Giorni fa
Buongiorno,
il giorno 31/08/2016, quindi 23 giorni fa, a seguito di forti dolori in corrispondenza del fianco sinistro mi sono recato a fare un avisita urologica, avendo avuto in passato episodi di calcolosi.
L'urologo a confermato la presenza di un calcolo di modesta entità a suo dire, e, dopo avermi prescritto una copertura antibiotica per 5 giorni, mi ha invitato a fare una visita di controllo dopo 7 giorni.
Alla visita di controllo, un altro urologo, ha evidenziato la presenza di un calcolo di 0,6 mm ( facendo presente che cmq non era semplice dimensionarlo con esattezza in quanto in base a come si presentava non era semplice stabilirlo) che stava a circa 2 cm dallo sbocco nella vescica.
Mi ha consigliato quindi di bere molta acqua , di fare bagni caldi in corrispondenza del fianco interessato e camminare molto, stabilendo un altro controllo a 7 giorni.
Al successivo controllo il calcolo da 0,6 mm ( a 2 cm circa dallo sbocco) non c'era più (all'esame ecografico) e probabilmente a suo dire lo avevo eliminato naturalmente con le urine ( in realtà io non mi sono accorto di averlo eliminato, credo che cmq in qualche modo lo avrei sentito, me ne sarei accorto se lo avessi emesso con le urine).
All'ecografia, si vedeva comunque ancora una dilatazione, e guardando meglio, ha individuato un altro calcolo in corrispondenza dell'incrocio dei vasi, a 7-8 cm dalla vescica di dimensioni di poco inferiori ad 1 cm.
Ora, in base a tutto ciò desideravo chiedervi la vostra opinione professionale sui seguenti punti:
1- innanzitutto la mia premura più grande è sapere se sta trascrorrendo troppo tempo (il tutto me lo porto avanti dal 31 di agosto come accennavo all'inizio di questo messaggio) e se questo può comportare dei danni al rene interessato e più in generale all'apparato, ecco questa è la cosa più importante;
2- volevo poi capire qul'è il metodo di intervento più efficace e meno invasivo in questi casi per rimuovere il calcolo. Il fatto che dal 31 agosto ancora ho il problema, mi lascia pensare che molto probabilmente da solo non uscirà e bisognerà pertanto inetrvenire o con l'ureteroscopia (che ho già fatto per analogo problema circa 3 anni fa) o con litotrissia (bombardamenti esterni).
3- stranamente dopo i primissimi 4-5 giorni ad oggi non ho più avuto dolori nella parte interessata (da una scala da 0 a 10 il dolore è 1 quindi quasi trascurabile) e data la dimensione del calcolo mi sembra strano non provare dolore, quindi desideravio comprendere anche questo aspetto.
Per il momento ringrazio anticipatamente per il vostro aiuto.
Cordiali saluti.
il giorno 31/08/2016, quindi 23 giorni fa, a seguito di forti dolori in corrispondenza del fianco sinistro mi sono recato a fare un avisita urologica, avendo avuto in passato episodi di calcolosi.
L'urologo a confermato la presenza di un calcolo di modesta entità a suo dire, e, dopo avermi prescritto una copertura antibiotica per 5 giorni, mi ha invitato a fare una visita di controllo dopo 7 giorni.
Alla visita di controllo, un altro urologo, ha evidenziato la presenza di un calcolo di 0,6 mm ( facendo presente che cmq non era semplice dimensionarlo con esattezza in quanto in base a come si presentava non era semplice stabilirlo) che stava a circa 2 cm dallo sbocco nella vescica.
Mi ha consigliato quindi di bere molta acqua , di fare bagni caldi in corrispondenza del fianco interessato e camminare molto, stabilendo un altro controllo a 7 giorni.
Al successivo controllo il calcolo da 0,6 mm ( a 2 cm circa dallo sbocco) non c'era più (all'esame ecografico) e probabilmente a suo dire lo avevo eliminato naturalmente con le urine ( in realtà io non mi sono accorto di averlo eliminato, credo che cmq in qualche modo lo avrei sentito, me ne sarei accorto se lo avessi emesso con le urine).
All'ecografia, si vedeva comunque ancora una dilatazione, e guardando meglio, ha individuato un altro calcolo in corrispondenza dell'incrocio dei vasi, a 7-8 cm dalla vescica di dimensioni di poco inferiori ad 1 cm.
Ora, in base a tutto ciò desideravo chiedervi la vostra opinione professionale sui seguenti punti:
1- innanzitutto la mia premura più grande è sapere se sta trascrorrendo troppo tempo (il tutto me lo porto avanti dal 31 di agosto come accennavo all'inizio di questo messaggio) e se questo può comportare dei danni al rene interessato e più in generale all'apparato, ecco questa è la cosa più importante;
2- volevo poi capire qul'è il metodo di intervento più efficace e meno invasivo in questi casi per rimuovere il calcolo. Il fatto che dal 31 agosto ancora ho il problema, mi lascia pensare che molto probabilmente da solo non uscirà e bisognerà pertanto inetrvenire o con l'ureteroscopia (che ho già fatto per analogo problema circa 3 anni fa) o con litotrissia (bombardamenti esterni).
3- stranamente dopo i primissimi 4-5 giorni ad oggi non ho più avuto dolori nella parte interessata (da una scala da 0 a 10 il dolore è 1 quindi quasi trascurabile) e data la dimensione del calcolo mi sembra strano non provare dolore, quindi desideravio comprendere anche questo aspetto.
Per il momento ringrazio anticipatamente per il vostro aiuto.
Cordiali saluti.
[#1]
Innanzi tutto la inviteremmo a leggere uesto nostro articolo dedicato a questo tipo di situazioni:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
Un calcolo centimetrico a libvello ei vasi iliaci non ha oggettivamente molte possibilità di essere espulso spontaneamente. In assenza di sintomi importanti è lecito attendere qualche tempo (qualche settimana) dopo di che se la situazione è stabile, saabbe opportuno interventire in endoscopia. La frammentazione con onde d'urto nell'uretere ha risultati poco consistenti, tanto che noi non la indichiamo: la soluzione endoscopica è di molto più sicura e risolutiva. Ricordi che il calocolo non viene mai espulso grazie alla spinta da tergo delle urine. Pertanto, non ci pare coretto imporre eccesisvi apporti di liquidi, che potrebbero causare la ripresa di sintomi ed altre complicazioni.
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
Un calcolo centimetrico a libvello ei vasi iliaci non ha oggettivamente molte possibilità di essere espulso spontaneamente. In assenza di sintomi importanti è lecito attendere qualche tempo (qualche settimana) dopo di che se la situazione è stabile, saabbe opportuno interventire in endoscopia. La frammentazione con onde d'urto nell'uretere ha risultati poco consistenti, tanto che noi non la indichiamo: la soluzione endoscopica è di molto più sicura e risolutiva. Ricordi che il calocolo non viene mai espulso grazie alla spinta da tergo delle urine. Pertanto, non ci pare coretto imporre eccesisvi apporti di liquidi, che potrebbero causare la ripresa di sintomi ed altre complicazioni.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio dott.Piana per la sua gentile consulenza, fatta con competenza e professionalità.
Ad inizio settimana dovró fare un altra visita di controllo, ed in tale sede, si deciderà probabilmente di procedere con l'ureteroscopia.
Nel ringraziarla ancora una volta, volevo chiederle 2 ultime cose:
1- come è possibile che con un calcolo di circa 1 cm, io ad oggi, non provo alcun dolore?
2- lo strumento usato per l'ureteroscopia, in che modo frammenta il calcolo? usa onde d'urto o altro?
In che modo toglie i frammenti una volta frantumato il calcolo?
Questa tecnica endoscopica, quanto è invasiva? Cioè, puó causare danni all'interno dell'aparato?
Cordialità.
Ad inizio settimana dovró fare un altra visita di controllo, ed in tale sede, si deciderà probabilmente di procedere con l'ureteroscopia.
Nel ringraziarla ancora una volta, volevo chiederle 2 ultime cose:
1- come è possibile che con un calcolo di circa 1 cm, io ad oggi, non provo alcun dolore?
2- lo strumento usato per l'ureteroscopia, in che modo frammenta il calcolo? usa onde d'urto o altro?
In che modo toglie i frammenti una volta frantumato il calcolo?
Questa tecnica endoscopica, quanto è invasiva? Cioè, puó causare danni all'interno dell'aparato?
Cordialità.
[#3]
1. Il dolore è scatenato unicamente dal blocco del deflusso delle urine, che causa aumento dlla pressione all'interno del rene. Quandola posizione del calcolo (che è generalmente di forma molto irregolare) è tale per cui l'urina riesca a defluire, il fastidio può essere modesto, od anche assente. Ovviaente si tratta di una situazione transitoria ad evoluzione assolutamente imprevedibile.
2. L'endoscopia operativa moderna si serve del laser Olmio per la frammentazione dei calcoli. L'intenzione è quella di "polverizzare" completamente il calcolo, cosa che con i nostri mezzi odierni è fattibile per cica il 50%, in genere residuano dei frammenti nell'ordine dei 2 mm che vengono estratti con un opportuno cestello. Gli strumenti utilizzati (semirigidi o flessibili) sono di minime dimensioni, l'intervento non è certo da considerare invasivo, certo che deve esssere eseguito con perizia, soprattutto da specialsiti che abbiano la frequente consuetudine a dedicarsi a questo tipo di procedure e dispongano della strumentazione completa.
In ogni caso, prima di confermare le indicazioni ad un intervento, specie se non vi sono più sintomi evidenti, si aggiornano gli accertamenti, in modo di arrivare in sala operatoria con la certezza di posizione e dimensioni del calcolo.
2. L'endoscopia operativa moderna si serve del laser Olmio per la frammentazione dei calcoli. L'intenzione è quella di "polverizzare" completamente il calcolo, cosa che con i nostri mezzi odierni è fattibile per cica il 50%, in genere residuano dei frammenti nell'ordine dei 2 mm che vengono estratti con un opportuno cestello. Gli strumenti utilizzati (semirigidi o flessibili) sono di minime dimensioni, l'intervento non è certo da considerare invasivo, certo che deve esssere eseguito con perizia, soprattutto da specialsiti che abbiano la frequente consuetudine a dedicarsi a questo tipo di procedure e dispongano della strumentazione completa.
In ogni caso, prima di confermare le indicazioni ad un intervento, specie se non vi sono più sintomi evidenti, si aggiornano gli accertamenti, in modo di arrivare in sala operatoria con la certezza di posizione e dimensioni del calcolo.
[#4]
Ex utente
Per aggiornamento degli accertamenti è sufficiente l'ecografia?
Le chiedo questo perchè nell'episodio che ebbi circa 3 anni fa, dopo il primo intervento, a distanza di pochi giorni, fu necessario un secondo intervento. Non so se il motivo fu, un secondo calcolo non visto, oppure se era rimasto qualche frammento troppo grande dalla disintegrazione del calcolo stesso.
Cordialità
Le chiedo questo perchè nell'episodio che ebbi circa 3 anni fa, dopo il primo intervento, a distanza di pochi giorni, fu necessario un secondo intervento. Non so se il motivo fu, un secondo calcolo non visto, oppure se era rimasto qualche frammento troppo grande dalla disintegrazione del calcolo stesso.
Cordialità
[#5]
Se il calcolo è inequivocabilmente visibile all'ecografia, questa indagine è sufficinete. Se vi sono dei dubbi, è necessario integrare con la radiografia diretta o la TAC senza mezzo di contrasto. In ogni caso, non deve esservi alcun dubbio residuo. Oggigiorno, per calcoli al di sotto dei 2 cm si auspica che sia sufficiente un solo intervento.
[#7]
Ex utente
Buongiorno dottore,
sono qui ad aggiornarla sull'evoluzione della calcolosi.
Dunque, questa mattina sono stato a fare una visita di controllo: il dottore non ha potuto peró effettuare l'ecografia, in quanto, mi ha detto, che c'era forte presenza di feci e gas e quindi ha sospeso il tutto, dicendomi, che, visto il protrarsi della calcolosi è meglio effettuare una tac per chiarire i maniera precisa, se sono presenti calcoli, dove, e di che misura.
La cosa che mi ha colpito peró è che la tac che mi ha prescritto è con mezzo di contrasto. Io sapevo, anche per esperienza diretta, dato che l'ho già fatta 2 anni fa per lo stesso problema, che la tac per calcolosi ureterale non necessita del mezzo di contrasto, in quanto i calcoli si vedono molto bene lo stesso.
Desideravo quindi avere il suo parere di professionista su questo aspetto, anche perchè, il mezzo di contrasto mi preoccupa nn poco visto che è una sostanza chimica che passa nel mio corpo e nei miei reni, e l'effetto di questo passaggio, nn vorrei sperimentarlo sinceramente.
Grazie dott.Piana,
Cordialità
sono qui ad aggiornarla sull'evoluzione della calcolosi.
Dunque, questa mattina sono stato a fare una visita di controllo: il dottore non ha potuto peró effettuare l'ecografia, in quanto, mi ha detto, che c'era forte presenza di feci e gas e quindi ha sospeso il tutto, dicendomi, che, visto il protrarsi della calcolosi è meglio effettuare una tac per chiarire i maniera precisa, se sono presenti calcoli, dove, e di che misura.
La cosa che mi ha colpito peró è che la tac che mi ha prescritto è con mezzo di contrasto. Io sapevo, anche per esperienza diretta, dato che l'ho già fatta 2 anni fa per lo stesso problema, che la tac per calcolosi ureterale non necessita del mezzo di contrasto, in quanto i calcoli si vedono molto bene lo stesso.
Desideravo quindi avere il suo parere di professionista su questo aspetto, anche perchè, il mezzo di contrasto mi preoccupa nn poco visto che è una sostanza chimica che passa nel mio corpo e nei miei reni, e l'effetto di questo passaggio, nn vorrei sperimentarlo sinceramente.
Grazie dott.Piana,
Cordialità
[#8]
La TAC per lo studio completo dei reni e delle vie urinari si esegue sempre con il mezzo di contrasto. Per la valutazione di una calcolosi non complicata è invalsa l'abitudine di "accontentarsi" e rinunciare al contrasto, visto che tutti i calcoli (calcificati o meno) si vedono molto bene. Quale sia il limite tra "complicato" e "semplice" è però molto soggettivo, pertanto non possiamo dir nulla sulla scelta del nostro Collega.
[#9]
Ex utente
La ringrazio dottore.
Se il mio caso è complicato non lo so dire, tuttavia oggettivamente, non ho mai manifestato i dolori classici delle coliche renali, per cui credo, ma questa chiaramente è una mia opinione da profano, che trattasi di una comune calcolosi. Da quello che ho intuito inoltre nella tac l'eventuale presenza di gas o altro nn influisce sulla visibilità dei calcoli.
Le dico la verità, personalmente sarei piú propenso per il senza mezzo di contrasto, ora valuteró meglio.
La ringrazio per il momento, la terrô aggiornata.
Cordialità
Se il mio caso è complicato non lo so dire, tuttavia oggettivamente, non ho mai manifestato i dolori classici delle coliche renali, per cui credo, ma questa chiaramente è una mia opinione da profano, che trattasi di una comune calcolosi. Da quello che ho intuito inoltre nella tac l'eventuale presenza di gas o altro nn influisce sulla visibilità dei calcoli.
Le dico la verità, personalmente sarei piú propenso per il senza mezzo di contrasto, ora valuteró meglio.
La ringrazio per il momento, la terrô aggiornata.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.6k visite dal 23/09/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.