Malattia marion
Sto valutando la possibilità di sottopormi prossimamente ad un intervento di incisione del collo vescicale, non ho problemi di prostata solo un collo vescicale sclerotico rilevato da cistoscopia, ho tantissimi dubbi e non riesco a capire il perchè alcuni specialisti danno l'eiaculazione retrograda come una certezza, altri come una probabilità molto frequente ed altri invece come il Dott. Seveso( ma non è l'unico) in un suo consulto del 2012 parla di rischio molto raro e remoto...
Da quali fattori è influenzata questa probabilità? Ci sono strutture di eccellenza o specialisti in grado di minimizzare questo effetto collaterale dell'intervento???
Grazie a tutti
Da quali fattori è influenzata questa probabilità? Ci sono strutture di eccellenza o specialisti in grado di minimizzare questo effetto collaterale dell'intervento???
Grazie a tutti
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L'eiaculazione esterna avviene principalmente perché il collo vescicale si chiude autonomamente (ed inconsciamente) in via riflessa impedendo che il liquido seminale refluisca verso la vescica. Questo sarebbe ben più agevole dal punto di vista idraulico che incanalarsi nell'uretra, tortuosa ed a lume praticamete collabìto. Tutti gli interventi che tendono ad aprire il collo vescicale interferiscono con questo meccanismo di chiusura. In linea di massima l'eiaculazione retrograda non può essere mai esclusa, ma la sua entità, parziale o totale, è dificile da prevedere. Ovviamente tanto è più grande l'apertura del collo vescicale, tanto maggiore è la possibilità che l'eiaculazione esterna sia ridotta, od addirittura azzerata. Ma un'incisione troppo prudente del collo non sortirebbe gli effetti sperati dal punto di vista urinario e, perlopiù, necessiterebbe di una revisione dopo qualche anno. La tecnica di intervento è praticamente ininfluente, senz'altro vale la pena di farsi operare dal collega con il quale lei sia riuscito ad intrattenere il miglior rapporto di comunicazione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#3]
La continenza urinaria dipende in massima parte dallo sfintere volontario che si trova attorno all'uretra a valle della prostata. Pertanto gli interventi limitati al collo vescicale si mantengono ampiamente al di sopra e quindi il rischio di incontinenza anche parziale è estremamente basso. Paradossalmente, può invece accadere che venga effettuata una sezione insufficiente del collo vescicale, con il vano desiderio di evitare l'eiaculazione retrograda. L'operatore esperto sa trovare un compromesso tra queste due esigenze, posto che la disostruzione idraulica è sempre prioritaria.
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Utente
Grazie infinitamente per la sua disponibilità Dott. Piana, ora sentiro il mio urologo di fiducia anche per valutare i tempi entro cui conviene fare l'intervento, per non rischiare di fare tardi ed avere poi problematiche anche sulla vescica per gli effetti da sforzo. Al momento prendo 1 compressa di xatral a colazione... Inizio ad avere più difficoltà ad iniziare ad urinarie solo la sera tardi ed al mattino, la notte non mi alzò, mentre per tutto il giorno la partenza va molto meglio, parliamo comunque di un flusso basso in ogni caso. Secondo il vostro parere un raddoppio dello xatral a vieni alterni potrebbe migliorare la situazione. Grazie
[#5]
Il farmaco agisce su dei recettori della parete vescicale, la dose normale è in grado di ottenere il miglior risultato possibile. Aumentare ancora non ha alcuna utilità ed espone unicamente all'insorgenza di effetti collaterali (es. ipotensione, congestione nasale, ecc.).
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Utente
Grazie Dott. Piana, ma è anche Lei, come il mio urologo dell'idea che Xatral o UROREC hanno di fatto lo stesso effetto... Nel senso che dice lui se il collo della vescica risponde ai farmaci Xatral o UROREC hanno gli stessi effetti benefici, evitando anche gli effetti indesiderati prodotti dall'urorec , se non risponde allo Xatral non lo farà neanche con l'urorec... Lei che pensa? Leggendo su internet ho visto di pazienti trattati con Alfuzosina che non avevano avuto risultati, e che invece avevano tratto beneficio dal passaggio alla silodosina....
[#9]
Utente
Salve Dott. Piana, mi scusi se insisto ancora sull'argomento, ma approfitto della sua disponibilità, come valuta Lei l'intervento eseguito dall'equipe di Arezzo con il laser tullio? Li si pratica una sola incisione al collo vescicale.
Ho trovato diversi commenti positivi, ma tutti risalenti a diversi anni fa, non si sa in pratica se quelli che erano stati sottoposti all'intervento, poi hanno riavuto problemi o hanno risolto..
Grazie anticipatamente
Ho trovato diversi commenti positivi, ma tutti risalenti a diversi anni fa, non si sa in pratica se quelli che erano stati sottoposti all'intervento, poi hanno riavuto problemi o hanno risolto..
Grazie anticipatamente
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La sezione del collo vescicale è tecnicamente molto semplice e diretta, si tratta in pratica di una semplice incisione, anche se profonda, che si dirige dall'alto in basso, obliquamente atrraversando il collo vescicale, partendo da sotto lo sbocco delll'uretere in vescica (meàto) fin verso l'apice della prostata (collicolo seminale o veru-montanum). Nella nostra esperienza, è sostanzialmente indifferente se eseguito con la comune corrente diatermica da taglio oppure con il laser. In linea di massima comunque, se si ha il laser a disposizione ovviamente è opportuno utilizzarlo, indifferentemente che si tratti di laser Olmio o laser Tullio, ovvero i due modelli più comuni attualemente in uso. In pratica, senza nulla togliere ai Colleghi certamente molto validi ed esperti, eventuali trasferte lunghe non ci paiono molto giustificate, poiché spesso si ha la possibilità di un risultato del tutto simile affidandosi a specialisti più vicini.
[#11]
Utente
Grazie, Dott. Piana, dai dati relativi ai casi clinici eseguiti ad Arezzo e pubblicati in uno studio scientifico:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27174536
Viene riportata una casistica molto positiva sopratutto sul tema dell'eiaculazione retrograda che con la tecnica adottata dall'equipe in Toscana, verrebbe drasticamente ridotta ad una percentuale molto bassa dal 7,1% al 1,5%.
Quello che mi chiedo io è l'effettiva soluzione del problema o se trattasi di una soluzione temporanea destinata comunque ad essere ripresa a distanza di anni con ulteriore incisione.
In pratica non riesco a capire se quei 179 casi riportati nell'articolo pubblicato hanno risolto definitiviamente o solo temporanemente il problema di natura minzionale.
Per questo chiedevo se dalla sua esperienza ha la possibilità di riferire in merito, perchè a livello di forum in internet non si trova tantissimo, questo mi farebbe pensare a casi risolti, perchè chi ha scirtto di essersi operato li, poi è scomparso dal giro dei forum che trattano l'argomento.
Ancora un grazie
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27174536
Viene riportata una casistica molto positiva sopratutto sul tema dell'eiaculazione retrograda che con la tecnica adottata dall'equipe in Toscana, verrebbe drasticamente ridotta ad una percentuale molto bassa dal 7,1% al 1,5%.
Quello che mi chiedo io è l'effettiva soluzione del problema o se trattasi di una soluzione temporanea destinata comunque ad essere ripresa a distanza di anni con ulteriore incisione.
In pratica non riesco a capire se quei 179 casi riportati nell'articolo pubblicato hanno risolto definitiviamente o solo temporanemente il problema di natura minzionale.
Per questo chiedevo se dalla sua esperienza ha la possibilità di riferire in merito, perchè a livello di forum in internet non si trova tantissimo, questo mi farebbe pensare a casi risolti, perchè chi ha scirtto di essersi operato li, poi è scomparso dal giro dei forum che trattano l'argomento.
Ancora un grazie
[#12]
Questi sono interventi mediamente eseguiti su uomini tra i 25 ed i 35 anni, se l'intervento ha un buon risultato idraulico è difficile che si abbia nuovamente bisogno dell'urologo per i 20 anni successivi, momento in cui la prostata potrebbe iniziare a dire la sua, ovviamente in modo molto variabile da caso a caso. Purtroppo bisogna dire che in alcuni casi una sola incisione non è sufficiente, ovvero vi è una cicatrizzazione sovrabbondante che tende a richiudere e rendere l'insieme ancora più rigido. Questo non è prevedibile con certezza e fa parte della variabilità di qualsiasi intervento o terapia medica.
[#13]
Utente
Ancora grazie per la sua disponibilità, comunque adesso ho le idee molto più chiare, perchè non sono pochi i professionisti che invece contrastano la tecnica dell'unica incisione, evidenziando l'assoluta inutilità di questo tipo di intervento, proprio per il fatto che nel tempo il problema si ripresenta con certeza assoluta.
Io invece sono pienamente concorde con Lei, penso che se vi è la possibilità di spostare anche di non moltissimi anni il momento in cui si renderà necessario, aprire completamente il collo vesciale, con un secondo taglio, almeno lo si farà in un'eta avanzata dovè subire un eventuale problema di retroeiaculazione sarebbe molto più accettabile che a 40 anni.
La cosa più importante è che comunque l'unica incisione sia sempre poi affiancabile nel corso tempo da una seconda eventuale risolutiva ... e credo, se non ho inteso male dalle sue parole che ciò sia sempre possibile ....... Ancora grazie
Io invece sono pienamente concorde con Lei, penso che se vi è la possibilità di spostare anche di non moltissimi anni il momento in cui si renderà necessario, aprire completamente il collo vesciale, con un secondo taglio, almeno lo si farà in un'eta avanzata dovè subire un eventuale problema di retroeiaculazione sarebbe molto più accettabile che a 40 anni.
La cosa più importante è che comunque l'unica incisione sia sempre poi affiancabile nel corso tempo da una seconda eventuale risolutiva ... e credo, se non ho inteso male dalle sue parole che ciò sia sempre possibile ....... Ancora grazie
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 3.7k visite dal 22/08/2016.
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