale ed in qualche modo,legato alla posizione). Il dolore renale tipico è la colica, lei l'ha provata molte volte e certamente sa apprezzarne la differenza. Immaginiamo che anche dopo l'espulsiine di questo calcolo siano stati ripetuti accertamenti radiologici per escludere la presenza di altri problemi. In ogni caso, sia la terapia con vitamina d, sia l'ipotetica presenza di microcalcificazioni non sono realisticamente in grado di evocare particolari disturbi. Il condizionamento psicosomatico, causato dalla evoluzione lunga e dolorosa del precedente problema (che comunque meriterebbe osservazioni a parte) potrebbe invece avere un ruolo significativo. A distanza non è però possibile dire molto di più.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la Sua risposta.
Il mio dubbio sollevato circa gli effetti collaterali prodotti dal colecalciferolo è legato al fatto che questi piccoli doloretti sparsi, fitte, irrigidimenti in zona renale, sono più intensi nei giorni immediatamente successivi a quello dell'assunzione del farmaco. Potrebbe però valere anche il contrario, e cioè magari l'assunzione di vitamina D mitiga questi doloretti che senza la sua assunzione sarebbero ancora più fastidiosi.
In merito alla natura di questi dolori, tenderei ad escludere cause extra-renali, nel senso che la postura e magari la peristalsi intestinale (legata a stress, aria, ecc...) vanno certamente a influenzare la zona, ma il nucleo di questo dolore lo sento collocato proprio in zona renale, e mi ricorda proprio i dolori che avevo gli ultimi tempi prima di fare le ESWL (con le dovute proporzioni ovviamente).
Gli altri invece doloretti anch'essi passeggeri che interessano la zona del pube mi sento di associarli a riflessi nervosi (purtroppo non so come altro definirli) legati a qualcosa all'interno del rene.
Infatti quanto prima avevo il calcolo ancora nel rene soffrivo di dolori simili nella medesima zona, molto più fastidiosi e fissi. Dopo la prima litotrissia, il calcolo venne spostato (ma rimase nel rene) e questi dolori scomparirono completamente, come a indicare che il calcolo in quella posizione del rene sembrava attivare una qualche terminazione nervosa che si irradiava nella zona del pube in quel punto specifico causandomi dolori atroci che mi costringevano a sdraiarmi per ore per farmeli passare.
Attualmente ho fitte molto meno fastidiose e più passegere in quella zona, ma mi ricordano molto quella situazione.
Per questo il mio timore è che si stia già formando qualcosa all'interno del rene e non della semplice "sabbia".
Questi doloretti non li assocerei invece a renella che transita nell'uretere (l'urina mi sembra pulita e quando ebbi effettivamente espulso renella l'anno scorso il dolore lo sentivo di un altro tipo e diversamente collocato).
L'urina, vista la relativamente poca acqua che bevo, è sempre un po' torbida, ed ho notato anche che è molto schiumosa.
A breve conto di effettuare un'ecografia all'apparato urinario completo per verificare lo stato dei reni, ma la cosa mi inizia a preoccupare perchè se dopo soli 3 mesi dall'ultima espulsione (e dall'ultima ecografia pulita) sto già avendo questo problemi, mi chiedo se non abbia un qualche problema metabolico o gli stessi reni non abbiano una qualche malattia indeterminata (magari anche rara).
Il mio dubbio sollevato circa gli effetti collaterali prodotti dal colecalciferolo è legato al fatto che questi piccoli doloretti sparsi, fitte, irrigidimenti in zona renale, sono più intensi nei giorni immediatamente successivi a quello dell'assunzione del farmaco. Potrebbe però valere anche il contrario, e cioè magari l'assunzione di vitamina D mitiga questi doloretti che senza la sua assunzione sarebbero ancora più fastidiosi.
In merito alla natura di questi dolori, tenderei ad escludere cause extra-renali, nel senso che la postura e magari la peristalsi intestinale (legata a stress, aria, ecc...) vanno certamente a influenzare la zona, ma il nucleo di questo dolore lo sento collocato proprio in zona renale, e mi ricorda proprio i dolori che avevo gli ultimi tempi prima di fare le ESWL (con le dovute proporzioni ovviamente).
Gli altri invece doloretti anch'essi passeggeri che interessano la zona del pube mi sento di associarli a riflessi nervosi (purtroppo non so come altro definirli) legati a qualcosa all'interno del rene.
Infatti quanto prima avevo il calcolo ancora nel rene soffrivo di dolori simili nella medesima zona, molto più fastidiosi e fissi. Dopo la prima litotrissia, il calcolo venne spostato (ma rimase nel rene) e questi dolori scomparirono completamente, come a indicare che il calcolo in quella posizione del rene sembrava attivare una qualche terminazione nervosa che si irradiava nella zona del pube in quel punto specifico causandomi dolori atroci che mi costringevano a sdraiarmi per ore per farmeli passare.
Attualmente ho fitte molto meno fastidiose e più passegere in quella zona, ma mi ricordano molto quella situazione.
Per questo il mio timore è che si stia già formando qualcosa all'interno del rene e non della semplice "sabbia".
Questi doloretti non li assocerei invece a renella che transita nell'uretere (l'urina mi sembra pulita e quando ebbi effettivamente espulso renella l'anno scorso il dolore lo sentivo di un altro tipo e diversamente collocato).
L'urina, vista la relativamente poca acqua che bevo, è sempre un po' torbida, ed ho notato anche che è molto schiumosa.
A breve conto di effettuare un'ecografia all'apparato urinario completo per verificare lo stato dei reni, ma la cosa mi inizia a preoccupare perchè se dopo soli 3 mesi dall'ultima espulsione (e dall'ultima ecografia pulita) sto già avendo questo problemi, mi chiedo se non abbia un qualche problema metabolico o gli stessi reni non abbiano una qualche malattia indeterminata (magari anche rara).
[#3]
Evidentemente le sta costruendo una articolata sceneggiatura basata su preconcetti e non su certezze, a partire dalla terapia con vitamina d, che non può ragionevolmente indurre o tantomeno sedare alcun tipo di dolore. Per quanto riguarda la "renella" abbiamo già molte volte in questa sede espresso il nostro profondo scetticismo sulla reale esistenza di questa "sabbia", che mai riscontriamo nella nostra quasi quotidiana consuetudine all'endoscopia delle alte vie urinarie. Ciò non toglie che sintomi precisi possano essere legati alla presenza di altri calcoli misconosciuti che sfuggono alle indagini di primo livello. Decidere di passare ad accertamenti di secondo livello (TAC) dipende esclusivamente dalla perizia del suo urologo di riferiemento, che ha l'insostituibile vantaggio di conoscerla e poterla visitare direttamente.
[#4]
Utente
Buongiorno dottore, ho avuto modo di fare un'ecografia ai reni, dalla quale è emerso la presenza di alcuni microcalcoli max 2mm nel rene sinistro, i quali a questo punto possono ritenersi i principali responsabili dei doloretti passeggeri situati a sinistra.
Per quanto riguarda il rene destro invece, dall'ecografia non è emerso nulla (è anche vero che sono molto magro e chi ha eseguito l'eco c'ha messo un po' a trovare i microcalcoli a sx, per cui non escluderei che non sia riuscito a vederli);eppure da qualche giorno avverto, oltre ai soliti doloretti collocati nella posizione del rene, anche un dolore che perdura diverse ore in un punto particolare della schiena (indicativamente è all'altezza della T9, circa 4-5cm a destra della colonna vertebrale) e in particolare è più fastidioso se schiaccio con un dito quel punto.
All'apparenza sembrerebbe un dolore che emerge con certe posture (su certe sedie con schienale assente o molto duro tende a comparire, mentre se sto sdraiato mi passa) di conseguenza più muscolo-scheletrico; la mia opinione è che sia fondamentalmente di origine renale (un calcolino che non individuato nell'eco va ad attivare determinate terminazioni nervose?) simile a quello precedente (curato inizialmente come un problema posturale, ma poi scomparì bruscamente proprio quando venne "bombardato" il calcolo) che va ad esacerbare altri problemi che potrei avere (esempio una certa postura errata, che ammetto possa esserci). Inoltre tale dolore a volte è concomitante proprio con quello al rene.
E' possibile?
Sono abbastanza preoccupato perchè non è tanto il dolore quello che temo (ahimè, c'ho fatto il callo), quanto il fatto che possa esserci sotto qualcosa di peggiore (una qualche malattia renale? E se il rene stesse "cedendo"?).
Attualmente sto per partire per un impegno di lavoro all'estero, ma la cosa mi tiene un po' in ansia e spero che del "movimento" possa giovarmi più che peggiorare i fastidi (sperando sempre di non avere coliche nel frattempo). Al rientro, fra circa un mese, rifarò tutte le analisi del caso (su consiglio del mio medico).
La mia intenzione sarebbe questa. Attualmente non mi sento nelle condizioni di annullare niente, anche se il fastidio c'è, sia a livello di entrambi i reni che in quel punto sulla schiena. Secondo Lei devo preoccuparmi? Gentilissimo, grazie
Per quanto riguarda il rene destro invece, dall'ecografia non è emerso nulla (è anche vero che sono molto magro e chi ha eseguito l'eco c'ha messo un po' a trovare i microcalcoli a sx, per cui non escluderei che non sia riuscito a vederli);eppure da qualche giorno avverto, oltre ai soliti doloretti collocati nella posizione del rene, anche un dolore che perdura diverse ore in un punto particolare della schiena (indicativamente è all'altezza della T9, circa 4-5cm a destra della colonna vertebrale) e in particolare è più fastidioso se schiaccio con un dito quel punto.
All'apparenza sembrerebbe un dolore che emerge con certe posture (su certe sedie con schienale assente o molto duro tende a comparire, mentre se sto sdraiato mi passa) di conseguenza più muscolo-scheletrico; la mia opinione è che sia fondamentalmente di origine renale (un calcolino che non individuato nell'eco va ad attivare determinate terminazioni nervose?) simile a quello precedente (curato inizialmente come un problema posturale, ma poi scomparì bruscamente proprio quando venne "bombardato" il calcolo) che va ad esacerbare altri problemi che potrei avere (esempio una certa postura errata, che ammetto possa esserci). Inoltre tale dolore a volte è concomitante proprio con quello al rene.
E' possibile?
Sono abbastanza preoccupato perchè non è tanto il dolore quello che temo (ahimè, c'ho fatto il callo), quanto il fatto che possa esserci sotto qualcosa di peggiore (una qualche malattia renale? E se il rene stesse "cedendo"?).
Attualmente sto per partire per un impegno di lavoro all'estero, ma la cosa mi tiene un po' in ansia e spero che del "movimento" possa giovarmi più che peggiorare i fastidi (sperando sempre di non avere coliche nel frattempo). Al rientro, fra circa un mese, rifarò tutte le analisi del caso (su consiglio del mio medico).
La mia intenzione sarebbe questa. Attualmente non mi sento nelle condizioni di annullare niente, anche se il fastidio c'è, sia a livello di entrambi i reni che in quel punto sulla schiena. Secondo Lei devo preoccuparmi? Gentilissimo, grazie
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.7k visite dal 01/05/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.