Dolore testicoli e prostatite
Salve, vorrei sottoporvi il mio problema e farvi due domande.
Un mese e mezzo fa ho iniziato ad accusare un leggero dolore ai testicoli, inguini ed interno coscia. Il dolore non era costante, appariva esclusivamente da seduto, mai da disteso o in piedi, ed arrivava a fitte/vampate che duravano qualche minuto e poi passavano.
Dopo un periodo di attesa nella speranza che passasse da solo, sono andato da un urologo il quale con la palpazione mi ha diagnosticato una leggera infiammazione della prostata prescrivendomi 10 giorni di levoxacin da 500 mg. Finiti i 10 giorni di antibiotico non c'era nessun risultato, il fastidio era ancora presente. Ho chiamato il medico il quale mi dice che se era prostatite doveva passarmi e che a lui "non veniva in mente nient'altro", testuali parole.
Sconcertato da queste parole ho fatto una visita da un altro urologo (molto più costoso peraltro), il quale mi ha diagnosticato lo stesso problema, lieve infiammazione alla prostata, diagnosi confermata dal fatto che prima della visita stavo bene mentre dopo la palpazione è riapparso il dolore. Lui mi ha dato due integratori da prendere per 3 mesi, licoser plus e deltha mannosio, e mi ha consigliato di fare una spermiocultura per evidenziare eventuali presenze di batteri. L'esame è risultato totalmente negativo a batteri e miceti.
La mia domanda quindi è la seguente: non essendoci batteri, da cosa può derivare l'infiammazione alla prostata ed un tale dolore ai testicoli?
Ed inoltre, è possibile curarla solo con l'ausilio di integratori alimentari? A tal proposito specifico che il medico non mi ha tolto nessun alimento, mi ha detto di seguire una dieta equilibrata senza privazioni totali.
Vi ringrazio per le risposte.
Un mese e mezzo fa ho iniziato ad accusare un leggero dolore ai testicoli, inguini ed interno coscia. Il dolore non era costante, appariva esclusivamente da seduto, mai da disteso o in piedi, ed arrivava a fitte/vampate che duravano qualche minuto e poi passavano.
Dopo un periodo di attesa nella speranza che passasse da solo, sono andato da un urologo il quale con la palpazione mi ha diagnosticato una leggera infiammazione della prostata prescrivendomi 10 giorni di levoxacin da 500 mg. Finiti i 10 giorni di antibiotico non c'era nessun risultato, il fastidio era ancora presente. Ho chiamato il medico il quale mi dice che se era prostatite doveva passarmi e che a lui "non veniva in mente nient'altro", testuali parole.
Sconcertato da queste parole ho fatto una visita da un altro urologo (molto più costoso peraltro), il quale mi ha diagnosticato lo stesso problema, lieve infiammazione alla prostata, diagnosi confermata dal fatto che prima della visita stavo bene mentre dopo la palpazione è riapparso il dolore. Lui mi ha dato due integratori da prendere per 3 mesi, licoser plus e deltha mannosio, e mi ha consigliato di fare una spermiocultura per evidenziare eventuali presenze di batteri. L'esame è risultato totalmente negativo a batteri e miceti.
La mia domanda quindi è la seguente: non essendoci batteri, da cosa può derivare l'infiammazione alla prostata ed un tale dolore ai testicoli?
Ed inoltre, è possibile curarla solo con l'ausilio di integratori alimentari? A tal proposito specifico che il medico non mi ha tolto nessun alimento, mi ha detto di seguire una dieta equilibrata senza privazioni totali.
Vi ringrazio per le risposte.
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Gentile lettore,
si sono anche infiammazioni delle vie uro seminali che non prevedono di necessità la presenza di batteri.
Detto questo, quando sono presenti queste "problematiche urologiche” possono essere utili alcune indicazioni anche di tipo dietetico-comportamentale:
1)vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)se si fuma, spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;
8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
si sono anche infiammazioni delle vie uro seminali che non prevedono di necessità la presenza di batteri.
Detto questo, quando sono presenti queste "problematiche urologiche” possono essere utili alcune indicazioni anche di tipo dietetico-comportamentale:
1)vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)se si fuma, spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;
8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 14.1k visite dal 31/03/2017.
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