Infezioni batteriche nello sperma, terapie
Buonasera,
sono un ragazzo di 27 anni.
Da circa 2/3 anni trovo talvolta delle macchie giallastre sulle mutande, in particolar modo alla mattina .
Per capirci di più mi sono recato da un urologo il quale, dopo la visita, mi ha comunicato che potrebbe trattarsi di polluzioni notturne, ma mi ha consigliato di fare esame urine, urinocoltura e spermiocoltura.
L'urinocoltura ha dato esito negativo mentre la spermiocoltura ha evidenziato la presenza di numerosi Enterobacter aerogenes.
Ho curato questa infezione, sotto indicazione del medico curante, con Ciprofloxacina.
Ho ripetuto successivamente la spermiocoltura che ha dato nuovamente esito positivo: questa volta il batterio era l'Enterococcus faecalis (carica batterica numerosa), trattato con l'antibiotico Ampicillina.
Ho nuovamente eseguito la spermiocoltura ed anche questa volta lo sperma risulta infettato, questa volta da Escherichia coli con carica batterica numerosa.
Considerata l'ennesima infezione sono tornato dall'urologo, il quale mi ha suggerito di non preoccuparmi in quanto sovente la spermiocoltura da esito positivo. Il medico non mi ha prescritto farmaci chimici (in quanto a suo dire ne avevo già presi a sufficienza!), ma mi ha consigliato le supposte Proxelan e le compresse Ferprost, queste ultime da assumere per 3 mesi. Al termine della terapia consiglia di effettuare esame delle urine, urinocoltura da getto intermedio e tampone uretrale (niente spermiocoltura). Ha eseguito l'esame obiettivo generale risultato negativo e la DRE ha dato come risultato "prostata nella norma, leggermente dolorabile".
Al medico ho anche spiegato che negli ultimi mesi lo stimolo ad urinare si è fatto più frequente, e che spesso, per svuotare completamente la vescica sono necessari più "getti" (mi pare di "aver finito" di urinare ma dopo poco fuoriesce dell'altra urina, che è sempre di colore giallo paglierino). Non ho dolori o fastidi nel minzionare.
Ora sono arrivato a 2 mesi di terapia con Ferprost ma lo stimolo ad urinare rimane piuttosto frequente e le macchie sulle mutande sono ancora visibili.
Volevo chiedervi se secondo voi la terapia prescitta dal medico è condivisibile, se sarebbe meglio effettuare ulteriori esami o curare tramite antibiotico l'infezione da Escherichia coli.
Grazie
sono un ragazzo di 27 anni.
Da circa 2/3 anni trovo talvolta delle macchie giallastre sulle mutande, in particolar modo alla mattina .
Per capirci di più mi sono recato da un urologo il quale, dopo la visita, mi ha comunicato che potrebbe trattarsi di polluzioni notturne, ma mi ha consigliato di fare esame urine, urinocoltura e spermiocoltura.
L'urinocoltura ha dato esito negativo mentre la spermiocoltura ha evidenziato la presenza di numerosi Enterobacter aerogenes.
Ho curato questa infezione, sotto indicazione del medico curante, con Ciprofloxacina.
Ho ripetuto successivamente la spermiocoltura che ha dato nuovamente esito positivo: questa volta il batterio era l'Enterococcus faecalis (carica batterica numerosa), trattato con l'antibiotico Ampicillina.
Ho nuovamente eseguito la spermiocoltura ed anche questa volta lo sperma risulta infettato, questa volta da Escherichia coli con carica batterica numerosa.
Considerata l'ennesima infezione sono tornato dall'urologo, il quale mi ha suggerito di non preoccuparmi in quanto sovente la spermiocoltura da esito positivo. Il medico non mi ha prescritto farmaci chimici (in quanto a suo dire ne avevo già presi a sufficienza!), ma mi ha consigliato le supposte Proxelan e le compresse Ferprost, queste ultime da assumere per 3 mesi. Al termine della terapia consiglia di effettuare esame delle urine, urinocoltura da getto intermedio e tampone uretrale (niente spermiocoltura). Ha eseguito l'esame obiettivo generale risultato negativo e la DRE ha dato come risultato "prostata nella norma, leggermente dolorabile".
Al medico ho anche spiegato che negli ultimi mesi lo stimolo ad urinare si è fatto più frequente, e che spesso, per svuotare completamente la vescica sono necessari più "getti" (mi pare di "aver finito" di urinare ma dopo poco fuoriesce dell'altra urina, che è sempre di colore giallo paglierino). Non ho dolori o fastidi nel minzionare.
Ora sono arrivato a 2 mesi di terapia con Ferprost ma lo stimolo ad urinare rimane piuttosto frequente e le macchie sulle mutande sono ancora visibili.
Volevo chiedervi se secondo voi la terapia prescitta dal medico è condivisibile, se sarebbe meglio effettuare ulteriori esami o curare tramite antibiotico l'infezione da Escherichia coli.
Grazie
[#1]
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
E' vero che la spermiocoltura può essere falsamente positiva, spesso per inquinamento, ma esserlo tre volte nonostante la terapia antibiotica di lungo periodo qualche dubbio sulla situazione dovrebbe farlo venire. E' evidente che mancano diversi passi diagnostici in quanto non basta la DRE per definire lo stato pelvico-prostatico. Dal punto di vista colturale, visto che la coltura urinaria è sempre stata negativa, sarebbe meglio una coltura del secreto prostatico estratto al meato con specifico massaggio fatto dall'andrologo, curando che il laboratorio ricerchi le diverse tipologie di batteri (per esempio il gonococco). Il quadro può derivare da diversi fattori variabilmente concorrenti tra loro che, dopo una attenta valutazione clinica, andranno definiti per poter attivare un utile percorso terapeutico che sinora non sembra essere stato centrato.
[#2]
Utente
Grazie mille dottore per la risposta.
Per precisare, l'urinocoltura l'ho fatta solo la prima volta ed è risultata negativa. Le volte successive il medico di base mi ha fatto sottoporre soltanto alla spermiocoltura.
Ultimamente durante la defecazione, una volta che mi pare di aver terminato, mi accorgo (ad esempio quando mi lavo) che sono rimaste delle feci nel retto. Per espellerle mi aiuto allora con le dita. Potrebbe essere che attraverso questa pratica, spingendo in un primo momento e involontariamente le feci a contatto con la prostata, questa poi si infiammi e si infetti?
Il massaggio per l'esame che mi ha consigliato può essere fastidioso?
Volevo inoltre chiederle se può darmi qualche consiglio relativamente allo stile di vita (o se sarebbe meglio comunque attendere di capire meglio di cosa si tratta): ad esempio potrebbe aiutarmi bere tanta acqua? E' utile che eiaculi spesso?
Grazie
Per precisare, l'urinocoltura l'ho fatta solo la prima volta ed è risultata negativa. Le volte successive il medico di base mi ha fatto sottoporre soltanto alla spermiocoltura.
Ultimamente durante la defecazione, una volta che mi pare di aver terminato, mi accorgo (ad esempio quando mi lavo) che sono rimaste delle feci nel retto. Per espellerle mi aiuto allora con le dita. Potrebbe essere che attraverso questa pratica, spingendo in un primo momento e involontariamente le feci a contatto con la prostata, questa poi si infiammi e si infetti?
Il massaggio per l'esame che mi ha consigliato può essere fastidioso?
Volevo inoltre chiederle se può darmi qualche consiglio relativamente allo stile di vita (o se sarebbe meglio comunque attendere di capire meglio di cosa si tratta): ad esempio potrebbe aiutarmi bere tanta acqua? E' utile che eiaculi spesso?
Grazie
[#3]
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
La detersione anale non ha effetti negativi... anzi riduce il rischio di proliferazione batterica da ristagno fecale; tuttavia è meglio detergere con un poco di acqua corrente. L'estrazione del secreto prostatico può essere fastidiosa ove il grado di infiammazione prostatica sia consistente, ma non c'è alternativa. In ogni caso, come già detto, la questione non è solo batterica e non ha senso inseguire solo i batteri, ma va svolta una contestuale e utile valutazione con i dovuti esami, cosa che sinora non ha fatto, insieme ad un andrologo. Lo stile di vita deve essere equilibrato: niente fumo, poco vino, buona attività fisica, adeguato rilassamento, alimentazione equilibrata... ogni esagerazione in qualunque direzione non va bene.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 37.7k visite dal 12/01/2017.
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