Possono creare altri danni oppure addirittura peggiorare le stenosi

Buongiorno, da parecchio tempo soffro di Stenosi Uretrale bulbare di 1-2cm per causa sconosciuta la quale non è mai stata trattata in modo deciso e definitivo.
Due anni fa sono stato sottoposto ad una URETROTOMIA ENDOSCOPICA molto blanda (a detta dell'urologo che mi ha operato) più che altro per una valutazione della stenosi e sono stato dimesso con l'indicazione di mantenere il catetere per 3 giorni e il consiglio di sottopormi ad una URETROPLASTICA CON INNESTO DI MUCOSA BUCCALE.
Tolto il catetere i sintomi sono migliorati molto e sono andato avanti bene per un anno intero, decidendo quindi di posticipare l'uretroplastica che mi era stata consigliata.
Quest'anno ho preso in considerazione di farmi operare per risolvere il problema in modo definitivo ed ero anche abbastanza convinto, poichè i sintomi si sono riaffacciati seppur molto meno fastidiosi di due anni fa prima dell'"operazione".
Ho preso appuntamento con l'urologo che mi doveva operare (molto noto e bravo anche a livello internazionale) il quale mi ha elencato tutta una serie di possibili complicanze che potrebbero derivare da una operazione del genere e mi ha detto che per effettuare una operazione così devo essere convinto al 110% ed essere consapevole che ci possono essere rischi per la sessualità ed altre complicanze simili e che quindi mi dovevo operare solo se ero sicuro che un eventuale complicazione potesse essere meno fastidiosa e meno traumatica della stenosi.
Dopo avermi detto così, sinceramente ho cambiato idea e anche lui ha capito la mia titubanza e mi ha proposto di intervenire con una URETROTOMIA un po' più "strong" e sperare di essere fortunato che possa essere definitiva o al limite durare un po' di anni.
Al momento una URETROPLASTICA l'ho scartata a priori, dato che non urino sicuramente bene per un ragazzo della mia età (flusso mesio 9-10ml/sec), ma nemmeno come due anni fa (flusso medio di 4ml/sec) ed ho attualmente un residuo post minzionale minimo (10-20cc) e dunque non accetterei mai l'eventualità di un problema ben più grave. I sintomi che avverto ora sono più che altro fastidi in zona perineale e un gocciolamento post minzionale abbastanza fastidioso.
Quello che vi chiedo gentilmente è: secondo voi dovrei eseguire questa URETROTOMIA e sperare in un buon risultato oppure finchè i sintomi non pregiudicano la qualità della vita tenermi la stenosi e vedere come va nei prossimi mesi e nel caso programmare l'uretrotomia magari tra 1-2 anni in modo da tirare in la col tempo, sempre che le condizioni di stenosi non peggiorino?
La mia titubanza è che la URETROTOMIA possa peggiorare la mia situazione attuale in caso di recidiva.
Ho letto inoltre in rete che le AUTODILATAZIONE INTERMITTENTI potrebbero migliorare i risultati di una URETROTOMIA se eseguiti per almeno un anno. Voi cosa ne pensate? Possono creare altri danni oppure addirittura peggiorare le stenosi?

Vi ringrazio molto!
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Le autodilatazioni intermittenti sono una pratica oggi un po' obsoleta, poiché a margine di una possibile effucacia "idraulica" vi sono possibili rischi legati al passggio del catetere (traumi, infezioni). Circostanze non così frequenti, ma da tenere senz'altro in conto. Se lei è relativamente soddisfatto del suo flusso, anche se non eccellente ed il residuo è basso diremmo che non vi sia particolare fretta di agire, nè endoscopicamente nè chirurgicamente. Lei deve essere comunque un buon giudice di se stesso, poiché alle prime avvisaglie di peggioramento qualcosa andrà comunque fatto. Nella nostra pratica, prima di ritenere l'uretroplastica indispensabile, si procede endoscopicamente almeno un paio di volte, tranne in casi particolarmente tenaci e complessi fin dall'inizio.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile dott. Piana la ringrazio per la risposta tempestiva.
Approfitto della sua gentilezza per chiederle un'altra cosa: in caso di recidiva della stenosi dopo uretrotomia potrebbe verificarsi un peggioramento della condizione attuale di stenosi oppure al massimo tornerei alla situazione iniziale? Inoltre, essendo abbastanza ignorante in materia, in questo periodo mi sono informato molto in rete riguardo questa patologia e le possibili metodologie di trattamento e mi sono imbattuto in un sito recente americano il quale sosteneva che in base a delle sperimentazioni sui topi, l'iniezione di cellule staminale potrebbe in futuro impedire o comunque prevenire le recidive di stenosi dopo uretrotomia.
A suo parere siamo ancora lontani da una simile cura oppure nel giro di qualche anno potrebbe essere una valida e alternativa cura alle stenosi?

La ringrazio ancora molto!
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Purtroppo ritengo che si sia ancora piuttosto lontani da un'applicazione pratica su larga scala.
Un tempo si insisteva molto di più con le uretrotomie, ripetute anche moltissime volte e questo alla lunga poteva causare un danno dei tessuti, rendendoli sclerotici e callosi. Oggigiorno al secondo-terzo fallimento si desiste, lasciando per l'uretroplastica chirurgica tessuti di migliore qualità.
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Utente
Utente
Ok grazie.
Un'ultima domanda se è possibile: lei consiglierebbe l'intervento di URETROPLASTICA ad un ragazzo giovane di 24 anni nel caso di recidiva dopo uretrotomia oppure ritiene che l'effetto di una possibile complicanza sia più deleterio di una stenosi? Da quello che mi è sembrato di capire l'uretroplastica ha risultati più promettenti di una uretrotomia ma il rischio di recidiva non è comunque nullo e soprattutto le statistiche si basano su un range di 7-8 anni ed i risultati potrebbero dunque non essere così ottimali andando avanti negli anni...
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Le indicazioni dipendono strettamente dalla realta del caso in esame, che è sempre diversa. Come abbiamo detto, gli interventi si impongono solo a fronte di disturbi evidenti o situazioni tali da mettere a repentaglio la funzione vescicale od addirittura renale. Questo non è così frequente, pertanto è il caso di muoversi sempre con ragionevolezza e magari sentire più pareri prima di decidere.
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Utente
Utente
Grazie dott. Piana. Nel frattempo ho avuto modo di consultarmi anche col mio urologo di fiducia il quale, visto che la situazione al momento sembra stabile, mi ha consigliato di aspettare a fare qualsiasi tipo di intervento, ovviamente tenendo controllato periodicamente il flusso e il residuo e svolgendo regolarmente delle urinoculture per escludere eventuali infezioni, cosa che del resto mi aveva già giustamente detto lei.
Per il momento ho deciso quindi di rimandare qualsiasi tipo di operazione, sperando che la situazione attuale non peggiori.

Eventualmente è possibile prendere qualcosa per i disturbi che ho (magari anche cure naturali che possano aiutare a diminuire i sintomi)? Avverto fastidio perineale, soprattutto appena mi alzo dopo essere stato parecchio seduto e in particolare se indosso pantaloni piuttosto stretti; inoltre ogni tanto sento un prurito lungo tutta l'uretra.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Concordiamo sulla strategia attendista, l'uretra è estremamente delicata e si deve toccare solo quando è indispensabile. I disturbi che ci riferisce sono maggiormente compatibili con una comune irritazione/congestione prostatica (generalmente definita "prostatite cronica"), la componente sotruttiva da stenosi dell'uretra parrebbe marginale. Come lei avrà giàpercepito, non esistono terapie specifiche, gli scaffali dei farmacisti sono pieni di integratori alimentari "naturali" di efficacia tanto variabile quanto imprevedibile, nulla togle però che si possa provare. A lato di questo e forse più importante, l'attenzione allo stile di vita, di cui infinite volte già s'è trattato in questa sede.