Ectasia arterie arcuate e varicocele pelvico: aiuto
Gentili dottori, da due anni a questa parte mi è stato diagnosticato un varicolele pelvico bilaterale,l'ecodoppler e l'ecografia trans vaginale recitano: "miometrio diffusamente disecogeno con ectasia delle arterie arcuate (reperto occasionale normale). Varicocele pelvico bilaterale prevalente a sinistra". I sintomi che accuso sono dolori e bruciori vaginali (l'ecografista ha detto che anche tuttele vene della vagina presentano ectasia) dolore all'inguine soprattutto sinistro, dolori nella zona tra ano e vagina, dolore al retto a sinistra e dolori alle vene delle gambe fino ai piedi. Questi dolori che inizialmnte comparivano solo in seguito a sforzi o erano successivi ai rapporti sessuali ora sono costanti, si presentano sempre più forti di pomeriggio dopo pranzo e diventano insopportabili alla sera tanto che sono costretta ad andare a letto il prima possibile. L'angilogo e il ginecologo mi hanno prescritto prisma 50 mg due compresse al giorno, calze elastiche a compressione graduata, venoruton due bustine al giorno. Tuttavia la situazione peggiora di giorno in giorno, ma la cosa più drammatica è che il ginecologo mi manda dall'urologo che a sua volta mi manda dall'angiologo perché nessuno sa cosa fare in quanto due anni fa ho subito un'operazione di emerroidopessi secondo Longo e rtengono che sia stata l'operazione a determinare il danno. Ma cosa devo fare e soprattutto a chi devo rivolgermi? Sono disposta a spostarmi e a viaggiare ma per favore ditemi da chi andare. Grazie.
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Cara lettrice ,
credo che il suo problema vada affrontato correttamente da un esperto ginecologo. A questo punto potrebbe essere più utile risentire il proprio medico di medicina generale che meglio di noi conosce la situazione "sanitaria" della sua Regione e quindi da lui ricevere delle indicazioni più precise su chi consultare; poi anche sul nostro sito può eventualmente trovare una indicazione utile per rintracciare un esperto ginecologo vicino alla sua residenza.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
credo che il suo problema vada affrontato correttamente da un esperto ginecologo. A questo punto potrebbe essere più utile risentire il proprio medico di medicina generale che meglio di noi conosce la situazione "sanitaria" della sua Regione e quindi da lui ricevere delle indicazioni più precise su chi consultare; poi anche sul nostro sito può eventualmente trovare una indicazione utile per rintracciare un esperto ginecologo vicino alla sua residenza.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
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Gentile Utente il suo è un varicocele pelvico sintomatico e necessita attenzione.
Dopo valutazione dal suo ginecologo di fiducia prenderei in considerazione la procedura più efficae e meno invasiva di tutte che è la scleroembolizzazione retrograda, in anestesia locale;
per ulteriori informazioni
clicca qui
https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/519-trattamento-mediante-scleroembolizzazione-del-varicocele-pelvico-femminile.html
Tale intervento è completamente a carico del SSN e si esegue anche a Lecce presso il Serv. di Radiol.Interventistica di cui sono il responsabile
Ogni paziente viene attentamente valutata dal collega ginecoloco e, con il suo "nulla osta", si procede.
Il ricovero di un solo giorno avviene ovviamente presso il reparto di ginecologia e ostetricia.
A disposizione
Dopo valutazione dal suo ginecologo di fiducia prenderei in considerazione la procedura più efficae e meno invasiva di tutte che è la scleroembolizzazione retrograda, in anestesia locale;
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https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia-interventistica/519-trattamento-mediante-scleroembolizzazione-del-varicocele-pelvico-femminile.html
Tale intervento è completamente a carico del SSN e si esegue anche a Lecce presso il Serv. di Radiol.Interventistica di cui sono il responsabile
Ogni paziente viene attentamente valutata dal collega ginecoloco e, con il suo "nulla osta", si procede.
Il ricovero di un solo giorno avviene ovviamente presso il reparto di ginecologia e ostetricia.
A disposizione
DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce
[#3]
Cara lettrice ,
comunque siamo curiosi e, se lo desidera, ci tenga informati sugli eventuali e futuri sviluppi del suo problema clinico.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
comunque siamo curiosi e, se lo desidera, ci tenga informati sugli eventuali e futuri sviluppi del suo problema clinico.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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Utente
Gentile Dott. Prudenzano, la ringrazio del suo suggerimento. Ho già sentito parlare della scleroembolizzazione retrograda, tuttavia i colonproctologi e i ginecologi che mi hanno visitata me l'hanno sconsigliata perché è una tecnica nuova e non si sa cosa potrebbe succedere soprattutto nel mio caso di paziente già operata per prolasso muco emorroidario con ectasia non solo delle arterie arcuate ma anche delle vene vaginali. Ho letto tutte le informazioni in internet su questo innovativo intervento, vorrei chiedele di illustrarmi le possibili controindicazioni e conseguenze se in qualche modo non andasse a buon fine. Inoltre vorrei chiederle cosa pensa del vecchio intervento sul varicocele che dovrebbe cauterizzare le varici interne attraverso un approccio laparoscopico. La ringrazio per l'attenzione e attendo una sua risposta.
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A parità di risultato ovviamente consiglio la scelroembolizzazione retrograda per la sua efficacia e ridottissima invasività e nel suo caso non dovrebbero esserci controindicazioni.Pensi che non è necessaria neanche la visita anestesiologica!!Comunque se si affida alla nostra equipe Lei verrà comunque visitata dai nostri ginecologi a cui spetta la cosiddetta "ultima parola" ma, ribadisco, non ci dovrebbero essere controindicazioni nel suo caso.Anche l'intetrvento per via laparoscopica è mini-invasivo ma cambia ovviamente l'approccio anestesiologico.
Non è un intervento nuovo, è "rodato" da circa 15-20 anni di esperienza; ciò che è nuovo sono i materiali con cui si "approccia" che sono sempre più "miniaturizzati" e biocompatibili!!! Probabilmente che le ha riferito che è un intervento nuovo (e poco "rodato") non era molto aggiornato!!!
A disposizione.
Non è un intervento nuovo, è "rodato" da circa 15-20 anni di esperienza; ciò che è nuovo sono i materiali con cui si "approccia" che sono sempre più "miniaturizzati" e biocompatibili!!! Probabilmente che le ha riferito che è un intervento nuovo (e poco "rodato") non era molto aggiornato!!!
A disposizione.
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Utente
Gentile Dott. Prudenzano, la ringrazio per la solerte risposta e per i chiarimenti. A gennaio effettuerò le ultime visite dopo la cura farmacologica con vessel fiale e prenderò una decisione sul da farsi. Certo così non posso restare, i dolori e i fastidi sono ormai intollerabili. Le farò sapere, intanto le auguro BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.4k visite dal 18/11/2008.
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