Ho ancora bruciori alla punta del pene
Gentili Dottori cercherò di essere sintetico nel presentare il mio problema, se avete bisogno di ulteriori chiarimenti ve li darò.
Ho 63 anni sono sano, non soffro di nulla ed ero uno sportivo fino a 5 mesi fa!
Dopo due mesi di una prostatite con uretrite, invalidante che non mi dava pace ne di giorno ne di notte, forse causata da due piccoli calcoli in vescica e apparentemente scatenata da una passeggiata in bicicletta, non trovando rimedio ne con pesanti cure antibiotiche ne con antinfiammatori dopo che l'urinocoltura e la spermiocoltura sono risultate negative,esaurito e depresso a causa della mancanza di sonno per i dolori che non si erano mai attutiti,dimagrito di 5 kg. mi faccio convincere, rassicurato della veloce fine del mio calvario ad operarmi di turp.
Prima di tutto ciò, la mia prostata(tranne qualche pregressa prostatite risolta in pochi giorni) non mi dava grossi fastidi visto che non mi alzavo neanche la notte per urinare,certo il flusso specie la mattina era debole sottile e stentato,la sua dimensione era di circa 5 cm. e il peso di circa 50 gr.
Nonostante la forte infiammazione il 29 luglio mi sottopongono a biopsia che mi costringe nel post intervento a mettere un catetere vista l'impossibilità ad urinare, il primo Agosto vengo operato con metodo turp.
Al risveglio dall'anestesia vengo colto da valori pressori altalenanti(non so precisamente cosa è successo so solo che la sala operatoria era in codice rosso e tutti erano su di me a farmi punture e darmi gocce sottolinguali) dopo l'intervento posizionato un catetere a tre vie, dopo continui lavaggi durati circa 4 ore per tentare di bloccare una forte emorragia vengo riportato in sala operatoria e rioperato per fermarla. Finalmente tutto bene per un giorno e mezzo, la sera del 2°giorno avverto dolori trafittivi alla punta del pene con abbondante secrezione giallastra dall'uretra cateterizzata, continui dolori e bruciori peggio di prima, il 3° giorno mi tolgono il catetere e il sesto mi dimettono con una situazione di dolori e bruciori insostenibile.
Sono costretto a prendere dei sonniferi per dormire e a curarmi la depressione galoppante con antidepressivi, oltre agli antibiotici antiinfiammatori e antidolorifici che non mi servivano a molto,il tutto per circa un mese.
Questo stato dura tutto il mese di Agosto e in più nonostante gli antidolorifici mi compare un nuovo dolore trafittivo alla punta del pene alla minzione con concomitante bruciore all'uretra e nella zona perianale.
Verso la metà di settembre non avendo più fiducia del medico che mi aveva operato e che continuava a minimizzare e ad essere insofferente alle mie lamentele,mi rivolgo ad un'altro medico che mi riscontra una stenosi alla punta del pene e comincia un altro calvario, di manovre per dilatare la parte,che dura tuttora.
Oggi dopo tre mesi dall'operazione,soprattutto alla fine della minzione, ho ancora bruciori alla punta del pene, all'uretra e nella zona perianale,che si protraggono attenuati anche per ore. Devo anche dire che l'operazione mi ha portato a correre in bagno perchè non posso trattenermi e un paio di volte ho perso qualche goccia ,la notte mi alzo una due volte, quando corro o salto ho un fastidio, tipo pizzicore, alla vescica che mi spinge a urinare.
All'ecografia appare chiaramente che mi è stata asportata una parte minima della prostata tanto che ho una eiaculazione normale.
Uscirò mai da questa situazione che mi ha fatto invecchiare improvvisamente?
Secondo voi tutto questo da cosa è causato e soprattutto questi bruciori finiranno mai?
Scusate se sono stato prolisso e ringrazio anticipatamente chi avrà la pazienza di rispondermi.
Ho 63 anni sono sano, non soffro di nulla ed ero uno sportivo fino a 5 mesi fa!
Dopo due mesi di una prostatite con uretrite, invalidante che non mi dava pace ne di giorno ne di notte, forse causata da due piccoli calcoli in vescica e apparentemente scatenata da una passeggiata in bicicletta, non trovando rimedio ne con pesanti cure antibiotiche ne con antinfiammatori dopo che l'urinocoltura e la spermiocoltura sono risultate negative,esaurito e depresso a causa della mancanza di sonno per i dolori che non si erano mai attutiti,dimagrito di 5 kg. mi faccio convincere, rassicurato della veloce fine del mio calvario ad operarmi di turp.
Prima di tutto ciò, la mia prostata(tranne qualche pregressa prostatite risolta in pochi giorni) non mi dava grossi fastidi visto che non mi alzavo neanche la notte per urinare,certo il flusso specie la mattina era debole sottile e stentato,la sua dimensione era di circa 5 cm. e il peso di circa 50 gr.
Nonostante la forte infiammazione il 29 luglio mi sottopongono a biopsia che mi costringe nel post intervento a mettere un catetere vista l'impossibilità ad urinare, il primo Agosto vengo operato con metodo turp.
Al risveglio dall'anestesia vengo colto da valori pressori altalenanti(non so precisamente cosa è successo so solo che la sala operatoria era in codice rosso e tutti erano su di me a farmi punture e darmi gocce sottolinguali) dopo l'intervento posizionato un catetere a tre vie, dopo continui lavaggi durati circa 4 ore per tentare di bloccare una forte emorragia vengo riportato in sala operatoria e rioperato per fermarla. Finalmente tutto bene per un giorno e mezzo, la sera del 2°giorno avverto dolori trafittivi alla punta del pene con abbondante secrezione giallastra dall'uretra cateterizzata, continui dolori e bruciori peggio di prima, il 3° giorno mi tolgono il catetere e il sesto mi dimettono con una situazione di dolori e bruciori insostenibile.
Sono costretto a prendere dei sonniferi per dormire e a curarmi la depressione galoppante con antidepressivi, oltre agli antibiotici antiinfiammatori e antidolorifici che non mi servivano a molto,il tutto per circa un mese.
Questo stato dura tutto il mese di Agosto e in più nonostante gli antidolorifici mi compare un nuovo dolore trafittivo alla punta del pene alla minzione con concomitante bruciore all'uretra e nella zona perianale.
Verso la metà di settembre non avendo più fiducia del medico che mi aveva operato e che continuava a minimizzare e ad essere insofferente alle mie lamentele,mi rivolgo ad un'altro medico che mi riscontra una stenosi alla punta del pene e comincia un altro calvario, di manovre per dilatare la parte,che dura tuttora.
Oggi dopo tre mesi dall'operazione,soprattutto alla fine della minzione, ho ancora bruciori alla punta del pene, all'uretra e nella zona perianale,che si protraggono attenuati anche per ore. Devo anche dire che l'operazione mi ha portato a correre in bagno perchè non posso trattenermi e un paio di volte ho perso qualche goccia ,la notte mi alzo una due volte, quando corro o salto ho un fastidio, tipo pizzicore, alla vescica che mi spinge a urinare.
All'ecografia appare chiaramente che mi è stata asportata una parte minima della prostata tanto che ho una eiaculazione normale.
Uscirò mai da questa situazione che mi ha fatto invecchiare improvvisamente?
Secondo voi tutto questo da cosa è causato e soprattutto questi bruciori finiranno mai?
Scusate se sono stato prolisso e ringrazio anticipatamente chi avrà la pazienza di rispondermi.
[#1]
caro utente, la sua situaizone andrebbe indagata oltre che con una visita urologica, anche con esami delle urine, uroflussimetria ed eventualmente una cistoscopia per valutare l'uretra prostatica
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#2]
Utente
Grazie Dott Quarto per la celerità nella risposta.
Per rispondere a quanto da lei richiesto e cioè di fare un esame alle urine, di farmi fare una visita urologica, di fare una flussometria e una cistoscopia le dico quanto segue: ho già fatto circa 20 giorni fa un esame alle urine che sono risultate normali tranne che per la presenza di 5-10 leucociti p.c.m (segno di infiammazione?). Per quanto riguarda la visita urologica, ho parlato con due urologi, uno che mi cura la stenosi da circa due mesi (dopo avermi prima lui allargato l'uretra con una serie di cateteri di diametro progressivamente più grossi) con manovre di dilatazione, tramite beccuccio del luan, che mi ha prescritto di effettuare con scadenza prima giornaliera e poi a giorni alterni, (manovra che mi procurava delle micro lacerazioni nella ferita interna con piccolo sanguinamento). Poichè l'uretra tendeva a restringersi, mi ha ripetuto la manovra di dilatazione e mi ha prescritto 15 giorni di manovre dilatative, lasciando questa volta il beccuccio del luan preventivamente spalmato di pomata gentalinbeta inserito nell'uretra per 20 minuti. Alla fine di questi 15 giorni la situazione é migliorata, il beccuccio entra facilmente tranne che per la parte finale che ha un diametro più grosso ma che faccio entrare con gradualità fino alla fine, e cosa penso importante, senza sanguinamento. L'altro urologo che è anche ecografista è quello che tramite ecografia mi ha preannunciato che con la turp mi avevano tolta poca prostata e che avrei mantenuto l'eiaculazione; questo urologo mi dice che questi bruciori(dovuti ai postumi di cicatrizzazione della prostata) che ho e di cui ho parlato nella mia precedente lettera sono normali, poichè spesso dopo la turp si protraggono per mesi. Detto urologo mi ha assegnato una cura cortisonica con deltacortene x 15 giorni accompagnato da un protettore gastrico pantorc, cura che io non ho ancora fatto poichè spero che tutto mi passi naturalmente senza prendere altre medicine. Per quanto riguarda la flussometria, ne ho fatta una un paio di giorni prima che mi diagnosticassero la stenosi e che risultò essere non patologica nonostante il lume uretrale fosse ristretto. Per ultimo non le nascondo che se non è strettamente necessario preferirei non fare la cistoscopia per paura che possa peggiorare questo mio stato irritativo.Lei si chiederà come mai sono in contatto con due medici, tranne che col medico che mi ha operato, la risposta è la seguente: il medico che mi ha operato non l'ho più contattato a torto o a ragione perchè l'ho ritenuto responsabile prima, del fatto di avermi operato nonostante il forte stato infiammatorio, convincendomi a dare consenso all’operazione con l’assicurazione che le mie sofferenze sarebbero cessate, secondo dell'emorragia che mi ha colpito nel post operatorio, poi della stenosi che mi ha procurato penso per imperizia dimostrata nella manovra degli strumenti operatori e nei vari inserimenti di catetere e in ultimo per la poca umanità dimostrata nei rapporti medico paziente. L’urologo ecografista è il medico che mi ha seguito sempre per le mie prostatiti pregresse e per l’ultima e cioè quella che mi ha portato all’operazione non eseguita da lui poiché in ferie in quel periodo. L’altro urologo, colui che mi cura la stenosi, l’ho conosciuto, quando 24 giorni dopo l’operazione mi recai al pronto soccorso dell’ospedale spaventato dal fatto che mentre urinavo improvvisamente il flusso si assottigliò, il pene entrò in sofferenza fin quando improvvisamente ci fu come uno stappo di bottiglia e il flusso tornò normale. Non ho mai capito se ciò fu dovuto ad un grumo di sangue o ad un residuo prostatico post turp che aveva ostruito l’uretra e che fu espulso sotto pressione dell’urina o una conseguenza di una stenosi già in atto.
Mi scuso per la lungaggine della lettera ma ho voluto chiarire nei particolari tutta la vicenda per farle un quadro più preciso, da supporto alla prima,detto ciò le sarei grato se lei potesse darmi delle risposte esaurienti a queste mie domande:
(1 Alla luce di questi nuovi particolari lei ritiene sempre necessaria una cistoscopia?
(2 Queste manovre di dilatazione le sembrano corrette? Sono pericolose? le devo interrompere perché dannose e possibile causa dei bruciori? o per quanto tempo ancora dovrei continuarle e con che ritmo?
(3 Secondo lei quella che ho è una vera stenosi o un processo di cicatrizzazione di una lesione procurata da qualche manovra o strumento,che si sta cicatrizzando?
(4 Si può restringere di nuovo?
(5 Lei pensa che questi bruciori siano dovuti ad un problema di uretra prostatica piuttosto che un perdurare ancora di un stato infiammatorio della prostata?
(6 Lei pensa che ha ragione l’urologo che mi dice che è normale e col tempo passerà tutto?
(7 Cosa ne pensa della cura antinfiammatoria con deltacortene?può risolvere i bruciori e lo stato infiammatorio?
La ringrazio anticipatamente e le prometto che non le scriverò più così a lungo.
Saluti Marcello Corona.
Per rispondere a quanto da lei richiesto e cioè di fare un esame alle urine, di farmi fare una visita urologica, di fare una flussometria e una cistoscopia le dico quanto segue: ho già fatto circa 20 giorni fa un esame alle urine che sono risultate normali tranne che per la presenza di 5-10 leucociti p.c.m (segno di infiammazione?). Per quanto riguarda la visita urologica, ho parlato con due urologi, uno che mi cura la stenosi da circa due mesi (dopo avermi prima lui allargato l'uretra con una serie di cateteri di diametro progressivamente più grossi) con manovre di dilatazione, tramite beccuccio del luan, che mi ha prescritto di effettuare con scadenza prima giornaliera e poi a giorni alterni, (manovra che mi procurava delle micro lacerazioni nella ferita interna con piccolo sanguinamento). Poichè l'uretra tendeva a restringersi, mi ha ripetuto la manovra di dilatazione e mi ha prescritto 15 giorni di manovre dilatative, lasciando questa volta il beccuccio del luan preventivamente spalmato di pomata gentalinbeta inserito nell'uretra per 20 minuti. Alla fine di questi 15 giorni la situazione é migliorata, il beccuccio entra facilmente tranne che per la parte finale che ha un diametro più grosso ma che faccio entrare con gradualità fino alla fine, e cosa penso importante, senza sanguinamento. L'altro urologo che è anche ecografista è quello che tramite ecografia mi ha preannunciato che con la turp mi avevano tolta poca prostata e che avrei mantenuto l'eiaculazione; questo urologo mi dice che questi bruciori(dovuti ai postumi di cicatrizzazione della prostata) che ho e di cui ho parlato nella mia precedente lettera sono normali, poichè spesso dopo la turp si protraggono per mesi. Detto urologo mi ha assegnato una cura cortisonica con deltacortene x 15 giorni accompagnato da un protettore gastrico pantorc, cura che io non ho ancora fatto poichè spero che tutto mi passi naturalmente senza prendere altre medicine. Per quanto riguarda la flussometria, ne ho fatta una un paio di giorni prima che mi diagnosticassero la stenosi e che risultò essere non patologica nonostante il lume uretrale fosse ristretto. Per ultimo non le nascondo che se non è strettamente necessario preferirei non fare la cistoscopia per paura che possa peggiorare questo mio stato irritativo.Lei si chiederà come mai sono in contatto con due medici, tranne che col medico che mi ha operato, la risposta è la seguente: il medico che mi ha operato non l'ho più contattato a torto o a ragione perchè l'ho ritenuto responsabile prima, del fatto di avermi operato nonostante il forte stato infiammatorio, convincendomi a dare consenso all’operazione con l’assicurazione che le mie sofferenze sarebbero cessate, secondo dell'emorragia che mi ha colpito nel post operatorio, poi della stenosi che mi ha procurato penso per imperizia dimostrata nella manovra degli strumenti operatori e nei vari inserimenti di catetere e in ultimo per la poca umanità dimostrata nei rapporti medico paziente. L’urologo ecografista è il medico che mi ha seguito sempre per le mie prostatiti pregresse e per l’ultima e cioè quella che mi ha portato all’operazione non eseguita da lui poiché in ferie in quel periodo. L’altro urologo, colui che mi cura la stenosi, l’ho conosciuto, quando 24 giorni dopo l’operazione mi recai al pronto soccorso dell’ospedale spaventato dal fatto che mentre urinavo improvvisamente il flusso si assottigliò, il pene entrò in sofferenza fin quando improvvisamente ci fu come uno stappo di bottiglia e il flusso tornò normale. Non ho mai capito se ciò fu dovuto ad un grumo di sangue o ad un residuo prostatico post turp che aveva ostruito l’uretra e che fu espulso sotto pressione dell’urina o una conseguenza di una stenosi già in atto.
Mi scuso per la lungaggine della lettera ma ho voluto chiarire nei particolari tutta la vicenda per farle un quadro più preciso, da supporto alla prima,detto ciò le sarei grato se lei potesse darmi delle risposte esaurienti a queste mie domande:
(1 Alla luce di questi nuovi particolari lei ritiene sempre necessaria una cistoscopia?
(2 Queste manovre di dilatazione le sembrano corrette? Sono pericolose? le devo interrompere perché dannose e possibile causa dei bruciori? o per quanto tempo ancora dovrei continuarle e con che ritmo?
(3 Secondo lei quella che ho è una vera stenosi o un processo di cicatrizzazione di una lesione procurata da qualche manovra o strumento,che si sta cicatrizzando?
(4 Si può restringere di nuovo?
(5 Lei pensa che questi bruciori siano dovuti ad un problema di uretra prostatica piuttosto che un perdurare ancora di un stato infiammatorio della prostata?
(6 Lei pensa che ha ragione l’urologo che mi dice che è normale e col tempo passerà tutto?
(7 Cosa ne pensa della cura antinfiammatoria con deltacortene?può risolvere i bruciori e lo stato infiammatorio?
La ringrazio anticipatamente e le prometto che non le scriverò più così a lungo.
Saluti Marcello Corona.
[#3]
Caro Sig. Marcello le dilatazioni uretrali fanno parte di un urologia in via di abbandono e la stenosi dell'uretra più che la prostata solo in parte ridotta,potrebbe essere alla base dei suoi fastidi. Non faccia niente per un mese, solo antinfiammatorio al bisogno e valuti successivamente con uretrocistografia ed uretrocistoscopia lo stato della sua uretra e della sua loggia prostatica. Cordiali saluti
Dr Alessandro Picinotti www.urologialaser.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 23.1k visite dal 02/11/2008.
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