Vescica neurologica

Buonasera, mi chiamo Giuseppe e sono stato operato 4 anni fa per una vescica neurologica. I miei medici optarono per la procedura di Mitrofanoff sec. Monti, ovvero una derivazione della vescica in una "stomia" addominale. Purtroppo da quattro anni a questa parte ho grossi problemi di gestione della mia Mitrofanoff. Ho perdite di grossa entità (la stomia inizia a perdere fin da subito dopo aver cateterizzato), come se la valvola smettesse di funzionare. E' inutile dire anche che a questo punto l'intervento ha peggiorato solamente il mio stile di vita, dato che mi operarono per evitare infezioni ma queste continuano ad essere presenti. Volevo chiedere a voi quali potrebbero essere le soluzioni per evitare queste perdite che gli urologi potrebbero prendere in considerazione. E' possibile addirittura chiudere la mitrofanoff dato i grandi disagi fisici e psicologici che mi sta dando e tornare come mi è possibile fare, ovvero di poter urinare autonomamente senza bisogno di cateterismo nel pattello come facevo senza problemi prima dell'intervento? Potrebbero prendere in considerazione la riparazione della valvola anche se la mia vescica lavora a pressioni così elevate da non permettere il funzionamento della valvola di contenimento ?

E vi faccio una domanda più spinosa e personale, perchè l'urologo non si è sentito in dovere di avvisarmi di questa gravosa possibilità prima dell'intervento?...

Con una certa disperazione, vi ringrazio per la disponibilità .

Un caro saluto a tutti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
In passato sono state proposte varie tecniche chirurgiche che si ponevano lo scopo di rendere continente un serbatoio urinario abboccato alla pelle. Nel suo caso non è chiaro dalla sua descrizione se il condotto di Mitrofanoff / Monti sia collegato alla sua vescica, ovvero sia già stato realizzato un serbatoio intestinale indipendente. Statisticamente, la maggioranza di questi interventi ha nel tempo portato a delle complicazioni, anche perché la tecnica chirurgica è molto delicata e sono in grado di eseguirla con la massima competenza solo i Colleghi che eseguono veramente molti interventi di questo tipo, come alcuni urologi pediatri. Non è comunque produttivo andare in questa sede oltre con queste considerazioni, sta di fatto che ovviamente la sua situazione deve essere in qualche modo emendata. Le possibilità sono molto numerose e molto probabilmente ogni chirurgo consultato proporrebbe una soluzione diversa. In linea di massima, escluderemmo la possibilità di utilizzare ulteriormente la sua vescica, poiché questo può portare a lungo temine a delle complicazioni di tipo renale. La soluzione più diretta parrebbe quella di una derivazione intestinale con stomia cutanea apparecchiabile con placca e sacchetto, anche se alla relativa semplicità e sicurezza di risultato, comprendiamo che l'impatto psicologico non sarebbe indifferente. Da qui in avanti vi possono essere altre possibilità intermedie, tutte da presentare e discutere con lei con la massima calma. Sarebbe quindi opportuno che lei sentisse almeno 3 pareri di nostri Colleghi diversi, che dimostrino di avere comprovata competenza negli interventi di derivazione urinaria e loro complicazioni. Tutto questo prima di prendere una non semplice decisione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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