Esiti scintigrafia dopo pieloplastica

Gentili dottori

Mi sono sottoposto 6 mesi fa a pieloplastica laparoscopica per stenosi del giunto (dovuta a vaso polare anomalo). Dopo l'intervento non o pià sofferto di coliche (che si presentavano quasi con cadenza settimanale) e pertanto pensavo ad un pieno successo.
Ho eseguito, come da programma, una scintigrafia renale con carico diuretico ed il referto mi lascia perplesso...

"Scintigrafia eseguita in clinostasi.
Fase vascolare: simmetrico l'arrivo del tracciante. Non alterazioni della perfusione.
Fase corticale: reni in sede, di forma e dimensioni complessivamente nei limiti di norma ma con rene di sinistra
modestamente maggiore rispetto al destro. Il rene di sinistra appare inoltre concentrare il tracciante più debolmente
rispetto al controlaterale e con area di relativa maggiore ipofissazione in sede polare superiore.
Fase calico-pielica: a sinistra calico-pielectasia associata a ristagno del tracciante (specie pelvi e calici inferiori); modesta
pielectasia anche a destra senza comunque evidenza di ostacolo al deflusso urinario. L'eliminazione urinaria dal rene di
sinistra appare assai ridotta (solo accennata) anche dopo somministrazione di Furosemide (20 mg).
Curve renografiche: a sinistra prolungata fase di concentrazione intraparenchimale del tracciante con solo accennata fase
di eliminazione urinaria anche dopo somministrazione del carico diuretico (ostruzione quasi completa); a destra una
normale fase di concentrazione intraparenchimale del tracciante con fase di eliminazione urinaria rallentata solo nella sua
fase iniziale ed apprezzabile nel corso dell'esame.
In confronto con esame precedente del 05/2015 si osserva una maggiore, seppur modesta, eliminazione del tracciante
dal rene di sinistra e la curva nefrografica da questo lato non va più a plateau ma è modestamente in discesa.
GFR totale (Metodo di Gates): 143 ml/min (v.n. >75 ml/min)
GFR rene destro: 79.7 ml/min (55.6 %)
GFR rene sinistro: 63.5 ml/min (44.4 %)
CONCLUSIONI: funzionalità renale globale contenibile nella norma con solo modesta asimmetria di funzionalità fra i due
reni. Ripartizione % di filtrazione fra i due reni sostanzialmente sovrapponibile ad esame precedente. Test diuretico suggestivo per ostruzione quasi completa a sinistra (eliminazione modesta dopo carico diuretico). Utile monitoraggio."

Mi era stato detto (e ne ho trovato conferma spulciando sul web) che la percentuale di successo era superiore al 90%...a cosa potrebbe essere dovuta la presenza dell'ostruzione? Dall'Uro-Tac eseguita in passato non parevano esserci ulteriori problemi. Sono in attesa di eseguire ecografia e vedere l'urologo che mi segue. Nel frattempo non posso nascondere una certa preoccupazione....c'è effettivamente da preoccuparsi? Grazie a chi vorrà intervenire.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La dizione "vaso anomalo" non è corretta, in quanto veramente "anomali" sono nel rene solo le arterie che non deribìvano dall'aorta e le vene che non sboccano nella vena cava. In questi casi si deve quindi parlare di "vasi accessori", ovvero una delle cause più comuni delle ostruzioni del giunto pielo-ureterale.
Ma tutto questo a lei interessa poco, immaginiamo!
La ripresa anatomica (riduzione della dilatazione) e funzionale dopo l'intervento correttivo dipende in massima parte dal danno che il rene ha subito a seguito dell'ostruzione. Questo non è così facilmene quantificabile, sta di fatto che in taluni casi la ripresa non è così "vivavce" come ci si attenderebbe e talora permane addirittura la sintomatologia. Tutto questo anche se l'intervento è tecnicamente riuscito e gli accertamenti, anche endoscopici, non rilevano alcuna ostruzione residua. In questi casi si parla di una "atonìa" delle cavità del rene, situazione in effetti non emendabile chirurgicamente. Non è detto che la situazione sia foriera di particolari problemi, ci si trova a convivere con un rene a mezzo servizio, che però - come si suol dire - è sempre meglio che ...
Per venire alla sua situazione, considerando l'assenza di sintomi in precedenza ben evidenti, si può presupporre che l'ostruzione sia davvero risolta e l'intervento abbia sortito il suo effetto idraulico. Questo però sarebbe comunque da oggettivare e la via più diretta ed inequivocabile per farlo è l'esplorazione endoscopica (ureteroscopia diagnostica). Immaginiamo che questa sarà il percorso che le consiglierà anche il suo urologo di riferimento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Gentilissimo dott. Piana, la ringrazio per la celere e dettagliata risposta al quesito!