Adenocarcinoma acinare di grado 6

Buongiorno,
con la presente sono a chiedere un consiglio sulla strada migliore da seguire per la risoluzione di un problema di tumore alla prostata meglio specificato di seguito;
Diagnosi successiva alla biopsia (24-10-2008): Adenocarcinoma acinare di grado 6 (3+3 sec. Gleason score) infiltrante estesamente uno dei frustoli del lobo destro (mm8) e focalmente (minore 10%)altri tre frustoli del lobo destro.
Nei prelievi di pertinenza del lobo sinistro assenza di neoplasia.
Faccio altresì presente che il PSA controllato in data 11-02-2008 era pari a 2,1 ng/ml e successivamente in data 17-10-2008 pari a 3,6 ng/ml (cresciuto, ma sempre al di sotto della soglia massima).
Il medico che ha eseguito la biopsia mi ha consigliato , oltre ai consueti esami quali scintigrafia ossea e TAC addome e pelvi, di effettuare un intervento chirurgico di rimozione della zona interessata.
Vi chiedo cortesemente di consigliarmi, se esistono strade alternative all'intervento, altrettanto efficaci; vi chiedo altresì quali strutture pubbliche o private mi consigliereste.
Ringraziando per l'attenzione saluto cordialmente.
Antonio.
[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro utente, per il tumore della prostata esistono varie opzioni terapeutiche sia quella chirurgica con rimozione totale della prostata, che nel suo caso visti i buoni parametri preoperatori può essere effettuata con tecnica di conservazione dei fasci neurovascolari per preservare l'erezione, sia la radioterapia, sia la terapia medica.
Le consiglio di affidarsi ad un collega urologo che le illustri in dettaglio le varie opzioni e con il quela scegliere assieme la miglior eterapia per lei

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
Dr. Alessandro Picinotti Urologo 147 5
Caro Utente si faccia spiegare bene dall'urologo le 3 possibilità terapeutiche: 1) chirurgica (quella di prima scelta nel suo caso con asportazione nerve sparing dell'intera ghiandola prostatica), 2)radioterapica, 3blocco androgenico (medica). Cordiali saluti

Dr Alessandro Picinotti www.urologialaser.it

[#3]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

con una neoplasia prostatica così descritta ,a 63 anni, se non sono presenti ripetizioni neoplastiche alla TAC o Scintigrafia ossea, la soluzione chirurgica di asportazione di TUTTA la prostata rappresenta, a mio parere, la soluzione più semplice ed efficace
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#4]
Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
In pochi centri in Italia è possibile eseguire l'intervento di prostatectomia radicale con approccio laparoscopico.

Mi pregio di lavorare in uno di questi centri.

A disposizione per ogni chiarimento
Distinti saluti

Dott. MIchele Amenta

[#5]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro collega S. Amenta, mi dispiace richiamarti in quanto oltre al fatto che non solo da te si fa la laparoscopia,per esempio a Napoli ci sono vari centri che la praticano ma soprattutto non penso che questo sia uno spazio dedicato alla pubblicità della propria attività ma è più indicato per dare consigli agli utente. se vuoi fare della pubbicità pagala su google
[#6]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Al di là delle diatribe dei colleghi urologi, che rilegherei nelle comunicazioni private tra professionisti,

vorrei comunicare all'utente che a 63 anni, con una neoplasia prostatica con Gleason di 6 e PSA <10, quindi verosimilmente a basso rischio di extracapsularità, alternativamente all'intervento chirugico è possibile effettuare la RADIOTERAPIA o la TERAPIA MEDICA DI DEPRIVAZIONE ANDROGENICA.
Quest'ultima però è maggiormente indicata se le aspettative di vita sono < a 10 anni, poichè la terapia ormonale è destinata spesso ad diventare non efficace per un meccanismo di ormonoresistenza che si può determinare dopo 18-36 mesi dall'inizio della stessa.
Pertanto se non vuole fare l'intervento chirugico,la radioterapia è la terapia di elezione e consente di ottenere risultati sovrapponibili alla chiurgia (85-95% di possibilità di eradicazione di malattia). Inoltre ci sono metodiche moderne e poco invasive(IMRT-IGRT-TOMOTERAPIA) che possono consentire una riduzione importante dei possibili effetti collaterali infiammatori agli organi limitrofi alla prostata(vescica e retto).
Inoltre se la prostata è piccola può sottoporsi a BRACHITERAPIA, altra metodica di radioterapia minimamente invasiva (aghi con semi radioattivi introdotti nell'organo), altrettanto efficace e minimamente tossica, se fatta in mani esperte.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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