Tac per dolori area inguinale

Preg.mi,
oggi il mio urologo, a seguito di ripetuti dolori nell'area inguinale destra, testicolare e sovrapubica e visto che con l'eco non si riesce a vedere bene se trattasi di una puntina di ernia inguinale o se problematiche ascrivibili alla prostata di cui periodicamente soffro, mi consigliava, ove il problema non si risolva, di eseguire una TAC per meglio approfondire la questione e comprendere l'origine di questi dolori dell'area pubica che tendono anche ad interessare anche la parte bassa della schiena.
Il problema della TAC sono le radiazioni che vengono assorbite dal corpo ed allora pensavo ad una Risonanza magnetica e volevo chiedere se, secondo vostro parere, la risonanza possa sostituire la TAC magari migliorando anche la qualità del referto.
Grazie anticipatamente per il consiglio.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
La risonanza magnetica in urologia ha indicazioni molto specifiche, nelle quali ha definizione superiore alla TAC, ma per una valutazione generale, visto che le idee sono ancora abbastanza confuse, la TAC è ancora l'indagine standrd da eseguire. I moderni apparecchi "a spirale" permettono una notevole riduzione del carico di raggi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 345 13
Concordo con il Collega Piana. Soprattutto nello studio dell'addome inferiore e della pelvi ed in generale di tutto l'apparato urinario la RM attualmente la fa da padrona.
Concordo altresì sulla cospicua riduzione di dose di irradiazione della moderne apparecchiature, tale da renderle pressocché innocue, a fronte di un significativo miglioramento della qualità delle immagini.
Nella mia esperienza, e collaborazione con gli amici Urologi, la TC è insostituibile in tre casi: -valutazione e quantificazione di presenza di formazioni litiasiche (calcoli) nel lume degli ureteri; -valutazione urografica (la c.d. uro-TC) che rende ragione di presenza di fenomeni di retrostasi (in termini maggiormente comprensibili: difficoltà di eliminazione dell'urina); -valutazione delle caratteristiche di perfusione di un tessuto patologico (ad esempio, una neoplasia vescicale).
Mi perdoni, ma poiché è un suo preciso diritto conoscere l'orientamento diagnostico del Collega che Le ha prescritto la TC, d è una minima forma di cortesia nei confronti dello Specialista Radiologo sapere per quale sospetto clinico deve condurre una indagine, perché non chiede lumi appunto al Clinico di riferimento?

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

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Utente
Utente
Innanzitutto un ringraziamento per i consulti ricevuti, volevo precisare che il motivo dell'indagine è in prima battuta rivolto alla ricerca di una sospetta piccola ernia inguinale che in alcune visite è stata riscontrata e comunque davvero molto piccola, con l'eco non si riesce a vedere bene, il referto recita "verosimile presenza di punta d'ernia inguinale".
In seconda battuta ove fosse esclusa l'ernia cercare di capire le cause del dolore inguinale che si irradia al testicolo destro e se la cosa possa essere imputabile alla prostatite di cui periodicamente soffro ormai da vari anni.
Voi quale dei due esami consigliereste per una migliore soluzione della problematica descritta ?
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 345 13
Nel Suo caso e con il tipo di sospetti diagnostici elencati sicuramente l'esame RM
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Utente
Utente
Grazie ancora Dr Casimiro per la sua gentilezza e disponibilità, nel caso specifico immagino sia sufficiente indicare al centro presso il quale mi rivolgerò per l'esame di dover eseguire una RM solo dell'addome inferiore?
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 345 13
NO!!!
E' corretto e necessario fornire allo Specialista in Diagnostica per immagini una richiesta circostanziata dello Specialista Richiedente che riporti il o i sospetti clinici.
Lo specialista in Diagnostica (Radiologo ormai è un termine obsoleto, visto che la radiologia è solo una piccola parte della branca Diagnostica) non è un "fotografo di lusso", bensì un Clinico Specialista, che deve condurre una indagine e valutare le immagini in base ad un preciso quesito.
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Utente
Utente
Alla fine, dietro consiglio del mio curante, ho eseguito una TAC addome completo con il seguente referto:
"Non evidenti alterazioni focali degli organi parenchimatosi, all'esame di base. Non ernie inguino scrotali come da quesito. Alcune calcificazioni noduliformi in sede perianale anteriore: piccoli linfonodi superficiali ?"
Potreste gentilmente aiutarmi nell'interpretazione del referto.
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
L'indagine non rileva alcunché di significativo.
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Utente
Utente
Grazie per la risposta dott. Piana, volevo chiederle un ultimo consiglio ovvero, vista la minzione non proprio ottimale flusso max 10.7, il mio urologo mi ha prescritto Omnic ma non funzionando benissimo è stato sostituito con urorec che però mi crea eiaculazione retrograda.
Lei consiglia di continuare con urorec o di ritornare a Omnic.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Tutti i farmaci del gruppo degli alfa-litici hanno sostanzialmente efficacia ed effetti collaterali sovrapponibili, vi pososno comunque essere delle variazioni soggettive, quindi se non si ottiene un'efficacia soddisfacente sul sintomo urinario è lecito provare delle alternative. Già dopo pochi giorni è possibile percepire le differenze. L'eiaculazione retrograda è un 'ovvia conseguenza della somministrazione degli alfa litici, non può essere considerata un effetto collaterale, ma è segno essa stessa dell'efficacia del farmaco, in quanto avviene invariabilmente quando si ottiene un adeguato rilasciamento del collo vescicale. In pratica, una buona efficacia "idraulica" si accompagna quasi sempre ad una eiaculazione retrograda.