Stenosi collo vescicale

Salve dottori volevo un vostro consiglio sono un ragazzo di 33 anni e sono 10 anni che mi è stata diagnosticato tramite cistografia e cistoscopia una stenosi del collo vescicale , che tengo sotto controllo facendo 1 volta all'anno ecografia con residuo post minzione lultima fatta a ottobre la vescica la svuotavo tutta e poi mi è stato prescritto dall urologo cicli di 2 mesi con il pradif ora volevo chiedervi non so se le cose sono collegate ma mi ritrovo molte volte ad avere infiammazioni alla prostata urgenza a urinare dolori al basso ventre e dolore e dolore tra ano e scroto e sgocciolamento a fine minzione,questi sintomi l'ultima volta il dottore mi a prescritto permixon 3mesi piano piano sono guarito ora sto prendendo il pradif la sera prima di andare a letto volevo sapere posso prendere il permixon il giorno dopo pranzo o questi 2 medicinali non posso essere presi grazie resto in attesa di una risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La stenosi del collo vescicale è una manifestazione congenita, non vi sono terapie in grado di farla migliorare. Possono essere somministrati farmaci per alleviare i sintomi, ma è ovvio che questi debbano essere presi continuamente, perché non viè alcuna possibilità che l'eventuale effetto benefico possa persistere a lungo dopo la sospensione. Parliamo in particolare degli alfa-litici (tamsulosina - Pradif ed altri). L'altro prodotto di cui ci parla è un integratore almentare che potrebbe avere un blando effetto anti-infiammatorio sulla prostata, anche se le sue indicazioni tipiche sono per l'ingrossamento prostatico benigno dell'età matura, non è quindio il suo caso. Comunque può assumerlo quando e quanto vuole, l'efficacia può solo essere valutata empiricamente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta dott. Piana l'unica soluzione sarebbe l'intervento ma avrei paura per il fatto che può causare eiaculazione retrograda e a 33 anni non vorrei correre questo rischio.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
L'eiaculazione retrograda non è di per sè pericolosa, ovviamente influenza la fertilità. Le indicazioni all'intervento dipendono dall'entità dei disturbi e dalla gravità dell'eventuale compromissione delle vie urinarie (ispessimento della vescica, residuo vescicale cronico, nei casi più gravi sofferenza renale). Talora bisogna dunque giungere ad un compromesso poiché l'evitare gravi ed irreversibili danni può diventare più importante del mantenere la fertilità. Tenga comunque conto che oggigiorno gli spermatozoi in un programma di fecondazione assistita possono essere recuperati anche in modi diversi che dall'eiaculato normale.