Emospermia, infezione vie seminali

Gentilissimi Dottori,
Sono un ragazzo di 29 anni con una storia clinica di diverse infezioni tra vie seminali e vie urinarie.
Purtroppo, circa un mese fa, ho avuto un episodio di ematuria, molto vistosa e continua (non all'inizio, non alla fine della minzione).
Accusavo pesantezza a livello del perineo e fastidi che, sinceramente, avevo già provato in passato.

Sono andato a visita urologica e ho effettuato i classici esami del caso; in particolare urinocoltura e spermiocoltura; la prima negativa e la seconda positiva ad E.Coli.
Preciso che l'urologo in sede di visita mi ha riscontrato una congestione media delle vescicole seminali e mi ha dato Profluss per 2 mesi...ora sono al primo mese.

Ho seguito terapia di Ciproxin per 6 giorni, 2 capsule al giorno.

Sono stato meglio e non ho notato sangue nelle urine. Ho rifatto i due esami suddetti dopo 20 giorni e sono risultati entrambi negativi.

Mentalmente rilassato della situazione apparentemente risolta ho però riscontrato 2 giorni dopo gli esami abbondante sangue, rosso vivo, nel liquido seminale.

Un po' per paura un po' per confusione riguardo lo stato attuale di salute non ho più avuto rapporti per 2 settimane, facendomi forza e riprovando al successivo tentativo non ho riscontrato sangue. Tranquillizzato e rilassato 2 giorni dopo ho invece riscontrato di nuovo sangue rosso.

Non ho sintomi particolari se non una sensazione di difficile minzione soprattutto all'inizio, come se il getto dovesse passare per un imbuto stretto e poi fila liscio...verso la fine della minzione ho la sensazione di dover stare quei secondi in più per far fuoriuscire tutta l'urina. Non accuso bruciori, dolori

L'urologo mi ha consigliato di fare una ecografia transrettale e una cistoscopia. Quest'ultima sinceramente un po' mi spaventa.

Considerata la negatività dei due esami colturali, a cosa può essere imputato un simile sintomo? Lo chiedo perché data la mia recente storia clinica ho associato questo tipo di sintomi sempre e solo ad infezioni tra vie seminali e vie urinarie...adesso invece sia per me, che per l'urologo, la situazione è diventata meno chiara.

Ringrazio anticipatamente per i vostri pareri.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Il sanguinamento descritto rosso vivo poco ha a che fare con le infezioni, per quanto queste possano essere connesse a fattori infiammatori e li possano sostenere. Un sanguinamento così ripetitivo e di quel tipo è tipico della rottura di piccoli vasi resi turgidi da una forte congestione infiammatoria o dalla presenza di lesioni di vario tipo nel canale uretrale. Avrebbe dovuto fare le ecografie già da molto tempo (pelvico-prostato-vescicale e scroto-testicolare). Sulla base del risultato si potrà decidere nel merito della uretro-cistoscopia ove sia necessaria per precisare la diagnosi e la verifica dell'intera via urinaria prima per via ecografica e poi eventualmente con una urografia. Determinate le condizioni dell'area per via ecografica, ove la questione sia congestizio-infiammatoria, serviranno poi i dovuti esami atti ad accertare le ragioni di tale condizione per poi poter attivare la terapia utile. Non perderei altro tempo in tentativi terapeutici non supportati da una diagnosi di causa adeguatamente definita.
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Utente
Utente
Grazie per la risposta dottore.
Tengo a precisare che non mi sono mai trascurato.
Ho fatto sempre tutto ciò che mi hanno indicato i vari urologi dai quali sono stato, quindi se non ho fatto ecografie (che peraltro ho fatto) è perché non mi è stato indicato di farle.
Nell'evento di ematuria di 1 mese fa l'urologo mi ha sottoposto ad ecografia sovrapubica e non ha notato niente di particolare a meno della congestione delle vescicole seminali.
Da lì poi è stata riscontrata l'infezione di E. Coli nel liquido seminale che ho curato con ciproxin, apparentemente con successo, data la successiva spermiocultura dopo 20 giorni post trattamento.
1 settimana fa ho anche fatto, autonomamente, ecografia reni e vie urinarie che non hanno anche qui mostrato nulla di particolare a parte 2 piccole cisti corticali sul rene destro e lieve renella sul rene sinistro, quadro che, mi è stato indicato, rientra nelle possibili problematiche di lieve entità a carico dei reni.
L'unica ecografia che non ho ancora fatto, ma proprio perché da 1 mese a questa parte non ho fatto altro che fare visite, ecografie o esami colturali, è quella transrettale che mi è stata appunto consigliata.

Martedì andrò a visita dal mio urologo, diciamo "storico", e valuterò anche i suoi pareri.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Bene.... se avrà bisogno ci risentiamo.
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Utente
Utente
Quello che vorrei però chiedere, oltre alla moltitudine di possibilità alla quale sono ancora esposto fino ad una diagnosi completa, è possibile che l'E.Coli, che so essere un batterio abbastanza aggressivo sulle vie seminali e urinarie, abbia esposto alcuni capillari ad una debolezza particolare?
Questa condizione poi va trattata per forza dall'esterno o è una cosa reversibile...come può essere, chessò, un capillare debole nel naso.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
A meno di cariche batteriche molto forti che innescano una altrettanto forte reazione infiammatoria, difficile che la responsabilità del sanguinamento sia attribuibile al batterio. Il che non vuol dire che non sia un bene eliminarlo, ma è anche vero che se permangono le ragioni disfunzionali è difficile eliminare stabilmente i batteri. Una volta definita per bene la situazione l'andrologo potrà decidere nel merito terapeutico.
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Utente
Utente
Aggiorno la mia situazione.
Ieri sono andato a visita dal mio urologo.
Gli ho spiegato la mia situazione e inizialmente mi ha tranquillizzato sugli avvenimenti recenti poi ha fatto un'ecografia sovrapubica ed esplorazione rettale.
Ha escluso qualsivoglia patologia grave e mi ha chiaramente indicato che non ha rilevato nulla di importante a carico di prostata e vie seminali. Mi sono presentato a vescica piena e mi ha fatto sapere che è stato meglio così per lui, poi ho urinato e rifatto ecografia: Non ci sono stagnamenti di urina.
Mi ha inoltre detto che batteri del genere (E.coli) possono insinuarsi nella prostata e rimanere latenti per periodi e magari ripresentarsi duranti momenti di vita particolarmente stressanti o con alimentazione sregolata.
La terapia che mi ha dato è la seguente:

1)Continuare il Profluss che sto già prendendo, prima di dormire.
2)Ciproxin per 5 giorni mattina dopo colazione e sera dopo cena (lui ha reputato la scorsa terapia di 6 giorni non esattamente sufficiente per debellare l'infezione)
3)Fermenti lattici da associare a Ciproxin (preso CODEX 5 miliardi in farmacia, compresse, prima di colazione)
4)Spidol supposte prima di coricarsi per 20 giorni (ieri ho dimenticato di chiedere cosa fosse, è un antinfiammatorio?)

E ci risentiremo fra circa 30 giorni.

Pareri?
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Altri sei giorni di antibiotico serviranno a poco o nulla come peraltro è già accaduto... forse riusciranno a rimuovere i batteri, ma certamente non rimuovono le ragioni del problema. Altrettanto vale per il profluss a base di serenoa con importanti effetti antiandrogeni, utili forse nella ipertrofia prostatica benigna ma non in una prostata infiammata e congesta (peraltro poi definita senza gravi problemi... come se i problemi modesti possano essere lasciati senza azione riequilibrante) e lo spidol che ha azione antimicotica (perché serve?) e antinfiammatoria modesta. In sintesi il percorso prescritto serve ancora a cercare di tacitare i sintomi senza definire e trattare le ragioni: è una scelta possibile, ma non condivisibile.
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Utente
Utente
Vorrei precisare una cosa. Intanto ieri ho riscontrato di nuovo sangue nel liquido seminale ma ci sono delle precisazioni che vorrei fare per dare modo a chi di competenza di valutare meglio la mia situazione (cosa che farò anche nel prossimo incontro con il mio urologo)

1)Le urine sono pulite e ne è la prova l'ultima analisi di qualche giorno fa, fatta in tempi di terapia del ciproxin + spidol + profluss, che non presenta emazie ad alcun livello.

2)Il sangue, avendo avuto modo di verificare bene l'accaduto, sostanzialmente esce nella misura di qualche goccia all'inizio dell'eiaculazione, che durante e verso la fine risultano di colore consono alla normalità (bianco opaco). Chiaro che il residuo che poi esce spontaneamente risulta rosato.
Non ho poi altre perdite rilevanti quindi il sanguinamento è comunque molto breve e non è abbondante come indicavo. Poiché un conto è vedere il risultato in un preservativo o su un fazzoletto, un altro è rendersi conto della realtà durante tutto il corso. L'urina successiva al problema risulta normale

3)Probabilmente non ho specificato che per me il sanguinamento non è costante e ripetuto. Non sono stato ancora abbastanza forte mentalmente da provare ad avere rapporti costanti per paura dell'accaduto. Come se fossi naturalmente preposto a pensare che sia un capillare e che quindi l'astinenza potesse aiutare la riparazione. Quindi trarre conclusioni sul fatto che il sanguinamento sia ripetuto è sbagliato perché da quando ho questo problema, ovvero circa 4 settimane avrò eiaculato si e no 4 volte, 2 normali e 2 con il sangue...

In virtù di questo io mi domando a cosa servirebbe fare una cistoscopia?
La cistoscopia non verifica lo stato del dotto uretrale e della vescica? Che senso ha nella mia situazione un esame del genere? E' evidente che io abbia problemi a carico delle vie seminali e non delle vie urinarie.
E se anche non fosse così, come si spiega che il sangue non lo abbia mai nelle urine?

Grazie per gli eventuali chiarimenti.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Infatti.... ma probabilmente l'urologo vuole accertarsi che non ci siano problemi uretrali e di superficie uretro-vascicali... e presumibilmente tale esame, anche in ragione della descrizione ulteriore da lei fatta, risulterà negativo. E' possibile che qualche microvaso si rompa nella fase espulsiva dello sperma, ove la congestione prostatica sia consistente e che quindi il sanguinamento modesto cessi anche rapidamente: che accada poche o molte volte poi è relativamente poco importante... non deve accadere e se accade c'è un problema. Quindi ancora una volta sarà utile svolgere una diagnosi di causa del problema prostatico estendendo il tutto all'area testicolare e verificare le sue condizioni generali sul fronte del suo metabolismo, del suo stato ossidativo, del profilo endocrino e immunitario. Diversamente saremo sempre qui a parlare del suo sanguinamento episodico e dei suoi fastidi minzionali senza nulla sapere del resto.
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Utente
Utente
Aggiorno la mia situazione dopo qualche tempo avendo aggiunto altri accertamenti alla lista.<br />
Torno qui con una nuova urinocoltura e citologia urinaria ed ecografia prostatica in più.<br />
Fatte gli scorsi giorni hanno dato come esito:<br />
<br />
1)Urinocoltura -&gt; Negativa e senza alcuna emazia o cristallo presente.<br />
<br />
2)Ecografia Prostatica Transrettale -&gt; Ha mostrato una prostata in salute fatto salvo due minute cisti di pochi mm in sede periuretrale. Vescicole seminali in salute.<br />
<br />
3)Citologia Urinaria<br />
1° campione -&gt; C1, negativo<br />
2° campione -&gt; C1, negativo<br />
3° campione -&gt; C2, sedimento con presenti cellule epiteliali e uroteliali prive di atipia a livello cito nucleare.<br />
Presenti batteri e cristalli<br />
<br />
La mia situazione attuale è di un sollievo maggiore a livello del basso ventre ma persistono lievi difficoltà minzionali nella misura ho lievi perdite di urina negli attimi successivi alla minzione e il sangue nel liquido seminale persiste sebbene non abbia una regolarità sessuale come precedentemente al presentarsi del problema.<br />
La quantità di sangue è abbastanza minima e non continuativa. Le urine successive all'eiaculazione sono pulite.<br />
<br />
Porterò questi esami al mio urologo in settimana che deciderà cosa fare.<br />
<br />
Sono sicuramente più tranquillo di prima avendo escluso rischi importanti a carico della prostata e della vescica. Persiste però il problema iniziale. Su 3 urologi che ho consultato però di certo non posso ignorare il fatto che mi abbiano detto che, dati anche gli esiti degli esami, possa stare tranquillo e andare avanti con la mia vita normalmente in attesa di altri approfondimenti.

In virtù di questo, con estremo rispetto verso il Dr. Rando, mi piacerebbe avere il parere anche di altri urologi per sapere cosa ne pensano.
Lo dico soprattutto in virtù del fatto che uno degli urologi da cui sono andato a visita, durante la conversazione mi ha detto che "la prostata è la tomba dell'urologo"...e da lì ho capito che le situazioni a carico dei sistemi urinari e riproduttivi sono di rara complessità.
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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