Problemi dopo il secondo intervento turp

Vi scrivo a causa di un problema intercorso a mio padre.
All'età di 58 anni, meno di due mesi fa, è stato operato ad un adenoma prostatico in via endoscopico (TURP). La prostata si presentava molto grande e l'intervento è stato lungo. Pur seguendo scrupolosamente il protocollo di cura post operatorio, in meno di un mese si è ritrovato ad avere fastidi e bruciori, nella minzione e non, pressocchè identici allo stato preoperatorio, tanto che, dopo aver diagnosticato una grossa infiammazione alla parte operata, è stato necessario ricorrere nuovamente all'intervento, sempre in via endoscopica. Il secondo intervento è avvenuto meno di un mese fa e putroppo, anche questa volta, si stanno ripresentando i medesimi problemi, con una condizione di aggravio pressocchè quotidiana. L'urologo presso il quale è in cura sottolinea l'atipicità del caso ed ha avviato una serie di consulti presso suoi colleghi.

Nell'osservare il tutto però, ho constatato diverse cose tali da farmi sospettare che l'infiammazione prostatica persistente sia sintomatica di altro, e vi espongo il mio punto di vista.
Mio padre, come mio nonno, sembrano avere problemi di cicatrizzazione alla pelle, tanto per chiarirvi la cosa, mio padre ha avuto a distanza di due settimane dall'intervento, ancora i segni delle iniezioni fatte! in alcuni giorni addirittura con la presenza di pus. Ancora oggi conserva i segni delle abrasioni superficiali che ha ricevuto dall'asportazione del banale nastro telato con cui si sostengono le fasciature. I valori delle analisi a detta dell'urologo erano compatibili con lo stato infiammatorio.

Vi chiedo quindi un parere nella più ampia delle accezioni, fosse anche una indicazione di quale specialista consultare. Onestamente comincio a vedermi perso, vi ringrazio per ogni aiuto.
[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro utente, per quanto rigurada la problematica cicatriziale, sarebbe opportuno consulatre un ematologo, invece per la problematica urologica, suo padre andrebbe studiato con esame urodinamico, e con una cistoscopia per verificare la situazione dell'intervento

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
caro signore eventi come quello descritto per suo padre purtroppo sono presenti come complicanze postoperatorie (fortunatamente non frequentissime, ma ci sono!). Ciò può dipendere da numerosi fattori, anzitutto le condizioni generali del paziente, la sua capacità di cicatrizzazione e di rigenerazione dei tessuti è a dir poco fondamentale (quindi sembrerebbe proprio questo il nocciolo della situazione), ma non ultima la dimensione della prostata operata. La dimensione infatti è determinante per la durata dell'intervento ecco perchè ancora oggi per le prostate voluminose continuiamo a consigliare l'intervento a cielo aperto perchè in esso i tempi non cambiano mentre in quelli endoscopici più grossa è la prostata più entrate ed ucite dello strumento ci saranno, più rischio di sanguinamento e più tempo operatorio complessivo.
Detto ciò la naturale conseguenza ad una stenosi cicatriziale anomala postoperatoria da turp quale quella di suo padre riconosce come unica soluzione il reintervento endoscopico (che purtroppo potrebbe essere necessario eseguire anche diverse volte fino a quando la cicatrizzazione non avvenga in modo omogeneo). In questa fase è però importante un'adeguata terapia medica di supporto che certamente il collega che segue suo padre gli avrà consigliato.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio entrambi per il parere, tra le ipotesi tirate in ballo vi è anche quella di un inadeguata terapia antibiotica; eseguiremo presto tutti i controlli del caso, prime tra tutte le analisi del sangue. Per darvi un quadro più completo vorrei riportavi i risultati delle analisi del 25/09/08, fatte tra i due interventi. Le urine e il sangue evidenziano:

una forte presenza di emoglobina (+++)
presenza di flora batterica
Leucociti > 40 ( max 3 )
La Ves ovviamente è alta, ben 60
Ferro basso 46
Fosfatasi prostatica nella norma (1,39)
PSA 3.55
Vi riporto anche l'emocromo
il WBC riporta normale mentre
RBC 4.33
Hgb 11.5
Hct 35.7
MCV 82.6
Mch 26.6
MCHC 32.2
RDW 13.6
Come allarmi porta Anemia e 1+ Ipocromia.

Spero serva a capirne di più.
Ancora grazie.

[#4]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
cara signora gli esami mostranmo un quadro infiammatorio.
sicuramente in presenza di un infezione la sintomatologia irritativa è predominante, penso che nel caso di suo padre debba essere fatta una terapia decongestionante adeguata
[#5]
Utente
Utente
Vi è anche scetticismo sul tipo di antibiotico assunto, un medico ne sospetta l'inefficacia, anche dopo aver sentito che tra un operazione ed un altra ( anche prima a ben pensarci ) mio padre urinava saltuariamente di un colore marrone molto scuro/nero.
Vi riporto anche che stamani, dopo 2 giorni di sospensione del farmaco Urugol ( o similare ) mio padre presenta nuovamente sangue nelle urine.

Non e' suprefluo ringraziarvi ancora.
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

Leggi tutto