Recidiva dopo prostatectomia adenocarcinoma gleason 4+3

Buongiorno,
nel settembre del 2015, mio marito (di anni 50) è stato sottoposto, in uno dei migliori centri in Italia, a prostatectomia robotica.
Il referto istologico è il seguente: Adenocarcinoma prostatico con estensione del lobo destro (<50%). Tipo istologico: acinare GS 4+3.
Volume tumorale 6%. Nodulo tumorale dominante mm15 regione laterale destra. Estensione extraprostatica: assente; Invasione microscopica angio-linfatica: non evidente; invasione neoplastica degli spazi perineurali: presente; lesioni associate: prostatite cronica, iperplasia ghiandolare; vescicole seminali e dotti deferenti: indenni da neoplasia. Stato dei margini chirurgici: indenni da neoplasia (lesione a <mm.1 dal margine chirurgico laterale destra). Linfonodi (0/8) indenni da neoplasia. Stadiazione istopatologica (TNM v7: pT2a N0).
Il chirurgo ha consigliato controlli del PSA ogni sei mesi per i primi due anni e poi una volta l'anno.
Nel primi 18 mesi il PSA è risultato non dosabile. A breve faremo l'altro controllo.
Ci chiediamo:
1) secondo le statistiche, con un referto come il nostro, quale è la percentuale di recidiva?
2) le recidive (sempre con un referto come il nostro) si manifestano, generalmente, nei primi anni o anche dopo molti anni?
3) Il PSA è un marker attendibile per le recidive?
4) Quando il PSA inizia ad alzarsi, si tratta di recidiva locale o potrebbe anche essere sistemica?
5) Oltre al PSA ci sono altri esami da effettuare? Serve anche la esplorazione rettale?
6) Ci sono sintomi che devono essere tenuti in considerazione e che fanno pensare ad una recidiva?
7) le infezioni urinarie sono sintomi di eventuale recidiva? possono interferire con il valore del PSA?

Mi scuso per le numerose domande ma non possiamo fare a meno di pensarci.

Grazie a chi vorrà aiutarci
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
Diciamo che nel suo caso la possibilità di una recidiva è difficile ,ma pur sempre possibile ed è per tale motivo che si fanno dei periodici controlli.
Il PSA è l'unico parametro che può farci pensare ad una possibile recidiva , non è possibile individuare da un semplice rialzo del PSA dove sia la recidiva (locale o sistemica)( esami di stadiazione sono la scintigrafia ossea , Pet colina, TAC ma solo quando il PSA supera un certo livello soglia ) .
In assenza di un rialzo del PSA l'esplorazione rettale non è strettamente necessaria e le infezioni urinarie non sono indice di recidiva e non hanno alcuna relazione col PSA . Distinti saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Utente
Utente
Gentilissimo dott. De Siati. La ringrazio per il conforto e la tempestività.
Mi sono accorta di aver tagliato l'ultima parte dell'esame istologico. La riporto per completezza.
"......vescicole seminali e dotti deferenti: indenni da neoplasia
stato dei margini chirurgici: indenni da neoplasia (lesione a <mm.1 dal margine chirurgico laterale destra). Linfonodi (0/8) indenni da neoplasia. Stadiazione istopatologica (TNM v7: pT2a N0)".
La nostra paura è quel margine a meno di 1 mm. (Scintigrafia ossea e TAC negativi prima dell'intervento)
Con questi ulteriori dati è possibile una recidiva sistemica a distanza di sei mesi da un PSA indosabile?
Le recidive del tumore alla prostata si manifestano a breve dall'intervento oppure possono manifestarsi a distanza?
Sentiamo sempre parlare di un termine di 5 anni, vale anche per questo tipo di malattia?
Nella mia precedente facevo riferimento ad infezioni urinarie perché di recente mio marito ha avuto due episodi con leggero dolore al testicolo (ecografia negativa e uroflussometria buona) e ci siamo preoccupati.

Grazie ancora.

Cordialità
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