Perdite di urina post turp
Gentili dottori, vi scrivo per avere un'opinione sui sintomi che mi perseguitano da oltre un mese a seguito di un intervento di resezione prostatica con metodo TURP. Ero affetto da ipertrofia prostatica benigna che, anche sotto terapia farmacologica, mi rendeva la minzione difficoltosa (dimenticando una compressa addirittura mi bloccavo completamente e non riuscivo a fare uscire nemmeno un goccio di pipì). Inoltre dal referto di un eco addome inferiore con RPM è risultato che la vescica non si svuotava completamente e questo giustificava la presenza di cattivo odore ogni volta che andavo in bagno.
Ho quindi eseguito l'intervento il 28/11 in anestesia totale. A detta del chirurgo l'intervento è riuscito ma ha trovato che avevo il meato troppo stretto e ha quindi provveduto ad "allargarlo" (perdonatemi il linguaggio poco tecnico). Ho tenuto il catetere ben 4 giorni (contro 1-2 inizialmente previsti) e il ricovero è durato in tutto 6 giorni. Una volta dimesso ho passato le prime 2 settimane di malattia sempre sdraiato a letto, non avevo particolari fastidi se non che, dopo qualche giorno, ho cominciato ad avvertire una piccola difficoltà alla minzione, come un restringimento del meato: il medico mi ha quindi prescritto Luan che in qualche giorno ha risolto il problema. Ora avverto un dolore in una zona tra ano e testicoli, oltre a un bruciore esteso a tutta l'uretra, ma il vero problema è che da quando ho cominciato a stare seduto o in piedi (o facendo qualche camminata) ho delle perdite di urina incontrollabili (che si verificano soprattutto quando sono in piedi, un po' quando sono seduto e per niente quando sono sdraiato (non ho infatti perdite notturne)). Ho eseguito un esame delle urine una decina di giorni fa e i valori dei leuciti era a ben 1500. Dopo 5 giorni di antibiotico Bactrim ho rieseguito l'esame delle urine che ha mostrato solo un lieve calo (1300 ca). Sto quindi seguendo un'ulteriore terapia con Augmentin da 4 giorni.
L'esame culturale delle urine (eseguito dopo il bactrim ma prima dell'augmentin) riporta "sviluppo flora polimicrobica non significativa". Con l'antibiotico è solo lievemente calato il dolore ma le perdite di urine (che scende "a goccie continue") non cenna a fermarsi, il che mi comporta non pochi disagi in quanto, per lavoro, sto in piedi 8 ore al giorno e sono costretto a portare un assorbente e a cambiarlo di continuo, e inoltre ciò comporta che io non urino più: tutta l'urina infatti scende da sola durante la giornata non consentendo alla vescica di riempirsi.
Quando sono sdraiato e la vescica riesce a riempirsi la minzione procede più o meno nella norma.
Dagli esami delle urine risultano inoltre albumina 100, emoglobina 0.15, emazie 152.
Inoltre talvolta noto ancora presenza di sangue nelle urine.
E' un quadro compatibile con l'intervento eseguito che potrebbe migliorare nei mesi a venire?
O può essere che l'intervento non sia andavo come doveva? Sentirò comunque il chirurgo a breve.
Grazie anticipatamente
Ho quindi eseguito l'intervento il 28/11 in anestesia totale. A detta del chirurgo l'intervento è riuscito ma ha trovato che avevo il meato troppo stretto e ha quindi provveduto ad "allargarlo" (perdonatemi il linguaggio poco tecnico). Ho tenuto il catetere ben 4 giorni (contro 1-2 inizialmente previsti) e il ricovero è durato in tutto 6 giorni. Una volta dimesso ho passato le prime 2 settimane di malattia sempre sdraiato a letto, non avevo particolari fastidi se non che, dopo qualche giorno, ho cominciato ad avvertire una piccola difficoltà alla minzione, come un restringimento del meato: il medico mi ha quindi prescritto Luan che in qualche giorno ha risolto il problema. Ora avverto un dolore in una zona tra ano e testicoli, oltre a un bruciore esteso a tutta l'uretra, ma il vero problema è che da quando ho cominciato a stare seduto o in piedi (o facendo qualche camminata) ho delle perdite di urina incontrollabili (che si verificano soprattutto quando sono in piedi, un po' quando sono seduto e per niente quando sono sdraiato (non ho infatti perdite notturne)). Ho eseguito un esame delle urine una decina di giorni fa e i valori dei leuciti era a ben 1500. Dopo 5 giorni di antibiotico Bactrim ho rieseguito l'esame delle urine che ha mostrato solo un lieve calo (1300 ca). Sto quindi seguendo un'ulteriore terapia con Augmentin da 4 giorni.
L'esame culturale delle urine (eseguito dopo il bactrim ma prima dell'augmentin) riporta "sviluppo flora polimicrobica non significativa". Con l'antibiotico è solo lievemente calato il dolore ma le perdite di urine (che scende "a goccie continue") non cenna a fermarsi, il che mi comporta non pochi disagi in quanto, per lavoro, sto in piedi 8 ore al giorno e sono costretto a portare un assorbente e a cambiarlo di continuo, e inoltre ciò comporta che io non urino più: tutta l'urina infatti scende da sola durante la giornata non consentendo alla vescica di riempirsi.
Quando sono sdraiato e la vescica riesce a riempirsi la minzione procede più o meno nella norma.
Dagli esami delle urine risultano inoltre albumina 100, emoglobina 0.15, emazie 152.
Inoltre talvolta noto ancora presenza di sangue nelle urine.
E' un quadro compatibile con l'intervento eseguito che potrebbe migliorare nei mesi a venire?
O può essere che l'intervento non sia andavo come doveva? Sentirò comunque il chirurgo a breve.
Grazie anticipatamente
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E' notoche una stabilizzazione soddisfacente dopo qualsiasi intervento sul complesso prostata/collo vescicale perviene non prima di 40 giorni e talora anche 2-3 mesi. I disturbi della fase di assestamento non sono quasi mai dovuti ad infezione e la somministrazione di antibiotici non è perlopiù utile. Piuttosto, i fastidi sono legati all'esposizione all'urina acida di tessuti vitali ancora in via di completa cicatrizzazione.
Sinceramente non comprendiamo perché nel post-operatorio lei sia stato a letto così a lungo, quando perlopiù si consiglia sempre una mobilizzazione precoce, anche per evitare le trombosi venose. D'ogni modo ora questo pare ininfluente. L'incontinenza praticamente completa in assenza di stimolo è invece certamete degna di nota ed impone una precoce rivakìlutazioen da parte del nostro Collega che ha eseguito l'intervento. Nel frattempo, la puo aiutare una semplice riabilitazione muscolare, ottenuta contraendo ripetutamente i glutei, con l'intento di "trattenere".
Sinceramente non comprendiamo perché nel post-operatorio lei sia stato a letto così a lungo, quando perlopiù si consiglia sempre una mobilizzazione precoce, anche per evitare le trombosi venose. D'ogni modo ora questo pare ininfluente. L'incontinenza praticamente completa in assenza di stimolo è invece certamete degna di nota ed impone una precoce rivakìlutazioen da parte del nostro Collega che ha eseguito l'intervento. Nel frattempo, la puo aiutare una semplice riabilitazione muscolare, ottenuta contraendo ripetutamente i glutei, con l'intento di "trattenere".
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. Ci tengo a precisare che, avendo una mutazione del v fattore di leiden ho comunque eseguito punture di eparina e ho portato calze antitrombo durante il ricovero. Non saprei assolutamente dire perché il medico mi ha consigliato un riposo assoluto per quasi due settimane. Detto questo, le perdite che ho sono quindi da considerare pura incontinenza? Anche se la notte non ho perdite?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.3k visite dal 02/01/2017.
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