I sintomi o tenerli sotto controllo al bisogno
Salve
Sono un uomo di 38 anni e da qualche anno soffro di disturbi alla prostata che col tempo stanno diventando più frequenti ed acuti.
I primi disturbi si sono manifestati in un periodo in cui andavo saltuariamente a correre: il giorno successivo alla corsa accusavo dolore al basso ventre che si irradiava verso i testicoli. Tali fastidi si risolvevano da soli nell'arco di 2/3 giorni. A causa di questi disturbi avevo interrotto quasi del tutto l'attività, ma anche a distanza di mesi, riprovando a correre per brevi sessioni (30 minuti), mi si ripresentavano nei giorni successivi. A suo tempo avevo eseguito una visita dall'urologo (senza controllo della prostata) ed eco addome, ma senza riscontri.
Col tempo a questi disturbi si è anche aggiunta una difficoltà nella minzione mattutina, che ora si manifesta anche in assenza di attività fisica e diventa particolarmente fastidiosa a vescica piena, con sensazione di un non completo svuotamento. Contestualmente la necessità di urinare durante la giornata è aumentata.
Dopo una nuova visita dall'urologo, esami del sangue, eco addome e uroflussometria, questi sono i risultati:
visita urologica - logge renali libere da masse, genitali nella norma, prostata di volume un po' aumentato (susino) adenomatosa, liscia
ecografia - vescica ben distesa, a pareti lisce e regolari. Prostata morfovolumetricamente nei limiti (25 cc il volume prostatico). Non versamento libero retrovescicale.
uroflussometria - flusso urinario intermittente di entità ridotta con RPM compreso entro i limiti considerato tollerabili.
esami del sangue - PSA totale 1,07 ng/mL; PSA libero 0,37 ng/mL; PSA libero/totale 0,35
Il mio dottore consiglia di effettuare l'uroflussometria periodicamente per tenere sotto controllo la situazione e di non irritare la prostata, per evitare di finire in pronto soccorso per la necessità di un catetere.
Mi chiedo se ci siano altri esami ai quali mi posso sottoporre o se ci sia qualche terapia che possa far regredire i sintomi o tenerli sotto controllo al bisogno. Inoltre c'è qualche buona abitudine da prendere, ad esempio l'alimentazione?
Se ho già questi disturbi alla mia età, cosa mi aspetta tra qualche anno? Inoltre non vorrei trovarmi veramente nella condizione di dovermi recare al pronto soccorso.
Ringrazio anticipatamente
Sono un uomo di 38 anni e da qualche anno soffro di disturbi alla prostata che col tempo stanno diventando più frequenti ed acuti.
I primi disturbi si sono manifestati in un periodo in cui andavo saltuariamente a correre: il giorno successivo alla corsa accusavo dolore al basso ventre che si irradiava verso i testicoli. Tali fastidi si risolvevano da soli nell'arco di 2/3 giorni. A causa di questi disturbi avevo interrotto quasi del tutto l'attività, ma anche a distanza di mesi, riprovando a correre per brevi sessioni (30 minuti), mi si ripresentavano nei giorni successivi. A suo tempo avevo eseguito una visita dall'urologo (senza controllo della prostata) ed eco addome, ma senza riscontri.
Col tempo a questi disturbi si è anche aggiunta una difficoltà nella minzione mattutina, che ora si manifesta anche in assenza di attività fisica e diventa particolarmente fastidiosa a vescica piena, con sensazione di un non completo svuotamento. Contestualmente la necessità di urinare durante la giornata è aumentata.
Dopo una nuova visita dall'urologo, esami del sangue, eco addome e uroflussometria, questi sono i risultati:
visita urologica - logge renali libere da masse, genitali nella norma, prostata di volume un po' aumentato (susino) adenomatosa, liscia
ecografia - vescica ben distesa, a pareti lisce e regolari. Prostata morfovolumetricamente nei limiti (25 cc il volume prostatico). Non versamento libero retrovescicale.
uroflussometria - flusso urinario intermittente di entità ridotta con RPM compreso entro i limiti considerato tollerabili.
esami del sangue - PSA totale 1,07 ng/mL; PSA libero 0,37 ng/mL; PSA libero/totale 0,35
Il mio dottore consiglia di effettuare l'uroflussometria periodicamente per tenere sotto controllo la situazione e di non irritare la prostata, per evitare di finire in pronto soccorso per la necessità di un catetere.
Mi chiedo se ci siano altri esami ai quali mi posso sottoporre o se ci sia qualche terapia che possa far regredire i sintomi o tenerli sotto controllo al bisogno. Inoltre c'è qualche buona abitudine da prendere, ad esempio l'alimentazione?
Se ho già questi disturbi alla mia età, cosa mi aspetta tra qualche anno? Inoltre non vorrei trovarmi veramente nella condizione di dovermi recare al pronto soccorso.
Ringrazio anticipatamente
[#1]
Gentile lettore,
segua le indicazioni già ricevute dal suo medico di fiducia.
Per la dieta da tenere, in genere, si consigliano questi cibi:
verdure cotte e crude, pomodori in particolare, brodi e passati vegetali, cereali integrali, crusca, riso o pasta conditi con olio di oliva crudo o olio di semi, grissini integrali, pane tostato, grassi vegetali in generale, yogurt e latte (se tollerati), formaggi e latticini freschi e magri, uova, carni bianche e magre, pesci magri lessati o alla griglia, miele, frutta fresca, matura o secca, bibite analcoliche, non zuccherate e non gasate.
Detto questo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html
Un cordiale saluto.
segua le indicazioni già ricevute dal suo medico di fiducia.
Per la dieta da tenere, in genere, si consigliano questi cibi:
verdure cotte e crude, pomodori in particolare, brodi e passati vegetali, cereali integrali, crusca, riso o pasta conditi con olio di oliva crudo o olio di semi, grissini integrali, pane tostato, grassi vegetali in generale, yogurt e latte (se tollerati), formaggi e latticini freschi e magri, uova, carni bianche e magre, pesci magri lessati o alla griglia, miele, frutta fresca, matura o secca, bibite analcoliche, non zuccherate e non gasate.
Detto questo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html
https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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