Trombosi vena alla base del pene
Buonasera,
scrivo questo consulto per un problema insorto circa un mese fa. In concomitanza con un lavoro che mi ha obbligato ad una lunga esposizione al sole per tre giorni di fila in giorni di caldo molto intenso (dovendo sostenere anche una posizione in piedi prolungata spesso da fermo), ho avuto un episodio di forte vasodilatazione venosa.
La sera dopo il primo giorno mi sono ritrovato con le vene delle tempie e delle gambe molto gonfie e le gambe affaticate e calde. Al terzo giorno ho avvertito un dolore acuto all'inguine poco sopra il pene. Inizialmente mi sono fatto vedere dal medico di famiglia il quale ha notato una vena gonfia localizzata nel punto dolente. Mi ha prescritto un integratore di flavonidi. Dopo qualche giorno,preciso il fatto che ho toccato il punto più volte come reazione al fastidio, ho iniziato a sentire un vero e proprio cordone duro. Da ecografia è risultata una trombosi completa della vena dorsale del pene nel punto in cui ancora non ha raggiunto quest'ultimo (diciamo proprio ai limite dell'organo) poco a destra.
Così recita il frammento di referto dell'ecodoppler:
"Sulla base del pene si reperta una vena ectasica e sede di trombosi completa di aspetto cordoniforme dolente e dura alla digitopressione"
CONCLUSIONE
Trombosi venosa completa della vena dorsale destra alla base del pene.
Tutto il resto dell'ecodoppler eseguito sull'area inguinale e sui testicoli è regolare (no varicocele né alcuna anomalia di sorta)
Essendo tutte le altre vene dei "dintorni" in perfetto stato (safena inclusa), dopo prescrizione di terapia con eparina, è stata consigliata visita urologica per indagare eventuali problematiche locali
Oggi ho effettuato la visita, ma l'urologo non ha rilevato nulla affermando che il problema è angiologico.
Nel frattempo segnalo che da 4-5 giorni a seguito di un rapporto mi si è visibilmente gonfiata anche un'altra vena dorsale (a sinistra) del pene molto superficiale. E tale gonfiore mi arreca fastidio e senso di pesantezza in posizione eretta.
Preciso che "angiologicamente" sono in cura con eparina 6000 due volte al dì punture sotto pelle e pomata locale.
A questo punto mi trovo in una situazione non chiara e avrei alcune domande da porvi:
1- E' possibile che si tratti della sindrome di Mondor.L'urologo che mi ha visitato oggi mi sembrava ignorare completamente questa possibilità-
2- E' possibile che una trombosi completa possa guarire e la vena tornare prima o poi ad essere pervia?
3- Il pene quante vene ha per il deflusso del sangue? Se una vena alla sua base (che temo essere la dorsale profonda) va in trombosi il deflusso è comunque garantito agevolmente o si rischia una maggiore difficoltà? Il gonfiore della dorsale superficiale mi fa pensare ad una situazione di "sofferenza " del circolo venoso del pene.
4- In relazione al punto 3 ci possono essere difficoltà nei momenti di maggiore afflusso di sangue come durante un erezione?
Ringrazio sin da ora per l'attenzione e la disponibilità
scrivo questo consulto per un problema insorto circa un mese fa. In concomitanza con un lavoro che mi ha obbligato ad una lunga esposizione al sole per tre giorni di fila in giorni di caldo molto intenso (dovendo sostenere anche una posizione in piedi prolungata spesso da fermo), ho avuto un episodio di forte vasodilatazione venosa.
La sera dopo il primo giorno mi sono ritrovato con le vene delle tempie e delle gambe molto gonfie e le gambe affaticate e calde. Al terzo giorno ho avvertito un dolore acuto all'inguine poco sopra il pene. Inizialmente mi sono fatto vedere dal medico di famiglia il quale ha notato una vena gonfia localizzata nel punto dolente. Mi ha prescritto un integratore di flavonidi. Dopo qualche giorno,preciso il fatto che ho toccato il punto più volte come reazione al fastidio, ho iniziato a sentire un vero e proprio cordone duro. Da ecografia è risultata una trombosi completa della vena dorsale del pene nel punto in cui ancora non ha raggiunto quest'ultimo (diciamo proprio ai limite dell'organo) poco a destra.
Così recita il frammento di referto dell'ecodoppler:
"Sulla base del pene si reperta una vena ectasica e sede di trombosi completa di aspetto cordoniforme dolente e dura alla digitopressione"
CONCLUSIONE
Trombosi venosa completa della vena dorsale destra alla base del pene.
Tutto il resto dell'ecodoppler eseguito sull'area inguinale e sui testicoli è regolare (no varicocele né alcuna anomalia di sorta)
Essendo tutte le altre vene dei "dintorni" in perfetto stato (safena inclusa), dopo prescrizione di terapia con eparina, è stata consigliata visita urologica per indagare eventuali problematiche locali
Oggi ho effettuato la visita, ma l'urologo non ha rilevato nulla affermando che il problema è angiologico.
Nel frattempo segnalo che da 4-5 giorni a seguito di un rapporto mi si è visibilmente gonfiata anche un'altra vena dorsale (a sinistra) del pene molto superficiale. E tale gonfiore mi arreca fastidio e senso di pesantezza in posizione eretta.
Preciso che "angiologicamente" sono in cura con eparina 6000 due volte al dì punture sotto pelle e pomata locale.
A questo punto mi trovo in una situazione non chiara e avrei alcune domande da porvi:
1- E' possibile che si tratti della sindrome di Mondor.L'urologo che mi ha visitato oggi mi sembrava ignorare completamente questa possibilità-
2- E' possibile che una trombosi completa possa guarire e la vena tornare prima o poi ad essere pervia?
3- Il pene quante vene ha per il deflusso del sangue? Se una vena alla sua base (che temo essere la dorsale profonda) va in trombosi il deflusso è comunque garantito agevolmente o si rischia una maggiore difficoltà? Il gonfiore della dorsale superficiale mi fa pensare ad una situazione di "sofferenza " del circolo venoso del pene.
4- In relazione al punto 3 ci possono essere difficoltà nei momenti di maggiore afflusso di sangue come durante un erezione?
Ringrazio sin da ora per l'attenzione e la disponibilità
[#1]
Gentile lettore,
certo, è possibile pensare alla tromboflebite di Mondor, anche se questa evenienza clinica non è frequente, soprattutto a livello delle vene dorsali del pene.
Se di questa sindrome si tratta di solito comunque ha un decorso benigno, anche senza alcuna terapia.
Alle ultime questioni poste le confermo che il pene presenta numerose vene di drenaggio e quindi generalmente non "ci possono essere difficoltà nei momenti di maggiore afflusso di sangue, come durante un erezione".
Risenta comunque ora in diretta il suo andrologo di riferimento.
Un cordiale saluto.
certo, è possibile pensare alla tromboflebite di Mondor, anche se questa evenienza clinica non è frequente, soprattutto a livello delle vene dorsali del pene.
Se di questa sindrome si tratta di solito comunque ha un decorso benigno, anche senza alcuna terapia.
Alle ultime questioni poste le confermo che il pene presenta numerose vene di drenaggio e quindi generalmente non "ci possono essere difficoltà nei momenti di maggiore afflusso di sangue, come durante un erezione".
Risenta comunque ora in diretta il suo andrologo di riferimento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#5]
Utente
Buongiorno, a seguito di un nuovo ecodoppler di controllo la trombosi risulta ancora presente e completa, sebbene la "cicatrizzazione" si sia ridotta e la sintomatologia dolorosa locale sia quasi scomparsa. Al controllo è stato confermato che si tratta di una vena dorsale superficiale del pene (e non dorsale profonda).
Mi è stata così confermata la cura con eparina (Cleistane) + hirudoid per altre 2-3 settimane e poi nuovo controllo ai primi di Settembre.
Mi è stata inoltre prolungata la prescrizione di astinenza assoluta.
Il problema è che un periodo così duraturo di astinenza unito alle inevitabili erezioni notturne mai sfociate in vere e proprie eiaculazioni (se non minime) mi sta provocando sintomi spiacevoli che attribuisco quasi certamente ad una prostatite. Ne ho infatti già sofferto in passato in modo altalenante e cronico.
La sintomatologia è: urina molto frequente con sensazione di mancato svuotamento e sgocciolamento successivo, dolori e fastidi continui al perineo e al basso ventre, bruciori lungo il decorso del pene etc).
Volevo sapere come potrei ridurre questa sintomatologia senza contravvenire però alla prescrizione di astinenza assoluta.
Inoltre una banale domanda, per mia curiosità. Esiste più di una vena superficiale dorsale peniena? Lo chiedo poiché posso vedere sul lato sinistro del pene (opposto a quello della trombosi) un'evidente vena superficiale e anche a destra noto una vena superficiale un po' meno evidente che decorre superficialmente dalla base del pene fino al vertice quasi (ed è proprio questa la vena interessata dalla trombosi). Avevo invece capito cercando informazioni che la vena superficiale peniena fosse una sola.
Vi ringrazio molto per l'attenzione
Mi è stata così confermata la cura con eparina (Cleistane) + hirudoid per altre 2-3 settimane e poi nuovo controllo ai primi di Settembre.
Mi è stata inoltre prolungata la prescrizione di astinenza assoluta.
Il problema è che un periodo così duraturo di astinenza unito alle inevitabili erezioni notturne mai sfociate in vere e proprie eiaculazioni (se non minime) mi sta provocando sintomi spiacevoli che attribuisco quasi certamente ad una prostatite. Ne ho infatti già sofferto in passato in modo altalenante e cronico.
La sintomatologia è: urina molto frequente con sensazione di mancato svuotamento e sgocciolamento successivo, dolori e fastidi continui al perineo e al basso ventre, bruciori lungo il decorso del pene etc).
Volevo sapere come potrei ridurre questa sintomatologia senza contravvenire però alla prescrizione di astinenza assoluta.
Inoltre una banale domanda, per mia curiosità. Esiste più di una vena superficiale dorsale peniena? Lo chiedo poiché posso vedere sul lato sinistro del pene (opposto a quello della trombosi) un'evidente vena superficiale e anche a destra noto una vena superficiale un po' meno evidente che decorre superficialmente dalla base del pene fino al vertice quasi (ed è proprio questa la vena interessata dalla trombosi). Avevo invece capito cercando informazioni che la vena superficiale peniena fosse una sola.
Vi ringrazio molto per l'attenzione
[#6]
Gentile lettore,
le vene superficiali dorsali del pene possono essere anche due, per ridurre poi i sintomi da congestione legata ad astinenza sessuale forzata possono essere utili queste indicazioni di tipo comportamentale:
1)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc.;
2)lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;
3)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
4)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
5)se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
6)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Ancora un cordiale saluto.
le vene superficiali dorsali del pene possono essere anche due, per ridurre poi i sintomi da congestione legata ad astinenza sessuale forzata possono essere utili queste indicazioni di tipo comportamentale:
1)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc.;
2)lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;
3)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
4)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
5)se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
6)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Ancora un cordiale saluto.
[#9]
Mi permetto di aggiungere alle giuste considerazioni del collega che la vena superficiale del pene se trombotica, non responsiva a terapia farmacologica ed associata a sintomatologia fastidiosa per il paziente può essere tranquillamente rimossa chirurgicamente senza alcuna conseguenza funzionale sull'erezione.
Saluti
Saluti
Dr. Gabriele Antonini
Urologo Andrologo
www.antoniniurology.com
www.protesipeniene.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 51.4k visite dal 28/07/2016.
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