I sintomi rimasero circa sempre gli stessi tranne qualche piccolo doloretto ogni tanto nella zona

Buonasera, sono un ragazzo di 34 anni, alto 171 cm per 63 kg che gode di buona salute. Mangio sano, molta frutta e verdura, pochi fritti e latticini, pochissima carne rossa e qualche volta carni bianche, molti legumi e pesce, cereali in quantità, spesso e volentieri del vino a cena e acqua circa 1 e 1/2. Vado a correre e non sono fumatore. A genneio del 2016 ho iniziato ad avvertire una sensazione di urgenza minzionale che si presentava a distanza di circa un' ora tra uno svuotamento e l' altro accompagnato da una lievissima sensazione di bruciore interno all' uretra, il getto non sembrava ostruito. Dopo una settimana andai dalla mia dottoressa che mi prescrisse un ciclo di 10gg di Levoxacin dicendomi che si trattava di cistite. Iniziai la cura ma i sintomi, seppur di lieve entità e sempre gli stessi, non migliorarono. Così mi feci prescrivere un esame completo delle urine e l' urinocoltura dai quali non risultò nessun batterio. A inizio marzo, i sintomi rimasero circa sempre gli stessi tranne qualche piccolo doloretto ogni tanto nella zona perineale, niente di eccessivo ma avvertivo un fastidio che si presentava dopo aver urinato e dalla durata di circa mezzora, i lievi bruciori interni all' uretra e al glande invece persistevano anche qualche ora - non ho mai avuto problemi di erezione o della sfera sessuale, nessun dolore all' eiaculazione.Feci una visita dall' urologo che mi fece L' esplorazione rettale e fece la sua diagnosi: lieve prostatite. Alla palpazione la prostata mi fece male.L' urologo mi disse di fare 2 cicli di Ribrotex da ripetere a distanza di 10gg l' uno dall' altro e Flagil. Cura fatta e sintomi rimasti pressoché gli stessi, allora lo richiamai e mi diede da prendere un integratore naturale, il B2FLOG - un estratto a base di quercitina, curcumina, bromelina e malva - questo lo presi per poco più di un mese. In quel mese feci anche una spermicoltura e tutto risulto negativo ma comunque notai che i sintomi si attenuavano sempre più fino a quando a Maggio 2016 praticamente non avevo più nulla. A inizio Agosto 2016 ho fatto le analisi del sangue e ho controllato anche il PSA che è risultato 1,030 e comunque tutti i valori erano nella norma. Tornato dalle ferie circa 20 gg fa, durante le quali ho sforato di gran lunga il regime alimentare mangiando praticamente ogni giorno insaccati, fritti, latticini e ahimè molto alcool, i sintomi seppur lievi sono ritornati.

L' urologo all' epoca mi tranquillizzo dicendomi che queste sono cose molto lunghe e che possono ripresentarsi nel tempo ma vi chiedo se, come ho letto molto spesso on line, dovrò convivere con questa cosa o c'è un modo poco invasivo per uscirne, se devo preoccuparmi più del dovuto insomma. Chiedo se l' integratore che presi qualche mese fa pensate che sia adeguato al mio problema o se sarebbe il caso di provare altro, tipo qualcosa a base di Serenoa Repens. Chiedo insomma se ci sono delle speranze di uscirne e che non si aggravi soprattutto.

Grazie per l' attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Il PSA è essenzialmente un marcatore del tumore della prostata, purtroppo anche di qualità discutibile. Il suo dosaggio a 34 annimdi età è assolutamente inutile e contravviene alle lineee guida internazionali, pertanto se eseguito in ambito sanitario pubblico costituisce di fatto uno spreco di denaro.
A parte questo, come lei avrà probabilmente compreso, le irritazioni ad andamento cronico della prostata sono condizioni cui si è costituzionalmente predisposti, che mantengono un andamento inesorabilmente ciclico, condizionato da fattori a volte individuabili, a volte no. Nel suo caso è evidente che lei stia un po' pagando gli stravizi vacanzieri, ovvero una piccola (e giustificabilissima) sbandata da uno stile di vita che altrimenti pareebbe assolutamente esemplare. La sensibilità della prostata ad andare incontro a fasi di congestione/irritazione, verosimilmente non di tipo batterico, è impossibile da correggere definitivamente. Ovvero a tutt'oggi non è ancora disponibile nessun farmaco o trattamento che possa agire in tal senso, tantomeno integratori alimentari che da sempre hanno dimostrato estrema variabilità ed imprevedibilità d'azione. Pertanto è molto probabile che il ritirno ad uno stile di vità più accorto possa riportare gradualmente ad una condizione migliore. D'altronde noi sempre andiamo ripetendo che questa siamla leva più efficace per influire su una condizione che generalmente così poco risente delle cure farmacologiche. Pertanto attenderemmo anche ad eseguire particolari ed ulteriori accertamenti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Approfitto allora per fare qualche altra domada. Che tipo di accertamenti mi consiglierebbe di fare, o aspetto e vedo come va?
Pensa che la Serenoa Repens potrebbe causare disfunzione erettile o mancanza di desiderio? Ne ho lette molte su questa pianta e ci sono pareri discordanti.
Le mie abitudini sessuali sono bisex e nel periodo antecedente all' infiammazione ho praticato sesso passivo (sempre protetto). Potrebbe essere una causa, date le sollecitazioni proprio in quella zona, che ha portato a questo?

Grazie ancora per il suo tempo!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Gli effetti della Serenoa Repens sono molto variabili ed imprevedibili, come quelli di tutti gli integratori. Peraltro gli effetti collaterali veramente significativi sono estremamente rari, assai più frequente è l'inefficacia. Le sue abitudini sessuali possono certamente influenzare la congestione prostatica. Eventuali accertamenti possono essere consigliati solo dal suo urologo, che ha la possibilità di valutarla direttamente.
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Utente
Utente
Grazie mille per il consulto Dottore. Buona serata
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Utente
Utente
Gentilissimi dottori, ho un' altra domanda da porvi in merito all' utilizzo di uno degli integratori alimentari che il mio urologo mi ha consigliato di prendere. Si tratta del Deprox500, un integratore a base di estratto di polline da fiori di segale, varie vitamine del gruppo B, acido folico e licopene che stando alle varie letture che si trovano su internet e non, potrebbe aiutare notevolmente a ridurre i sintomi fastidiosi della prostatite. Io ancora non l' ho preso perché, in primavera, soffro della classica allergia ai pollini, che si manifesta con bruciore agli occhi, starnuti e naso che cola. Diciamo che, a parte questa allergia e un po alla polvere e al pelo del gatto, non ho mai sofferto di altre (tipo cibo, agenti chimici, e altro...) ma, dato che questo integratore contiene estratto di polline come principio attivo, ho un po di paura a prenderlo. Ho letto che la lavorazione per ottenere questi estratti è fatta in modo tale da poter eliminare tutti gli allergeni e quindi sicura, ma volevo un vostro parere a riguardo e se ci sono delle "prove" che posso fare per capire se posso prendere il Deprox500 in sicurezza.

Grazie per la disponibilità
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Il nostro punto di vista sugli integratori alimentari è stato già chiaramente espresso nel nostro precedente contributo. L'efficacia deve dimostrarsi inequivocabilemente entro un tempo ragionevole (alcune settimane) altrimenti si rischia davvero dei spendere dei soldi inutilmente.
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Utente
Utente
Si è vero e capisco perfettamente quello che vuole dire ma, probabilmente mi sono espresso male, la mia domanda era un' altra. E dunque questa, posso secondo il suo parere prendere un integratore a base di estratti di polline essendo io un soggetto allergico ai pollini durante la stagione primaverile? Nel senso, c'è qualche rischio di reazione allergica?

Ho letto che il Sistema Sanitario Americano ha catalogato gli estratti di polline da fiori (Flowers Pollen Extract) come integratori sicuri quasi al 100% dato che, come le scrivevo nel post precedente, la lavorazione viene fatta in modo tale da eliminare gli allergeni.

Grazie e scusi ancora per il disturbo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Questo parere sarebbe di competenza dell'allergologo, comunque ci pare verosimile che un prodotto introdotto per via alimentare non possa scatenare reazioni allegiche tipiche delle vie respiratorie. Sul fatto che le possa poi dare vantaggio abbiamo molte riserve, comunque se lei è indirizzato a provare, ne ha ovviamente il diritto.
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Utente
Utente
Grazie mille Dottore per la sua pazienza.
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