I principali effetti collaterali dell'intervento
Sono un uomo di 55 anni,
mi è stata diagnosticata un'ipertrofia prostatica benigna per la quale sto assumento un farmaco alfa bloccante (Tamsulosina, peraltro con scarsi risultati) e sono stato messo in lista per un intervento transuretrale di disostruzione con laser.
mi è stato spiegato che tra i principali effetti collaterali dell'intervento, ma anche del farmaco, ci può essere l'eiaculazione retrograda.
Già prima di iniziare l'assunzione del farmaco le mie eiaculazioni erano poco abbondanti, pur in presenza di erezioni e orgasmi discretamente soddisfacenti, almeno dal punto di vista soggettivo.
Questo per inquadrare il caso, ma la domanda è questa:
da parecchio tempo (circa un anno e mezzo), e pur essendo sposato, non ho rapporti sessuali, per una esplicita richiesta di mia moglie sulla quale in questo ambito non ritengo necessario dare altre precisazioni.
Preciso invece, perchè capisco come non possa essere dato per scontato, che non ho rapporti neppure con altre donne.
Ora, da più parti mi è stato detto che comunque il mantenimento di un'attività sessuale, se non altro autoerotica, è importante a vari livelli: fisiologico, nervoso, psicologico, cosa che quindi ho messo in pratica, sia pure a livello di "male minore".
Però, leggo da altre parti che, invece, per usufruire al meglio delle energie che derivano dalla dimensione erotica, sarebbe meglio trattenere l'eiaculazione anche nel rapporto sessuale, che diventerebbe così molto più pieno e appagante, e quindi figuriamoci se l'autoerotismo, inteso in senso "usuale", cioè con il raggiungimento dell'eiaculazione (esterna o retrograda che sia) può avere qualche utilità.
Capite come i due punti di vista non siano dettagli, ma siano diametralmente opposti.
Cordiali saluti e grazie
p.s. non ho trovato il settore "sessuologia", forse più appropriato, mentre solo ora mi rendo conto che avrei potuto cercare "andrologia". Mi scuso se ho indirizzato la domanda in modo inappropriato
mi è stata diagnosticata un'ipertrofia prostatica benigna per la quale sto assumento un farmaco alfa bloccante (Tamsulosina, peraltro con scarsi risultati) e sono stato messo in lista per un intervento transuretrale di disostruzione con laser.
mi è stato spiegato che tra i principali effetti collaterali dell'intervento, ma anche del farmaco, ci può essere l'eiaculazione retrograda.
Già prima di iniziare l'assunzione del farmaco le mie eiaculazioni erano poco abbondanti, pur in presenza di erezioni e orgasmi discretamente soddisfacenti, almeno dal punto di vista soggettivo.
Questo per inquadrare il caso, ma la domanda è questa:
da parecchio tempo (circa un anno e mezzo), e pur essendo sposato, non ho rapporti sessuali, per una esplicita richiesta di mia moglie sulla quale in questo ambito non ritengo necessario dare altre precisazioni.
Preciso invece, perchè capisco come non possa essere dato per scontato, che non ho rapporti neppure con altre donne.
Ora, da più parti mi è stato detto che comunque il mantenimento di un'attività sessuale, se non altro autoerotica, è importante a vari livelli: fisiologico, nervoso, psicologico, cosa che quindi ho messo in pratica, sia pure a livello di "male minore".
Però, leggo da altre parti che, invece, per usufruire al meglio delle energie che derivano dalla dimensione erotica, sarebbe meglio trattenere l'eiaculazione anche nel rapporto sessuale, che diventerebbe così molto più pieno e appagante, e quindi figuriamoci se l'autoerotismo, inteso in senso "usuale", cioè con il raggiungimento dell'eiaculazione (esterna o retrograda che sia) può avere qualche utilità.
Capite come i due punti di vista non siano dettagli, ma siano diametralmente opposti.
Cordiali saluti e grazie
p.s. non ho trovato il settore "sessuologia", forse più appropriato, mentre solo ora mi rendo conto che avrei potuto cercare "andrologia". Mi scuso se ho indirizzato la domanda in modo inappropriato
[#1]
Caro utente,
l'eiaculazione meno abbondante, che già si presentava in passato, è un segno di congestione prostatica.
Il coito interrotto, e la tendenza a "trattenere" eiaculazione ed orgasmo, è spesso causa di infiammazione prostatica e, pertanto la sconsiglierei, ancora di più, in caso di autoerotismo.
Cordialità
l'eiaculazione meno abbondante, che già si presentava in passato, è un segno di congestione prostatica.
Il coito interrotto, e la tendenza a "trattenere" eiaculazione ed orgasmo, è spesso causa di infiammazione prostatica e, pertanto la sconsiglierei, ancora di più, in caso di autoerotismo.
Cordialità
Dr. Alessandro Izzo
www.studiomedicoizzo.it
dott.alessandro.izzo@gmail.com
[#2]
Utente
ovviamente grazie per la risposta, concisa e soprattutto immediata.
Giustamente lei non entra nel merito dell'assenza di rapporti tra me e mia moglie, argomento da psicologo o consulente di coppia, più che da urologo, ma la sessualità è un campo nel quale la fisiologia e la psicologia si sovrappongono e, almeno a mio modo di vedere, e anche se nella realtà concreta non sempre è così, benessere fisico e psicologico dovrebbero andare di pari passo.
Quindi lei ritiene che, almeno pe quanto riguarda un individuo di sesso maschile, anche non più giovane come il sottoscritto, se la situazione esistenziale è tale da non poter avere, almeno per il momento, rapporti sessuali, sia più salutare una pratica autoerotica che la totale astinenza?
In secondo luogo, perchè lei tiene a precisare che sconsiglierebbe il trattenimento dell'eiaculazione ANCOR DI PIU' in caso di autoerotismo?
Ed infine: esistono scuole di pensiero autorevoli e di antichissima tradizione (in particolare il tantrismo) che propongono la continenza come mezzo non per reprimere la sessualità ma per viverla in maniera più piena. Possibile che tutti coloro che sperimentano queste modalità vadano poi incontro a problemi urologici?
Ovviamente non sto facendo nessuna considerazione di tipo etico, inoltre le assicuro che non scrivo per gusto di fare polemica ma per autentico desiderio di capirci qualcosa.
Cordiali saluti
Giustamente lei non entra nel merito dell'assenza di rapporti tra me e mia moglie, argomento da psicologo o consulente di coppia, più che da urologo, ma la sessualità è un campo nel quale la fisiologia e la psicologia si sovrappongono e, almeno a mio modo di vedere, e anche se nella realtà concreta non sempre è così, benessere fisico e psicologico dovrebbero andare di pari passo.
Quindi lei ritiene che, almeno pe quanto riguarda un individuo di sesso maschile, anche non più giovane come il sottoscritto, se la situazione esistenziale è tale da non poter avere, almeno per il momento, rapporti sessuali, sia più salutare una pratica autoerotica che la totale astinenza?
In secondo luogo, perchè lei tiene a precisare che sconsiglierebbe il trattenimento dell'eiaculazione ANCOR DI PIU' in caso di autoerotismo?
Ed infine: esistono scuole di pensiero autorevoli e di antichissima tradizione (in particolare il tantrismo) che propongono la continenza come mezzo non per reprimere la sessualità ma per viverla in maniera più piena. Possibile che tutti coloro che sperimentano queste modalità vadano poi incontro a problemi urologici?
Ovviamente non sto facendo nessuna considerazione di tipo etico, inoltre le assicuro che non scrivo per gusto di fare polemica ma per autentico desiderio di capirci qualcosa.
Cordiali saluti
[#3]
Caro utente,
mi sembrava di aver capito che non volesse approfondire aspetto sessuologico, fondamentale in campo andrologico/urologico, in questa sede.
Chiaramente la mancanza di una vita sessuale stabile fa "scadere" l'argomento in una mera considerazione volta a tutelare la salute dell'apparato genito-urinario.
Per rispondere alle sue domande:
1)l'attività sessuale può essere paragonata ad un attività fisica, e pertanto andrebbe costantemente "allenata".
2) Contenere l'eiaculazione, sebbene possa essere molto piacevole ai fini del compimento della copula, è un insulto alla ghiandola prostatica. Pertanto ritengo che se un "eccezione" possa essere concessa in caso di rapporto sessuale penetrativo e non (con obiettivo di soddisfazione personale e, soprattutto, della partner), lo sconsiglierei in caso di auto erotismo, proprio perché volta alla sola soddisfazione personale.
3) chiaramente no. C'è chi è più predisposto e chi lo è meno.
Cordialità
mi sembrava di aver capito che non volesse approfondire aspetto sessuologico, fondamentale in campo andrologico/urologico, in questa sede.
Chiaramente la mancanza di una vita sessuale stabile fa "scadere" l'argomento in una mera considerazione volta a tutelare la salute dell'apparato genito-urinario.
Per rispondere alle sue domande:
1)l'attività sessuale può essere paragonata ad un attività fisica, e pertanto andrebbe costantemente "allenata".
2) Contenere l'eiaculazione, sebbene possa essere molto piacevole ai fini del compimento della copula, è un insulto alla ghiandola prostatica. Pertanto ritengo che se un "eccezione" possa essere concessa in caso di rapporto sessuale penetrativo e non (con obiettivo di soddisfazione personale e, soprattutto, della partner), lo sconsiglierei in caso di auto erotismo, proprio perché volta alla sola soddisfazione personale.
3) chiaramente no. C'è chi è più predisposto e chi lo è meno.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 18/01/2017.
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