Calcoli
Gentili dottori,
vorrei avere dei chiarimenti sul problema di mia madre in riferimento a calcoli renali.
Si tratta di una donna di 51 anni con nessun precedente di calcoli.
Sabato notte ha avuto la prima colica e siamo andati in pronto soccorso, inizialmente hanno eseguito analisi del sangue e esami urine. Hanno somministrato antidolorifici ed hanno eseguito un ecografia. Dopo l'ecografia ci hanno detto che si trattava di renella. Dopo essere stata dimessa ha riavuto un violento attacco che ci ha costretto a ritornare in pronto soccorso. Nessun esame ulteriore solo antidolorifici. Il giorno dopo un altro attacco e in questa circostanza il dott. ha ritenuto oppprtuna la tac. La tac ha evidenziato la presenza di : calcolo di 9mm indovato nell'uretere pelvico omolaterale - moderata dilatazione delle cavità renali a monte; calcolo di 9mm nel caloce inferiore a destra; a sinistra si reperta millimetrico calcolo caliceale superiore.
Il medico mi ha detto che doveva semplicemente espellere il calcolo da sola. Premetto che la cura da fare a casa era buscopan e antidolorifico in caso di dolore. Il giorno dopo ha fatto una consulenza dall'urologo dell'ospedale e le è stata data la seguente cura: reparilexin, omnic e toradol all'occorrenza (più un protettore gastrico). Da ieri ha iniziato con omnic e da un giorno e mezzo non ha dolore, fa solo sangue nelle urine.
Questo è il quadro.
I miei dubbi sono i seguenti.
È necessario che io porti mia madre da un altro dottore o in un altro centro per valutare la se è il caso di togliete il calcolo in altro modo? È una cosa urgente o possiamo aspettare con calma?
Quali sono le reali possibilità che il calcolo venga espulso naturalmente? E per quanto tempo è ragionevole aspettare e fare la cura?
Se non le fa male vuol dire che è fermo? E dobbiamo preoccuparci per il sangue nelle urine?
Possiamo fare altri esami? E dobbiamo preoccuparci per i reni?
Mi scuso per le domande ma non sappiamo neppure a chi rivolgerci per una visita fatta come si deve. Stiamo valutando di andare fuori regione ma vorrei capire l'urgenza.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione e eventuali risposte.
vorrei avere dei chiarimenti sul problema di mia madre in riferimento a calcoli renali.
Si tratta di una donna di 51 anni con nessun precedente di calcoli.
Sabato notte ha avuto la prima colica e siamo andati in pronto soccorso, inizialmente hanno eseguito analisi del sangue e esami urine. Hanno somministrato antidolorifici ed hanno eseguito un ecografia. Dopo l'ecografia ci hanno detto che si trattava di renella. Dopo essere stata dimessa ha riavuto un violento attacco che ci ha costretto a ritornare in pronto soccorso. Nessun esame ulteriore solo antidolorifici. Il giorno dopo un altro attacco e in questa circostanza il dott. ha ritenuto oppprtuna la tac. La tac ha evidenziato la presenza di : calcolo di 9mm indovato nell'uretere pelvico omolaterale - moderata dilatazione delle cavità renali a monte; calcolo di 9mm nel caloce inferiore a destra; a sinistra si reperta millimetrico calcolo caliceale superiore.
Il medico mi ha detto che doveva semplicemente espellere il calcolo da sola. Premetto che la cura da fare a casa era buscopan e antidolorifico in caso di dolore. Il giorno dopo ha fatto una consulenza dall'urologo dell'ospedale e le è stata data la seguente cura: reparilexin, omnic e toradol all'occorrenza (più un protettore gastrico). Da ieri ha iniziato con omnic e da un giorno e mezzo non ha dolore, fa solo sangue nelle urine.
Questo è il quadro.
I miei dubbi sono i seguenti.
È necessario che io porti mia madre da un altro dottore o in un altro centro per valutare la se è il caso di togliete il calcolo in altro modo? È una cosa urgente o possiamo aspettare con calma?
Quali sono le reali possibilità che il calcolo venga espulso naturalmente? E per quanto tempo è ragionevole aspettare e fare la cura?
Se non le fa male vuol dire che è fermo? E dobbiamo preoccuparci per il sangue nelle urine?
Possiamo fare altri esami? E dobbiamo preoccuparci per i reni?
Mi scuso per le domande ma non sappiamo neppure a chi rivolgerci per una visita fatta come si deve. Stiamo valutando di andare fuori regione ma vorrei capire l'urgenza.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione e eventuali risposte.
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Se il calcolo é di 9 mm (la TAC non sbaglia) e si tratta del primo episodio di passaggio di calcolo, le possibilità di espulsione spontanea sono ragionevolmente scarse. Se non vi è più colica od altre complicazioni (es. febbre) con molto ottimismo si puó tentare la via della terapia "espulsiva" come quella che è stata instaurata. Certo è che non si può attendere più di tanto, in particolare se le coliche dovessero ripetersi. In questi casi noi consigliamo sempre di inserirsi comunque nella lista d'attesa per un eventuale intervento endoscopico in un centro urologico che si occupi di calcoli. Se la fortuna assiste, si sarà sempre in tempo per rinunciare, ma almeno non si perde tempo. Anche se non dovessero esserci più coliche sarebbe opportuno che il calcolo venisse rimosso non oltre i 40 giorni. Nel frattempo, il sanguinamento è prevedibile, si tratta di poca cosa ed è l'ultima cosa di cui ci si deve preoccupare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Dottore grazie per la sua velocissima risposta. Ho avuto più risposte in 55 minuti da Lei che in 4 giorni da diversi dottori. Potrebbe indicarmi qualche centro al centro Italia. Ho visto il suo centro ma Torino è difficoltoso da raggiungere, è un viaggio abbastanza lungo. Volendo i tempi nel suo centro quali sono?
[#3]
Noi qui ovviamente per motivi di correttezza non possiamo fornire consigli su singoli professionisti o centri di cura. In Lombardia non mancano strutture di urologia ad elevata ed elevatissima competenza specifica sulla,calcolosi, siamo certi che non dovrete fare molta strada.
[#4]
Utente
Gentile dottore La ringrazio per i suoi consigli.
Questa mattina mia madre ha fatto un'altra visita, alla cura che le avevo scritto è stato aggiunto il cortisone e uralyt (il sospetto è che siano di acido urico).
Più le seguenti indicazioni: bagni caldi e bere molto (4 litri al giorno).
Io sono sempre più convinta che questo calcolo non uscirà da solo, Lei cosa ne pensa della cura? Secondo lei c'è davvero la possibilità che uscirà? Ha senso aspettare?
Questa mattina mia madre ha fatto un'altra visita, alla cura che le avevo scritto è stato aggiunto il cortisone e uralyt (il sospetto è che siano di acido urico).
Più le seguenti indicazioni: bagni caldi e bere molto (4 litri al giorno).
Io sono sempre più convinta che questo calcolo non uscirà da solo, Lei cosa ne pensa della cura? Secondo lei c'è davvero la possibilità che uscirà? Ha senso aspettare?
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I calcoli di acido urico sono rarissimi nel sesso femminile, a meno che si tratti di un soggetto nettamente sovrappeso. La progressione del calcolo nell'uretere dipende essenzialmente dalla compiacenza delle pareti, la spinta del flusso urinario ha un ruolo marginale - anzi - può addirittura sovraccaricare il rene ed indurre la comparsa di fastidi ed addirittura colica. Per questo motivo noi siamo concettualmente contrari alle "bombe d'acqua". Il comportamento più ragionevole, almeno dal nostro punto di vista, è quello che abbiamo chiaramente delineato nel nostro primo contributo.
[#6]
Utente
Infatti questa sera dopo aver bevuto parecchia acqua ha ricominciato a sentire dolori nonostante avesse fatto una puntura di toradol un paio di ore prima (per un'altra colica importante).
Volevo chiederLe a cosa serve il cortisone in questo caso. Io non sono un medico e da pofano della materia non capisco il quid pluris rispetto alla cura iniziale.
Per quanto riguarda l'acido urico ha dedotto che fossero di questa sostanza perché dall'esame delle urine fatto pochi giorni prima era risultato un valore al di sopra del range di normalità. Ma non sarebbe più corretto svolgere un esame delle urine nelle 24 h? È 1.70 e pesa 70 kg, non so se si possa considerare nettamente in sovrappeso.
Grazie di nuovo per la Sua gentilezza e disponibilità.
Volevo chiederLe a cosa serve il cortisone in questo caso. Io non sono un medico e da pofano della materia non capisco il quid pluris rispetto alla cura iniziale.
Per quanto riguarda l'acido urico ha dedotto che fossero di questa sostanza perché dall'esame delle urine fatto pochi giorni prima era risultato un valore al di sopra del range di normalità. Ma non sarebbe più corretto svolgere un esame delle urine nelle 24 h? È 1.70 e pesa 70 kg, non so se si possa considerare nettamente in sovrappeso.
Grazie di nuovo per la Sua gentilezza e disponibilità.
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La composizione chimica del calcolo può essere presunta in base alla radiografia semplice (i calcoli di acido urico sono "trasparenti" poichè non contengono calcio) o meglio ancora in base alla TAC (i calcoli di acido urico sono meno densi). In ogni caso, come abbiamo detto, nella donna si manifestano davvero molto raramente. Inoltre, quando causano ostruzione e coliche devo essere considerati alla stregua dei calcoli di calcio, poiché non si può certo attendere la dissoluzione che necessita tempo e non è mai assolutamente certa. Nella terapia "espulsiva" si associa il cortisone con l'idea che questo possa ridurre l'èdema e l'infiammazione della mucosa dell'uretere. In effetti questo è molto difficile da dimostrare e l'opinione scientifica è ancora dibattuta. In ogni caso, la maggior parte di noi urologi ci crede e, a meno che vi siano delle nette controindicazioni (es. diabete), confidano in questo "quid pluris". In conclusione, ad ogni ulteriore colica, diventa sempre più evidente che un intervento, se non possibile in urgenza, debba almeno essere messo in cantiere con l'inserimento in una lista d'attesa.
[#8]
Utente
Gentile dottore,
torno a scriverLe perché sono abbastanza sconfortata. So che un paio di calcoli non sono una cosa grave, ma proprio perché dovrebbe essere una cosa "comune" non capisco perché ogni dott. dice una cosa diversamente.
Questa mattina ho portato mia madre in un ospedale di Roma che dovrebbe avere un buon reparto di urologia.
Il dott. ha guardato tac e documentazione e ha detto che potevamo provare a farlo uscire e che eventualmente dovevamo programmare l'operazione che compatibilmente con le sue ferie sarebbe andata a finire almeno dopo metà settembre. Dopo ha aggiunto che avremmo potuto fare un controllo tra 20 gg ma l'ecografia avrebbe potuto fargliela solo al suo studio privato. Abbiamo capito cosa voleva dire. La visita è stata solo un dialogo. Non l'ha nemmeno toccata e non le ha fatto neppure l'eco nonostante nella stanza ci fosse la macchina accesa e il lettino pronto. Poi ha cambiato di nuovo la cura togliendo tutto, lasciando solo il toradol e inserendo il buscopan. Sinceramente non ci capisco più nulla. Lei cosa ne pensa?
torno a scriverLe perché sono abbastanza sconfortata. So che un paio di calcoli non sono una cosa grave, ma proprio perché dovrebbe essere una cosa "comune" non capisco perché ogni dott. dice una cosa diversamente.
Questa mattina ho portato mia madre in un ospedale di Roma che dovrebbe avere un buon reparto di urologia.
Il dott. ha guardato tac e documentazione e ha detto che potevamo provare a farlo uscire e che eventualmente dovevamo programmare l'operazione che compatibilmente con le sue ferie sarebbe andata a finire almeno dopo metà settembre. Dopo ha aggiunto che avremmo potuto fare un controllo tra 20 gg ma l'ecografia avrebbe potuto fargliela solo al suo studio privato. Abbiamo capito cosa voleva dire. La visita è stata solo un dialogo. Non l'ha nemmeno toccata e non le ha fatto neppure l'eco nonostante nella stanza ci fosse la macchina accesa e il lettino pronto. Poi ha cambiato di nuovo la cura togliendo tutto, lasciando solo il toradol e inserendo il buscopan. Sinceramente non ci capisco più nulla. Lei cosa ne pensa?
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La nostra opinione è sempre la stessa, ovviamente non abbiamo la pretesa che sia la migliore e che debba per forza coincidere con quella di altri Colleghi. A ragion del vero, quando si tratta di problemi di calcoli delle vie urinarie, la visita diretta "mani sulla pancia" è quasi sempre ben poco suggestiva e nulla può aggiungere a quanto già ben noto in base agli accertamenti completi già eseguiti.
[#11]
Il dolore della colica è essenzialmente dovuto alla distensione del bacinetto renale, indipendentemente dal punto della via urinaria in cui si trova il calcolo che causa ostruzione. In questo meccanismo non sono coinvolti "spasmi" di alcun tipo. I medicinali più efficaci sono provatamente gli anti-infiammatori FANS e la morfina. I cosiddetti "antispastici" hanno un uso ancora molto diffuso, ma il loro ruolo positivo è da considerare marginale. Tutto questo almeno nella nostra esperienza, che è riassunta in questo nostro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 5.3k visite dal 03/08/2016.
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