Sclerosi collo vescicale o altro?

Salve,
sono un ragazzo di 33 anni che da circa 4 convive con un problema minzionale che lo porta ad avere frequenti infiammazioni dell'uretra nonché ricorrenti prostatiti e flogosi delle vie seminali. I miei problemi hanno avuto origine dopo un intervento di circoncisione subito 4 anni fa, nel senso che da allora, quasi subito, ho cominciato ad avvertire problemi alla minzione caratterizzati da flusso debole e senso di incompleto svuotamento. Quest'ultimo dato è confermato dalle ecografie in quanto dall'ultima effettuata risulta che, dopo aver bevuto 2 litri di acqua, il mio residuo minzionale è di 135 cc. In questi anni sono stato da diversi urologi; scartata l'ipotesi della prostatite (a ragione) e visti i cattivi risultati delle uroflussometrie, i più protendono per la sclerosi del collo vescicale. Di analisi ne ho a bizzeffe: spermocolture negative, ecografie della prostata (sempre ottimali). Manca un tampone dell'uretra l'esame più importante per diagnosticare una sclerosi del collo: l'esame urodinamico. Mi è stato chiesto, ma io non l'ho mai fatto. Direte voi: perché? è semplice: io ho sempre avvertito un senso di ostruzione più a livello dell'uretra che alla base del pene e ho sempre avuto il timore che con un catetere infilato nell'uretra il mio problema potesse peggiorare. Così, prima di dare credito alla tesi della sclerosi del collo vescicale, qualche mese fa ho deciso di farmi visitare da uno specialista dell'uretra, qualcuno che sapesse metterci le mani e non la danneggiasse, e sto parlando di un luminare in materia, un chirurgo che esegue delle uretroplastiche complicatissime. La visita è stata breve, perché l'urologo in questione, mentre parlavo, mi ha interrotto quasi subito affermando di aver capito quale fosse il mio problema. Mi ha infilato un catetere nell'uretra (ho provato un po' di dolore e bruciore) e poi lo ha estratto. Dopodiché mi ha detto che secondo lui non avrei nulla lì, poiché, se ci fossero state delle cicatrici, non sarebbe riuscito a infilare il catetere sin dove era riuscito a infilarlo; mi ha detto poi che con questa manovra strumentale non poteva raggiungere il tratto di uretra più basso, quello vicino alla vescica, ma che se ci fosse stata una stenosi in quella zona di sicuro sarei stato molto più male. Devo ammettere che è un professionista esemplare: al termine della visita non mi ha fatto pagare perché, trattandosi con ogni probabilità di sclerosi del collo vescicale, il problema non lo riguardava. Sono andato via deciso a fare l'urodinamica. Ma poi mi sono accorto di non avergli detto che io non urino solo male, ma eiaculo anche male, il mio getto si è notevolmente indebolito, non ha più la stessa forza di un tempo, e cade a fontanella, con dei residui che rimangono all'interno. Ecco, è questa la domanda che voglio porvi: se si trattasse veramente di una sclerosi del collo vescicale, i miei disturbi non dovrebbero essere limitati ai problemi minzionali, che c'entra l'eiaculazione?
Grazie a tutti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
La rigidità del collo vescicale (sclerosi) coinvolge anche) il meccanismo fisiologico dell'ejaculazione. Lei deve necessariamente e senza ulteriore indugio sottoporsi agli accertamenti indispensabili a definire la diagnosi, ovvero una uretro-cistoscopia e l'indagine uroldinamica (studio pressione-flusso).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Dr. Piana
grazie infinite per la tempestiva risposta.
Mi sottoporrò quanto prima all'indagine urodinamica