Terapia finasteride

Caro signore in genere con la prostata vale il detto chi sta bene non si muove. Per cui non è che sia proprio del tutto d'accordo ma se questa è l'esperienza del collega vale la pena provare

Teoricamente il processo di ingrossamento della ghiandola è inesorabile e continuo, anche se in modo assolutamente variabile da caso a caso. In questo processo interferiscono farmaci come finasteride e dutasteride, anche questi in modo molto variabile ed imprevedibile. E' importante che questi farmaci non influiscono direttamente sui disturbi ad urinare, come invece fanno gli alfa litici (nel suo caso la silodosina) ma esercitano un'azione indiretta ed a lungo termine. Inoltre, lo scopo della terapia è sempre diretto sul sintomo, che non è sempre così direttamente proporzionale all'entità dell'ingrossamento. In sostanza, quando si decide di utilizzare la finasteride, questa non dovrebbe essere mai sospesa. In pratica non è così, ogni urologo ha le sue abitudini (sempre rigorosamente diverse l'uno dall'altro ...), il decorso dei sintomi è come dicevamo molto variabile, o perché si instaurano delle complicazioni, degli effetti collaterali, o più semplicemente perché si cambia urologo, è raro trovare pazienti che abbiano seguito la stessa terapia per un lunghissimo periodo. Nel suo caso, c'è da attendersi che sospendendo la finasteride i valori del PSA ritornino attorno ad 1,5-2 ng/ml, che sono perltro ampiamente nella norma. Il controllo a tre mesi pare addirittura troppo ravvicinato.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it