La vita impossibile
Salve a tutti, ho 63 anni e da circa 8 sono affetto da prostatite batterica cronica, che mi ha reso la vita impossibile. Gli attacchi sono sempre più frequenti e più forti con infiammazione, dolore lombo-sacrale e febbre anche sopra i 40° (due volte al pronto soccorso) e sembra rispondere sempre meno alla terapia antibiotica con Bactrim o Clavulin o Ciproxin.
Bevo 2 litri di tisana al giorno.
L’infiammazione è quasi sempre presente e variabile, la notte è caratterizzata da continue minzioni (circa una ogni mezz’ora), mentre di giorno molto meno, il flusso è normale, se non nei momenti critici. Sono in terapia continua con Omnic (una la sera).
Il referto dell’ultima eco addome/prostatica riporta: “prostata con volume di 30ml con ipertrofia adenomatosa centrale, con asse traverso di 4cm, senza alterazioni focali a livello periferico”, il residuo varia da 35 a 90ml a seconda dell’infiammazione.
A questo punto mi è stata consigliata una T.U.R.P., ma ho dei dubbi che possa servire a qualcosa, vista la quantità del flusso e del residuo.
Quali rischi possono esserci dopo l’operazione (incontinenza o altro)?
Vista la gravità della malattia è forse meglio una prostaectomia totale? Con quali rischi?
In attesa di un vostro gentile riscontro, ringrazio anticipatamente.
Bevo 2 litri di tisana al giorno.
L’infiammazione è quasi sempre presente e variabile, la notte è caratterizzata da continue minzioni (circa una ogni mezz’ora), mentre di giorno molto meno, il flusso è normale, se non nei momenti critici. Sono in terapia continua con Omnic (una la sera).
Il referto dell’ultima eco addome/prostatica riporta: “prostata con volume di 30ml con ipertrofia adenomatosa centrale, con asse traverso di 4cm, senza alterazioni focali a livello periferico”, il residuo varia da 35 a 90ml a seconda dell’infiammazione.
A questo punto mi è stata consigliata una T.U.R.P., ma ho dei dubbi che possa servire a qualcosa, vista la quantità del flusso e del residuo.
Quali rischi possono esserci dopo l’operazione (incontinenza o altro)?
Vista la gravità della malattia è forse meglio una prostaectomia totale? Con quali rischi?
In attesa di un vostro gentile riscontro, ringrazio anticipatamente.
[#1]
Caro signore purtroppo nei soggetti con prostatite cronica la possibilità di sviluppare un evento di riaccensione acuta è molto aumentato rispetto ai soggetti che non hanno il problema. L'obiettivo della terapia del fatto acuto deve essere quello di risolvere il problema immediato e poi desensibilizzare il tessuto prostatico malato a svbiluppare nuovi episodi di prostatite acuta. Questo tipo di approccio terapeutico è integrato attraverso l'uso di più categorie di farmaci in cicli ripetibili, dagli antibiotici, agli antiinfiammatori e ai decongestionanti specifici prostatici. Si rivolga con fiducia ad un collega urologo della sua zona per inquadrare precisamente il suo problema e cercare di affrontarlo con la dovuta serenità.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#2]
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la sua attenzione e disponibilità.
Volevo però rimarcare che sono in cura da un urologo da quando ho avuto i primi sintomi e, siceramente, dopo otto anni in cui ho visto solo un peggioramento continuo della mia situazione, ho un po' perso sia fiducia che serenità.. tanto che l'ultima volta in cui sono stato al pronto soccorso (dopo un lungo ciclo antibiotico che inizialmente sembrava rispondere) l'urologo che mi ha visitato, alla domanda su cosa si possa fare per la mia malattia, ha risposto testualmente "è un brutta bestia, non riuscirà a liberarsene.."
La T.U.R.P. è stata consigliata dal mio urologo, ma siccome, per esperienza, so che pareri di medici diversi sullo stesso argomento possono benissimo non essere univoci, ho scritto su questo utilissimo sito, per avere un altro parere sulla necessità di questa operazione e sugli eventuali effetti collaterali.
Perdoni questo mio sfogo, cordiali saluti.
Volevo però rimarcare che sono in cura da un urologo da quando ho avuto i primi sintomi e, siceramente, dopo otto anni in cui ho visto solo un peggioramento continuo della mia situazione, ho un po' perso sia fiducia che serenità.. tanto che l'ultima volta in cui sono stato al pronto soccorso (dopo un lungo ciclo antibiotico che inizialmente sembrava rispondere) l'urologo che mi ha visitato, alla domanda su cosa si possa fare per la mia malattia, ha risposto testualmente "è un brutta bestia, non riuscirà a liberarsene.."
La T.U.R.P. è stata consigliata dal mio urologo, ma siccome, per esperienza, so che pareri di medici diversi sullo stesso argomento possono benissimo non essere univoci, ho scritto su questo utilissimo sito, per avere un altro parere sulla necessità di questa operazione e sugli eventuali effetti collaterali.
Perdoni questo mio sfogo, cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 18/11/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.