Sabbia ai reni

Gentilissimi Dottori, sono un uomo di 42 anni e vorrei esporre il mio problema:
a seguito di una colica renale al fianco sx, il mio medico di base mi ha prescritto di fare degli esami di urinocoltura con esito positivo: carica batterica 1.000.000 ufc ml . Purtroppo non mi è stato dato nessun antibiotico perchè negli esami non è stato fatta l'identificazione del batterio ne l'antibiogramma e ho dovuto ripetere il test risultando questa volta negativo nel giro di una settimana. Nel frattempo che attendevo gli esiti ho fatto una visita anche urologa e attraverso un ecografia mi è stata riscontrata sabbia in entrambi i reni, da trattare bevendo 2 litri di acqua al giorno e assumendo uriston plus una volta al giorno. E' un mese che soffro di questo problema e da 10 giorni che continuo ad avere come una sorta di dolore/infiammazione al tratto uretrale che mi spinge alla minzione frequente impellente anche l'attimo dopo averla fatta. Sta diventando un calvario, perchè non sò come placare questo stimolo e dagli ultimi esami come ho già spiegato, i risultati hanno avuto esito negativo. Potreste consigliarmi sul da fare, affinchè possa trovare un po di serenità? Attendo qualche risposta., grazie.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
L'esperienza di chi, come noi, ha occasione di valutare abitualmente dall'interno le alte vie urinarie per trattare i calcoli qui presente, ha da tempo ridefinito il concetto di "sabbia" renale o "renella". In effetti, nella gran parte dei casi, queste "tempeste" di sabbia proprio non si vedono e quanto abbastanza comunemente è rilevato dall'ecografia è perlopiù costituito da piccolissme incrostazioni della mucosa interna del rene. Queste quasi microscopiche placche calcifiche sono le progenitrici dei calcoli, che vanno ad accrescersi su di esse qualora l'ambiente urinario lo favorisca (es. urine troppo dense, eccessiva presenza di ossalato, eccetera). Queste calcificazioni non possono portare alcun reale disturbo, in particolare non quelli che ci riferisce, che paiono invece abbastanza inequivocabilmente legati alle basse vie urinarie ed in particolare alla prostata. Senz'altro è a questo livello che che dovrebbero essere concentrate le attenzioni ed i consigli. I provvedimenti a livello renale hanno un significato tutto sommato marginale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Paolo,
la ringrazio per la sua tempestiva risposta, e per aver spiegato il suo quadro clinico, mi era stato spiegato che il movimento di questi frammenti spostandosi potevano sfregare i tessuti provocandone spesso coliche o sangue nelle urine, sinceramente il dolore della colica, era talmente forte che ho dovuto intervenire con 2 dosi di toradol, scomparso fin dal principio stesso, per il resto non ho avuto alcun problema se non quello dello stimolo impellente alla minzione causata secondo la mia ignoranza dal passaggio di questa sabbia. Se posso usufruire della sua gentilezza ancora una volta le vorrei chiedere a proposito sulla possibilità che il problema potrebbe essere legato alle basse vie urinarie, che il sostituto del mio medico, in base a questa sintomatologia mi ha consigliato di prendere il prostamol per 2 volte al giorno , secondo lei è un giusto indirizzo o dovrei optare per degli esami più specifici? Sono 3 anni che vado incontro a questo tipo di problematica e ogni volta è un patimento oltre misura.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
A margine di quanto già detto, se ben poca colpa si può dare a questa fantomatica "sabbia" ed al suoassai fantasioso "sfregamento", tutt'altra cosa è la presenza di un (piccolo) calcolo misconosciuto, ovvero non rilevato dall'ecografia. Talora questi ospiti presenti nell'uretere in prossimità della vescica sono in grado di causare disturbi irritativi "bassi". Se il tutto è partito da una inconfondibile colica, questa possibilità non può essere sottovalutata. Si tratta di situazioni atipiche e difficili da giudicare anche per gli specialisti, ma una attenta visita e la puntigliosa raccolta di dettagli sui suoi disturbi ed il loro presentarsi è in genere in grado di fare chiarezza, quantomeno sul possibile prosieguo degli accertamenti. Pertanto, se i sintomi paiono non avere la tendenza a regredire, le consigliamo di affidarsi alle cure dirette di un nostro Collega specialista in urologia.
[#4]
Utente
Utente
Grazie mille Dott. Paolo, seguirò il suo consiglio rivolgendomi ad un urologo che mi aiuti a risolvere attraverso altri esami; è stato molto esaustivo e gentile, grazie per l'attenzione dedicata. Cordialmente la saluto.