Calcoli, trattamento endoscopico fallito
Buongiorno, mi é stato riscontrato un calcolo di 9 mm al rene sinistro, incunato in modo tale da causare dilatazione del rene. Hanno proceduto l'11/01 ad un intervento endoscopico per via ureterale con anestesia generale, ma l'esito é stato negativo in quanto il calcolo durante l'operazione sarebbe spostato più in alto risultando irraggiungibile. Mi hanno pertanto dimesso con uno stent ureterale e ho effettuato un primo trattamento di ESWL.
É possibile che un intervento endoscopico fallisca?
E quante volte si può riprovare la litotrissia lasciandomi con uno stent che provoca sanguinamento e dolore?
Grazie.
É possibile che un intervento endoscopico fallisca?
E quante volte si può riprovare la litotrissia lasciandomi con uno stent che provoca sanguinamento e dolore?
Grazie.
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Dalla sua descrizione, parrebbe che il calcolo si sia spostato a monte durante l'intervento, come non di rado accade. In queste situazioni, per completare positivamente la procedura è indispensabile che l'operatore abbia a disposizione uno strumento endoscopico adatto a raggiungere l'interno del rene (uretero-renoscopio flessibile) ed abbia la competenza di utilizzarlo in modo efficace. Tramite questo strumento ed il laser Olmio è possibile frammentare calcoli praticamente in qualsiasi posizione all'interno del rene. Quando questo non è possibile, il risultato è una semplice "retropulsione idraulica" cui fa seguito l'inserimento dello stent ureterale. Questo prelude al trattamento con onde d'urto, i cui risultati sono variabili e poco prevedibili. Se il primo trattamento non è efficae è lecito provare una seconda volta, altrimenti sarà giocoforza opportuno far riferimento ad un professionista od un centro che disponga di una strumentazione completa per il trattamento della calcolosi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Per ovvi motivi di correttezza noi non possiamo fornire consigli in merito a singoli professionisti o centri di cura. Una breve ricerca, chiedendo anche al suo medico curante certamente la porteà al risultato voluto, in particolare nella sua grande città, dove certamente non mancano le strutture.
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Utente
Premettendo che ho prenotato una visita urologica in altra sede fra un paio di giorni, nel frattempo sto soffrendo di coliche addominali con sangue nelle urine. É normale averne 5 giorni dopo la ESWL, tenendo conto che ho ancora uno stent in sede che, credo, dovrebbe scongiurarle?
Grazie
Grazie
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La presenza stessa dello stent in sede è in grado di giustificare la quasi costante presenza di tracce di sangue nelle urine, più o meno consistenti. Questo non è quindi preoccupante di per sè. Purtroppo però talora coesistono altri disturbi da intolleranza allo stent, che seppure sottile e morbido viene percepito come "corpo estraneo" in grado di causare fastidio o dolore sia in sede lombare che vescicale.,Abbastanza frequente è il dolore al fianco durante la minzione, dovuto al seppur minimo reflusso di urina verso il rene. Per tutti questi motivi è comunque opportuno che lo stent venga lasciato in sede per il minor tempo possibile. In situazioni di calcolosi non particolarmente complessa questo corrisponde in genere a pochi giorni (5-7) immediatamente successivi ad un intervento endoscopico con esito favorevole. Nei trattamenti con onde d'urto con indicazioni corrette (calcoli renali di piccole-medie dimensioni) sarebbe invece meglio evitare lo stent poiché questo occupando l'uretere impedisce la migrazione degli eventuali frammenti. A di là di queste indicazioni generali, ogni situazione fa caso a sè ed è compito dello specialista esperto giudicare quale sia la via da seguire per arrivare ad una soluzione soddisfacente nel minor tempo possibile.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 26/01/2017.
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