Getto urinario molto debole e sgocciolamento postminzionale in Cpps e nevralgia pudendo

Buongiorno!
Sono un ragazzo di 30 anni, e ho da quasi 10 anni il seguente problema: partendo da un fastidio alla tuberosità ischiatica destra e disturbi urinari (getto ipovalido, sgocciolamento e urgenza di urinare più di 8 volte al giorno anche ravvicinate nel tempo), mi è stato diagnosticata una CPPS, con pollachiuria, sofferenza del nervo pudendo, pavimento pelvico ipertonico e dall'esame urodinamico è emersa un'ostruzione cervico uretrale di 2° grado con getto massimo di 10ml/sec e vescica con alta capacità contrattile. L'ecografia (reni e transrettale), PSA e gli esami di urina e spermiocultura tutti nella norma.

Le cure eseguite sono state molteplici:
-Antibiotici di vario tipo + supposte Topster
-miorilassanti
-silodosina e tamsulosin
-laroxyl + lyrica

La situazione attuale che ormai mi accompagna è un getto ipovalido con sgocciolamento finale (anche urinando da seduto), andando in bagno una decina di volte al giorno, magari al mattino vado solo 2 volte e poi al pomeriggio 4 o 5 in 3 ore, oppure alla sera vado in bagno urino pochissimo e dopo 10 minuti ho già un ulteriore stimolo e devo tornare. Lo stimolo a urinare mi pare aumentare soprattutto dopo essere andato di corpo.
Una delle cose che ho notato e a cui sembravano dare tutti poco peso è che io tendo naturalmente a tenere il pavimento pelvico contratto, senza accorgermene, anche quando non mi scappa da urinare, come se fosse per me fisiologico. Quando ci penso, me ne accorgo e allora rilasso, ma quando smetto di pensarci, si irriggidisce di nuovo.

Provando a cambiare urologo (ne ho girati parecchi) per l'ennesima volta, un mese fa mi è stato diagnosticato che forse l'ostruzione uretrale potrebbe essere dovuta ad una sclerosi del collo vescicale che tamsulosina e silodosina non hanno risolto. Quindi mi ha prescritto cistoscopia e un altro esame con contrasto per verificare.

La mia domanda è la seguente: prendendo questi due farmaci ho avuto (tutte le volte che mi era capitato di avere rapporti) il fenomeno di eiaculazione retrograda, ma il flusso urinario era sempre debole; questo non può essere un sintomo del fatto che il collo della vescica era effettivamente rilassato e aperto e che il problema sarebbe quindi da ricondurre a qualcos'altro (muscoli del pavimento pelvico, ostruzione uretrali), più che in una vescica ostruita?

Vi ringrazio per il tempo dedicatomi, scusate la prolissità, ma sono anni che sto cercando di capire come "curare" questo tipo di patologia!!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

bene non "dare poco peso al fatto che lei tende naturalmente a tenere il pavimento pelvico contratto, senza accorgermene, anche quando non le scappa da urinare, come se fosse per lei fisiologico."

Poi i farmaci, da lei citati, possono scatenare il problema sessuale da lei riferito.

Ne riparli ora con il suo urologo di fiducia e nel frattempo si legga queste news:

https://www.medicitalia.it/news/urologia/3049-la-silodosina-puo-scatenare-un-eiaculazione-retrograda.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/231-farmaci-e-interventi-che-possono-danneggiare-la-sessualita-maschile.html

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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