Spermiocoltura positiva
Buongiorno, da circa 6-7 anni soffro di disturbi quali pollachiuria e disuria, con sintomatologia più o meno invalidante. Dopo anni mi sono rivolto ad un medico specialista urologo che mi ha prescritto una serie di esami tra i quali la spermiocoltura per escludere una prostatite cronica batterica. Nel frattempo nell'ultimo mese ho avuto alcuni rapporti protetti con un nuovo partner e dopo circa 7-10 giorni dal primo rapporto, ai normali disturbi, si sono aggiunte delle piccole perdite di muco (?) dal meato uretrale e dolore alla digitopressione dell'uretra. Ad oggi risultata positiva la spermiocoltura per Chlamidia. La domanda è quindi: la clamidia può essere responsabile della prostatite cronica batterica? Oppure è una nuova infezione che ha determinato la nuova sintomatologia? C'è modo per scoprirlo? Credo che la terapia sia molto diversa per le due patologie, e nell'attesa di un nuovo consulto col mio urologo, vorrei farmi un'idea di cosa mi posso aspettare. Grazie.
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Utente
Grazie per la risposta. Capisco quindi che non sia possibile determinare se la sintomatologia sia riconducibile ad una mera e propria infezione da Chlamidia (uretrite?) di nuova comparsa o ad una prostatite causata da una infezione cronica da Chlamidia?!? Secondo la vostra esperienza sarebbe prioritario curare i nuovi sintomi con una cura di durata minore ed eventualmente ripetere la spermiocoltura successivamente oppure gestire la sintomatologia come prostatite e ricorrere a fluorochinoloni e trattare la prostatite cronica per un lungo periodo?
Grazie per i consigli. Cordialmente.
Grazie per i consigli. Cordialmente.
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Caro utente,
dipende da diverse condizioni come, per esempio, stato della prostata, terapie pregresse, durata delle stesse etc etc etc.
Pertanto, onde limitare il rischio di cronicizzazione, le consiglio una terapia mirata sulla base dell'antibiogramma.
Cordialità
dipende da diverse condizioni come, per esempio, stato della prostata, terapie pregresse, durata delle stesse etc etc etc.
Pertanto, onde limitare il rischio di cronicizzazione, le consiglio una terapia mirata sulla base dell'antibiogramma.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 03/02/2017.
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