Psa dopo durante ormonoterapia
Egregi dottori, mio padre 81 anni a marzo dell'anno scorso ha scoperto un K alla prostata. Gleason 9. il psa era a 15. Ha iniziato l'ormonoterapia e la radioterapia iniziata a luglio2016. Scintografia nessuna lesione se non di natura infiammatoria.psa è oggi sceso a 0.03. Vorrei un giudizio generale sulla terapia effettuata e sulle aspettative future se sono buono o meno.
Vi ringrazio
Vi ringrazio
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Diremmo che senz'altro la terapia sta ottenendo un eccellente controllo della malattia. La malattia di base è molto aggressiva (Gleason 9), pertanto è da attendersi che la terapia ormonale sarà da proseguire. Oltre a ciò, non è possibile fare delle previsioni, quando il risultato è soddisfacente, il blocco androgenico può essere efficace anche per lungo tempo, quindi ad 81 anni di età non è ragionevole farsi troppi problemi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Si tratta di una possibilità, in effetti forse un po' meno frequentemente adottata con un tumore Gleason 9. D'ogni modo, controllando a breve non si corre alcun serio rischio. Se il PSA dovesse rimbalzare velocemente si sarà ancora pienamente in tempo per riprendere la terapia.
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La terapia ormonale a lungo termine ha degli effetti collaterali di un certo rilievo, che però sono in genere bilanciati dall'efficacia nei confronti di una malattia aggressiva e pericolosa. E' stato provato che è possibile pianificare una terapia "intermittente" in cui dopo qualche tempo (un anno) si interrompe la cura e si controlla l'andamento del PSA con rivalutazioni ogni 4 mesi circa. E' verosimile che entro 1-2 anni i valori tendano lentamente a rimbalzare e quando si raggiunge di nuovo un livello prefissato ( es. 1-2 ng/mg) la cura viene ripresa per un altro periodo. Si tratta quasi sempre di soggetti anziani o molto anziani in cui è preponderante, più che la cura del tumore, il conservare una qualità di vita accettabile. Ovviamente se alla sospensione si osserva rapidamente un brusca impennata del PSA, la terapia viene immediatamente ripresa e mai più sospesa. Come abbiamo detto, nei tumori potenzialmente già aggressivi (Gleason superiore ad 8), questo modo di fare è adottato più raramente, nel caso di suo padre però vi è a favore il fatto che sia stata eseguita anche una radioterapia. In conclusione, il tentativo di sospensione ci pare tutto sommato condivisibile.
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Il PSA è un marcatore tumorale di modesta qualità, ma a tutt'oggi non esiste ancora una reale alternativa. Non tutte le cellule tumorali lo producono allo stesso modo, vi sono alcune situazioni in cui il marcatore è basso nonostante il tumore sia aggressivo, ma anche viceversa. Si tratta comunque di casi marginali, diciamo che nella maggioranza dei casi vi è una correlazione accettabile, sempre però da considerare in modo critico. L'espressione del PSA può anche cambiare nel tempo poiché la terapia tende a selezionare alcune linee cellulari a discapito di altre. Il discorso è molto complesso, in sintesi non è mai solo questione di numeri, ma le varie situazioni devono essere attentamente valutate dallo specialista e tenute sotto controllo nel modo più opportuno.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 29.9k visite dal 19/04/2017.
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