Calcolo uretere

Buon pomeriggio Dottori,
Brevemente la mia "storia": a metà settembre prima colica molto forte fianco sinistro, mi trovavo all'estero per lavoro, chiamato medico privato in hotel che con 2 iniezioni me l'ha risolta. La notte stessa leggera espulsione di qualcosa di grigio tipo sabbia. Rientrato in Italia eseguito ecografica urgente che non ha evidenziato nulla. Ho avuto dolori per circa 2 settimane comunque sopportabili.
Fine ottobre mi trovo di nuovo all'estero e mi capitano altre 2 coliche più leggere che risolvo con iniezione. Rientrato il medico di base mi prescrive RX diretta addome che evidenzia un calcolo al rene sinistro di circa 1 cm.
10 giorni fa faccio altra colica, questa volta molto dolorosa, mi reco al PS di Vicenza dove eseguo TAC che evidenzia che il calcolo si è spostato e portato nella parte alta dell'uretere di sinistra e leggera dilatazione del rene, esame del sange nella norma. L'urologo che mi visita mi propone 2 opzioni, o ricovero immediato e intervento UPS o quello più avvalorato dal medesimo urologo di attendere 3/4 settimane e intervento UPS in quanto c'è la possibilità di espulsione naturale poichè essendo di 1 cm è posizionato nell'uretere a forma di "proiettile" 1 cm di lunghezza e 0,5 di larghezza. Prima di andarmene mi è stato detto che in caso di febbre avrei dovuto tornare in PS in quanto questo voleva significare sofferenza del rene.
Ora in questi 10 giorni ho fatto un paio di coliche, ma mai forti come l'ultima volta e ho avuto dolori medio / leggeri e non sono comunque in grado di distinguere fino a che punto trattasi di colica o fino a che punto trattasi di dolori. Chiaramente qualche iniezione e compresse di spasmex per togliere il dolore. Riesco comunque a svolgere una vita abbastanza normale evitando sforzi e curando l'alimentazione e bevendo parecchi liquidi.
Ora l'intervento mi è stato programmato per il giorno 13 dicembre, quindi fra poco meno di 2 settimane.
La mia domanda era: "E' rischioso attendere questo lasso di tempo considerando le 2 coliche e i dolori leggeri in quanto il rene potrebbe rimettercene o nel caso in cui vi è un'infezione e problemi il segnale della febbre è inconfutabile?" Posso tranquillamente attendere quella data senza temere problemi?
Grazie mille in anticipo per il tempo che mi dedicherete.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Il calcolo non sarà grande, ma neanche piccolissimo e le possibilità di migrazione spontanea da una situazione ancora piuttosto "alta" sono obiettivamente modeste. Le nostre indicazioni sono mediamente più indirizzate all'intervento, tanto più la presenza del calcolo influisce sulla qualità di vita. Parliamo quindi dei costi "sociali", come le giornate di lavoro perse, la rinuncia ad altri impegni (famiglia, sport, hobby, eccetera) olte a quelli più tipicamente "medici" (farmaci, visite, ulteriori indagni, eccetera).. D'ogni mdo non saranno certamente queste due settimane a cambiare le cose, in particolare non vi è da temere un danno renale, che si può instaurare, ma in tempi notevolmente più lunghi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille per la gentile risposta Dr. Piana.
Ancora qualche domanda possibilmente...
Mi hanno detto che l'intervento UPS verrà eseguito con onde d'urto non laser. E' la soluzione migliore? Non vi è il rischio che il calcolo possa essere retrospinto nel rene? Nel caso come proseguirebbe l'intervento?
Mi hanno anche detto che al termine dell'intervento verrà applicato uno stent per tot. giorni. E' strettamente necessario? Quale è lo scopo e la durata media prima dell'eventuale rimozione.
E ultima domanda, quale è il tempo medio per un ritorno alla vita "normale" post intervento?
Grazie ancora per il tempo che potrà dedicarmi.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Il laser Olmio è la forma di energia oggi più comunemente utilizzata per frammentare i calcoli in endoscopia retrograda, anche perchè è l'unica utilizzabile con strumenti flessibili. Quelle che lei definisce "onde d'urto" si riferiscono forse alla energia "balistica" che utilizza sonde rigide ed è utilizzabile solo con strumenti altrettanto rigidi. Con questi possonomessere brillantemente trattai i calcoli del tratto inferiore dell'uretere. Tanto più i calcoli sono "alti" tanto più è possibile che il trattamento possa causare una migrazione retrograda verso il rene. Pertanto in questi casi è essenziale che l'operatore disponga anche dello strumento flessibile e delle competenze operative specifiche. La situazione deve essere comunque risolta nei limiti del possibile in un tempo unico ed è una grande frustrazione veder risalire un calcolo nel rene senza poterlo raggiungere ulteriormente. Per quanto riguarda lo stent, nella nostra pratica viene quasi sempre inserito al termine dell'intervento e lasciato per 5-7 giorni, quindi rimosso dall'esterno tramite igli appositi fili di trazione. Una volta terminata la fase operativa, la ripresa fisica può anche essere molto vyeloce, questo ê sostanzialmente il motivo percui si cerca di ridurre al monimo la degenza.
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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Piana,
In data 9 dicembre ho effettuato l'intervento e mi hanno applicato stent con filo che fuoriesce dall'uretra.
In effetti come testiminiato anche da altri non è proprio una passeggiata e il momento della minzione è un pò un "calvario".
Ora mi hanno anche fissato la rimozione dello stent per la prossima settimana.
Causa problemi lavorativi non mi è possibile andare secondo la loro pianificazizone e mi hanno detto che alcuni pazienti se lo rimuovono anche da soli e che lo posso fare anch'io.
Nel caso lo volessi fare in maniera indipendente, basta tirare il filo e lo stent fuoriesce facilmente? Dovrei farlo in maniera "brusca" o lentamente.
Tra l'altro mia moglie è anche infermiera per cui lo potrebbe fare anche lei.
Qualche consiglio per evitare "danni" o "dolori"?
Grazie mille in anticipo per la sua risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Nella nostra prassi, in caso di interventi di normale impegno applichiamo stent con fili di rimozione, da mantenere 5-7 giorni. I pazienti locali vengono in ambulatorio per la rimozione. Gli esterni (oltre il 30 km) si gestiscono autonomamente. Non ricordiamo di aver avuto problemi anche perchè si tratta di una manovra davvero banale ed assolutamente priva di rischi. Un brevissimo lieve fastidio per la sensazione di "passaggio" ed ê tutto finito.