Diagnosi di infezione vie urinarie

Egregio Dottore,

Volevo sottoporle il mio caso. Premetto che soffro di colon irritabile e prostata leggermente ingrossata che ha determinato ormai da molti anni una riduzione del mitto.
IL 28 ottobre ( a seguito di un periodo in cui avevo avvertito disturbi sfumati – leggero dolore fra scroto e ano e leggera dolenzia a urinare e al pene) eseguo urino coltura negativa. In precedenza avevo donato il sangue con valori nella norma.
Martedì 1 novembre avverto febbre a 39 con brividi e forte bruciore alla minzione, vado dal medico che mi prescrive il Cyproxin 500 per 10gg. Il giorno successivo le urine sono scure e la febbre non cala. Giovedì mattina, sempre con febbre alta vado prima in ambulatorio per un esame chimico fisico delle urine e poi direttamente al pronto soccorso. Il prelievo del sangue indica globuli bianchi 17,4 , PRC 123, glucosio 121 eritrociti 4,47. Dallo stick per le urine risultano solo linfociti e corpi chetonici. L’urologo mi visita , esclude prostatite, e mi dimette con diagnosi di infezione alla vie urinarie da curare con Rocefin iniezioni per una settimana.
Eseguo poi una ecografia addome completo negativa.
Oggi ricevo gli esiti degli esami delle urine eseguiti ieri, poco prima di entrare il pronto soccorso e l’esito riporta presenza di sangue (2+) chetoni 60mg/dl proteine 30mg/dl. Nel sedimento: 20 leucociti per campo; 10 emazie per campo. La febbre non passa il bruciore permane.
Sinceramente sono un po’ preoccupato. Volevo gentilmente conoscere la sua opinione in merito.

Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Gentile lettore,

si può ipotizzare, da quello che ci racconta, un problema infiammatorio delle vie uro-genitali.

Detto questo poi le rammento che, in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo problema clinico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Bisogna, a questo punto, consultare o riconsultare in diretta un esperto urologo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Salve Dottore,

ho eseguito ieri la visita urologica:

iniziale miglioramento dei sintomi . Alla esplorazione ghiandola iperfrofica , ma non dolente. Piuttosto fibrosa. Alla eco nulla di rilevante. Continuare con Rocefin e Cyproxin. dopo 10gg. ripetere urinocoltura, urine, emocromo con PRC e rivalutazione clinica.

La febbre è passata ed il colore delle urine è migliorato. Tuttavia permane un certo brucione ad urinare (con frequenza maggiore) e bruciore dentro al pene. La notte mi capita di sudare molto anche se non assumo più paracetamolo. Volevo gentilmente chiederle se tutto questo è normale.

Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Segua ora le indicazioni ricevute, sia a livello diagnostico che terapeutico, e poi, se lo desidera, ci riaggiorni.

Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
volevo aggiornare la situazione, dopo la presumibile prostatite di novembre. Il PSA a novembre era salito a 22 (miei valori normali stabilmente sotto l’1)
Dopo cura antibiotica (15 gg. di ciproxin 1000mg e rocefin 1000mg) c’è stata remissione dei sintomi fino al 20 gennaio. Negli ultimi 15 giorni ho avvertito la ripresa di sintomi al glande (pizzicore interno ), sensazione di calore e leggero bruciore all’eiaculazione, sensazione di peso sovrapubico e doloretti migranti ai testicoli e alle natiche.
Il 2 febbraio ho ripetuto i seguenti esami: urine NEG, urinocoltura NEG e PSA. Il PSA è ora pari a 1,65.

Volevo sapere se questo valore, rapportato a i miei valori originari, merita di essere ulteriormente indagato.

Cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.6k 1.2k 653
Il suo PSA è molto tranquillizzante; continui a seguire ora attentamente tutte le indicazioni che le darà in diretta il suo urologo di fiducia.
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