Epididimite testicolo gonfio

Salve a tutti i medici, e da subito ringrazio chi si presterà a rispondere.
Scrivo in merito ad una situazione che va avanti da tre mesi.
Una sera ho riscontrato gonfiore al testicolo dx con dolore in espansione verso gamba, inguine, addome. Al PS, mi rimandano indomani per una ecografia testicolare. Fatta l'eco dall'urologo stabilisce la diagnosi: didimi in sede, dx leggermente aumentato, ecostruttura omogenea, vascolarizzazione conservata, aumento di colore alla testa dell'epididimo come da infiammazione in atto.
Mi manda a casa con cura "Denaflog " e l'intenzione di ripetere l'esame e rivederci a un mese.
Passa un mese, sparisce quasi del tutto il dolore, il gonfiore sembra addirittura esser peggiorato. Faccio la seconda eco. Il processo infiammatorio è sparito, ma il testicolo è rimasto gonfio.
In attesa della visita all'urologo mi trovo dal medico di famiglia che mi visita e dice "prenditi bactrim per 15gg" e preso per 12 giorni il volume del testicolo sembra essere leggermente diminuito e diventato un po'piu morbido. Ma gli ultimi giorni di questa cura la situazione ritorna come prima.
Vado dall'urologo e mi dice che probabilmente è una infiammazione così flebile da determinare solo il gonfiore ma non determinante all'ecografia. Mi dà EVAN matt e sera e deltacortene 25 mg a pranzo per 20 giorni.
Terminata questa cura nessun miglioramento, ritorno, per 20 giorni mi da escina complex 3 volte al dì ed una iniezione di Kenakort.
Dice non c'è una grande infiammazione dell'epididimo che sembra normale e l'infiammazione sembra propria al testicolo. Nessun risultato.
Ci risentiamo al telefono e mi dice in maniera un po confusa che magari posso avere dell'idrocele e vado operato (non visto alle sue visite e alle eco?) o che visto che non sento dolore ma solo gonfiore è il caso che conviva con questa situazione.
L'urologo mi pare un po con le spalle al muro, decido di ascoltare un altro parere di un dottore e faccio una visita all'asl.
Alla visita dice che c'è un aumento lieve di dimensioni, e mi dice che probabilmente questa situazione è una mia impressione più o meno, o una forma sfumata di infiammazione persistente, e che nel tempo il testicolo se deve rientrare nelle sue dimensioni normali lo farà. Mi congeda con 40 giorni di Pelvilen dual act e ci salutiamo.


Volevo chiedere agli esperti cosa pensano di questa mia situazione. Preciso subito che sono estremamente consapevole che un consulto online rimane tale, resta insostituibile la visita, per tanto non abbiate timore ad esprimere liberamente un parere. Cosa ve ne pare della mia attuale situazione? (gonfiore e testicolo duro nessun dolore se non a modesta pressione)
È normale che dopo un episodio tale resti un gonfiore che col tempo rientra?
Ritenete debba abituarmi alla situazione o pensate possa esserci una soluzione? Esami che potrei fare?
Premetto, il medico di famiglia mi invoglia a provare la cura con ciproxin. Ho 21 anni e mi è capitato di fare sesso anale con la mia compagna. Grazie.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Una sola cosa non è più da fare.... provare a fare terapie non ragionate e non basate su adeguate valutazioni: è stato fin troppo riempito di cortisone, antinfiammatori e antibiotici che non hanno risolto nulla. Può anche essere che la valutazione ecografica svolta non sia stata accurata, certamente manca una adeguata valutazione dell'area pelvico-prostaica (le infiammazioni di tale area spesso si ripercuotono in sede testicolare con la formazione delle epididimiti), manca una valutazione funzionale testicolare (in pratica uno spermiogramma ben fatto) e soprattuto manca la coltura del secreto prostatico. Il tutto gestito da un buon andrologo. Sulla base delle adeguate valutazioni poi l'andrologo valuterà se sia il caso di svolgere valutazioni sugli equilibri generali e solo a quel punto (le analisi si possono eseguire con rapidità e contestualità) si potrà decidere nell'utile percorso terapeutico.
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Utente
Utente
Gentile dottore grazie davvero per la risposta.
Mi coglie un po' di sorpresa.. Davvero l'eliminazione del dolore ma non del gonfiore significa non aver risolto un bel niente?
L'urologo ha preferito solo antinfiammatori, perché da come gli ho raccontato il dolore l'ho avuto dopo aver indossato per qualche giorno dei pantaloni nuovi un tantino stretti.. Quindi ha escluso, da come mi pare di aver capito, la causa batterica abbracciando l'idea di quella traumatica.

Da come me la descrive lei potrebbero aver errato la diagnosi i due urologi.
Può un urologo toccare un testicolo, visitare, dire che è tutto ok e sbagliarsi?
Scusi se glielo chiedo in questo modo ma sono un po' inquietato..
Lasciar stare tutto attendendo il "rientro" nelle normali dimensioni è un errore..?
Ancora grazie..
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Certamente infiammazione e dolore non vanno di pari passo e non è detto che l'assenza o la presenza dell'uno significa l'assenza o la presenza dell'altro, così come l'eliminazione del dolore non significa che i processi infiammatori e quelli disfunzionali siano risolti, soprattutto stabilmente. Può anche essere che, per quanto sia poco probabile, che i suoi pantaloni stretti abbiano scatenato il problema... è più probabile che lo abbaino accentuato o che abbiano concorso a farglielo percepire. Da qui ad essere la causa ce ne passa. La valutazione clinica, compresa la palpazione ben eseguita, è importante ma poi è sempre meglio che sia l'ecografia (meglio con fase doppler), magari uno spermiogramma, a dare la risposta completa. La strada maestra è rivolgersi ad un andrologo molto attento che esegua le adeguate e utili valutazioni e poi prenda le conseguenti decisioni.
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Utente
Utente
Grazie per l'importante delucidazione riguardo la coesistenza di dolore infiammazione.
Quindi potrei benissimo, in presenza di gonfiore ma non di dolore, avere una infiammazione in atto oppure no. Sicuramente c'è qualcosa che non va, quindi l'ipotesi di "attendere il rientro" da quanto ho capito è da scartare.
Dall'ultima eco già in assenza di dolore non si sono osservate infiammazioni, mi sa che è il caso di ripetere quest'esame (sì è l'ecocolordoppler!), ricontattare l'urologo (o un nuovo andrologo) e non abbandonarmi a me stesso, anche perché dopo tre mesi, ormai dormo davvero poco e sto perdendo voglia di vivere la mia vita.

Sono sicuro che sulla base della sua esperienza si sente di escludere il fatto che i pantaloni siano causa del problema. Il mio corpo però mi ha avvisato fin da subito, ed io da puro deficiente ho ignorato questi segnali (mi stringeva il polpaccio, zona femore ed era stretto sui fianchi) per BEN 6 GIORNI. Diciamo che me la sono proprio cercata.

Dottore approfitto per dirle ancora grazie, grazie soprattutto perché non è da tutti rispondere l'ultimo dell'anno, con quale dettaglio e cortesia!
Se ha ulteriori considerazioni su ciò che ho detto me le dica pure, altrimenti, passi un buon capodanno!
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Lasci perdere la colpa dei pantaloni che poco a a che fare con il problema. Capisco che tre mesi senza soluzione siano tanti... ma per carità perdere la voglia di vivere è una cosa grossa che non può e non deve avere un uomo giovane.... un uomo giovane deve avere tanta voglia di vivere e voglia di dare soluzioni ai problemi. Si rivolga, come detto, ad un andrologo molto attento che esegua quanto necessario con la dovuta completezza e contestualità e con lui non tema di discutere il quadro e le soluzioni. Poi ci vorrà un po' di pazienza e tempo, trovate le ragioni vere, per riportare il tutto al buon equilibrio e funzionamento.... ma accadrà. Buon anno!