Esito istologico post cistectomia radicale, invasione angiolinfatica.
Preg.mo Dr. Bottai e gli altri Medici Urologi di Medicitalia,
Mi ricollego al Forum dopo circa cinque mesi. Ci siamo scritti l’utima volta lo scorso marzo a causa CTM positivo per K che si pensava all’uretere sinistro di mio padre 85enne.
Ebbene, non era l’uretere, bensì la vescica ad avere grossi problemi. RESEZIONE intravescicale in giugno e CISTECTOMIA RADICALE / ureterocutaneostomia eseguite al 22 luglio 2016, con esito istologico definitivo:
Carcinoma uroteliale con differenziazione squamosa, CIS associato. Alto grado.pT2bNx R0 (R0 cosa indica?)
Grading:
Secondo WHO 2004: alto grado
Secondo WHO 1973: grado III
Profondità di invasione: la neoplasia infiltra sino alla metà esterna della tonaca muscolare (neoformazione ulcerata di cm 1 di asse maggiore, all’imbocco di un diverticolo vescicale. Al margine uretrale: lesione e diverticolo).
Invasione tumorale linfovascolare: presente.
Necrosi tumorale: presente.
Stato dei margini chirurgici: Margini perivescicali, margine di resezione uretrale, margine di resez. ureterale dx e sn indenni da neoplasia.
Lesioni associate: carcinoma uroteliale in situ (CIS).
Stadiazione istopatologica (TNM v7): pT2b Nx .
Credo di aver capito che T2b indica il tumore e l’infiltrazione nella seconda metà del muscolo, ma sono rimasta davvero sconvolta quando ho letto la positività linfovascolare, perché nell’istologico post resezione, l’invasione angiolinfatica risultava assente. La Nx quindi come dovrei interpretarla, dato che i linfonodi asportati sono positivi? Si intende che è dubbia la presenza tumorale in quelli rimasti in addome e di metastasi a distanza?
E’ consigliata TAC torace-addome-pelvi fra 3 mesi + CTM urine sui 3 campioni (separatamente dai due ureteri). Per diminuire l’ansia dell’attesa, non potendo anticipare la TAC, c’è qualche altro esame eseguibile nell’ immediato o quasi per saperne di più? Se occorresse una eventuale terapia aggiuntiva, perché aspettare? Mio padre, nonostante l’età, è una persona molto, molto attiva e piena di vita, anche ora, dopo l’intervento. Non riesco a realizzare che sia in così grave pericolo!
Certa di una Vostra cortese risposta, infinite Grazie. Un cordiale saluto.
Lory
Mi ricollego al Forum dopo circa cinque mesi. Ci siamo scritti l’utima volta lo scorso marzo a causa CTM positivo per K che si pensava all’uretere sinistro di mio padre 85enne.
Ebbene, non era l’uretere, bensì la vescica ad avere grossi problemi. RESEZIONE intravescicale in giugno e CISTECTOMIA RADICALE / ureterocutaneostomia eseguite al 22 luglio 2016, con esito istologico definitivo:
Carcinoma uroteliale con differenziazione squamosa, CIS associato. Alto grado.pT2bNx R0 (R0 cosa indica?)
Grading:
Secondo WHO 2004: alto grado
Secondo WHO 1973: grado III
Profondità di invasione: la neoplasia infiltra sino alla metà esterna della tonaca muscolare (neoformazione ulcerata di cm 1 di asse maggiore, all’imbocco di un diverticolo vescicale. Al margine uretrale: lesione e diverticolo).
Invasione tumorale linfovascolare: presente.
Necrosi tumorale: presente.
Stato dei margini chirurgici: Margini perivescicali, margine di resezione uretrale, margine di resez. ureterale dx e sn indenni da neoplasia.
Lesioni associate: carcinoma uroteliale in situ (CIS).
Stadiazione istopatologica (TNM v7): pT2b Nx .
Credo di aver capito che T2b indica il tumore e l’infiltrazione nella seconda metà del muscolo, ma sono rimasta davvero sconvolta quando ho letto la positività linfovascolare, perché nell’istologico post resezione, l’invasione angiolinfatica risultava assente. La Nx quindi come dovrei interpretarla, dato che i linfonodi asportati sono positivi? Si intende che è dubbia la presenza tumorale in quelli rimasti in addome e di metastasi a distanza?
E’ consigliata TAC torace-addome-pelvi fra 3 mesi + CTM urine sui 3 campioni (separatamente dai due ureteri). Per diminuire l’ansia dell’attesa, non potendo anticipare la TAC, c’è qualche altro esame eseguibile nell’ immediato o quasi per saperne di più? Se occorresse una eventuale terapia aggiuntiva, perché aspettare? Mio padre, nonostante l’età, è una persona molto, molto attiva e piena di vita, anche ora, dopo l’intervento. Non riesco a realizzare che sia in così grave pericolo!
Certa di una Vostra cortese risposta, infinite Grazie. Un cordiale saluto.
Lory
[#1]
Se nell'esito dell'esame istologico si definisce Nx vuol dire che non vi è stato materiale linfonodale sufficiente per esprimere un giudizio. Questo d'altronde è abbastanza facilemnet prevedibile in una cistectomia eseguita su un uomo molto anziano, nella quale certamente non si è insistito ad eseguire una linfadenectomia molto estesa, che a frone di un medesto vantaggio, avrebbe reso l'intervento ancora più invasivo e suscettibile di complicazioni post-operatorie.
La definizione R0 (erre zero) dovrebbe riferirsi al fatto che si trattava di un tumore di prima diagnosi. Non è comunque un'espressione molto comune in urologia ed in questo caso non ha alcun significato particolare.
L'infiltrazione linfovascolare di cui si parla è rilevata microscopicamente all'interno della parete vescicale ed è propria dei tumori potenzialmente più aggressivi. Non è però sinonimo di invasione a distaza, che invece sarebbe definita dai gradi T3 oT4 o dalla positività linfonodale.
In conclusione, prima di tutto ci felicitiamo che suo padre stia abbastanza bene dopo un simile intervento, che alla sua età non è certo una passeggiata e che se non fosse stato in buona forma, forse non sarebbe stato neanche eseguito. La derivazione urinaria esterna diretta certo non è il massimo, ma anche qui vi si è optato per semplificare quanto più possibile l'intervento. I controlli da eseguire sono quelli consigliati, per il momento non ci pare che ci altro di particolare da consigliare.
La definizione R0 (erre zero) dovrebbe riferirsi al fatto che si trattava di un tumore di prima diagnosi. Non è comunque un'espressione molto comune in urologia ed in questo caso non ha alcun significato particolare.
L'infiltrazione linfovascolare di cui si parla è rilevata microscopicamente all'interno della parete vescicale ed è propria dei tumori potenzialmente più aggressivi. Non è però sinonimo di invasione a distaza, che invece sarebbe definita dai gradi T3 oT4 o dalla positività linfonodale.
In conclusione, prima di tutto ci felicitiamo che suo padre stia abbastanza bene dopo un simile intervento, che alla sua età non è certo una passeggiata e che se non fosse stato in buona forma, forse non sarebbe stato neanche eseguito. La derivazione urinaria esterna diretta certo non è il massimo, ma anche qui vi si è optato per semplificare quanto più possibile l'intervento. I controlli da eseguire sono quelli consigliati, per il momento non ci pare che ci altro di particolare da consigliare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.8k visite dal 28/08/2016.
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