Cistectomia

Gentile dottore,
vorrei chiederLe un consulto urgentissimo.
Domani mia madre che ha 85 anni deve ricoverarsi per una cistectomia. Lei non vuole operarsi perchè non vuole poi vivere con i "sacchetti" per l'urina e perchè ha paura di non reggere l'intervento.
I primi di dicembre ha tolto una massa tumorale alla vescica e dall'esame istologico risulta un carcinoma do alto grado di malignità PT2.
I medici ritengono deve togliere la vescica, dalla tac circoscritta allo stomaco non risultano metastasi al fegato e dintorni. Io mi chiedo e se le metastasi stanno ai polmoni o alla testa o altrove??? Poi questo intervento è necessario? E' un intervento salva vita? Quante possibilità ha di sopravvivere all'intervento e dopo??? E quante ne ha se non si sottopone all'intervento?
Comunico che da una settimana ha nuovamente perdite di sangue con le urine e inoltre, è diabetica e da qualche giorno sta facendo l'insulina, consigliata dai medici in vista dell'intervento.
Che facciamo? Siamo tutti in crisi...lei non vuole fare l'intervento, noi non sappiamo se è necessario. Quale è la scelta migliorare per salvarla?
Vi ringrazio di cuore!
Maria
maria.verdi123@libero.it
[#1]
Dr. Alessandro Izzo Urologo 1.4k 55
Cara utente,
purtroppo parliamo di una patologia avanzata e gli elementi che ci riporta sono troppo limitati per esprimere un giudizio.
Mi limiterei pertanto, a consigliarle di discutere con il chirurgo urologo di riferimento che molto più di noi può esserle di aiuto.
La cistectomia non è certo una passeggiata, ma è comunque un intervento standardizzato che va affrontato con tutte le precauzioni del caso.
Cordialità

Dr. Alessandro Izzo
www.studiomedicoizzo.it
dott.alessandro.izzo@gmail.com

[#2]
Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La situazione è comprensibilmente delicata ed il giudizio a distanza è francamente impossibile, disponendo solo di notizie frammentarie. Possiamo unicamente affermare che in tardissima età l'esecuzione di interventi demolitivi ed invasivi ha indicazioni solo in casi estremi, ovvero quando il rischio di complicazioni per evoluzione della malattia locale sopravanza quello, senz'altro non indifferente, legato alla procedura chirurgica. Questo bilancio non è ovviamente semplice e impone la disponibiltà di elementi di giudizio che in questo momento può avere solo il Collega che ha eseguito l'endoscopia. Molto dipende infatti dal volume della lesione, se sia unica o multipla, se sia già stata asportata completamente con la esezione endoscopica ... eccetera.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#3]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Secondo il medico deve farla perchè ha già di nuovo perdite di sangue.
Un'ultima cosa, secondo lei è meglio l'intervento chirurgico tradizionale o la chirurgia mini-invasiva videolaparoscopica HD - 3D? (anche se non credo l'ospedale dove verrà ricoverata
dispone del robot per la chirurgia mini-invasiva!)

In attesa, La ringrazio di cuore,
Maria Verdi
[#4]
Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
In effetti il sanguinamento non controllabile è forse il motivo piú comune che spinge ad eseguire comunque codeste cistectomie "di salvataggio". L'intervento laparoscopico è certamente meno invasivo, ma oggettivamente sono ancora molto pochi i centri e gli specialisti in grado di eseguirlo. Senza contare che la derivazione urinaria verrebbe comunque eseguita a cielo aperto.
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