La ciste aveva appena 16 mm

Spettabile medicitalia
Sono il fortunato, si fa per dire, possessore di una cisti prostatica (in genere di dimensioni di circa 24 mm. di diametro) da ormai quasi 19 anni; la prima diagnosi è giunta in seguito agli accertamenti effettuati per il gonfiore ad un testicolo. Una volta diagnosticata, la ciste, circa ogni anno, anno e mezzo, mi viene aspirata a mezzo puntura ecoguidata in ecografia transrettale, dopo la quale viene effettuato un semplice lavaggio antibiotato. Dopo ogni “intervento” ho totale assenza di sintomi (il gonfiore al testicolo, appunto), come accennato, per circa un anno; quando ricomparivano, evidentemente perchè la cisti si riempiva nuovamente, facevo la mia solita capatina dal mio urologo di fiducia e via di seguito. Non è mai stato deciso di fare punture sclerotizzanti, in quanto, a dire del solito urologo, avrebbero potuto anche danneggiare le vescicole seminali (la ciste è fra la prostata e la vescicola seminale di destra). Da un po’ di tempo a questa parte, però, i sintomi sono cambiati, e per quanto non ci siano più gonfiori od altro, ci sono: pesantezza e leggero bruciore perineale, leggero bruciore nella minzione e, soprattutto, calo del desiderio sessuale al punto di non riuscire ad avere un’erezione degna di questo nome. Il mio urologo, che ha deciso, nell’ultimo controllo, di non procedere all’aspirazione, in quanto la ciste aveva appena 16 mm. di diametro, mi ha fatto fare una breve cura di antinfiammatori (nimesulide in bustine), che non ha sortito alcun effetto, e poi una settimana di antibiotici (ciproxin 500 mg) anch’essa senza effetti di sorta. Ovviamente sono piuttosto preoccupato, sia per questa inaspettata modifica nei sintomi, ma soprattutto nella possibilità che possa interessare la mia vita sessuale. Come accennato non riesco ad avere una erezione che mi permetta un rapporto completo e negli isolati casi in cui sono riuscito, il pene era solo parzialmente rigido. Nell’ultimo controllo la prostata aveva dimensioni 43 x 34 x 26 e presentava un modesto edema sottotrigonale e microcalcificazioni periuretrali e lobari nonché le vescicole seminali aumentate di volume.
Grazie per il Vostro aiuto.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

una cisti prostatica potrebbe alterare o modificare la funzione eiaculatoria di un soggetto ma non riesco a pensare alla possibilità di indurre fenomeni vascolari o neurologici tali da determinare una Disfunzione Erettile
Chieda un parere ad uno specialista sulla natura della problemica erettile , non collegandola necessariamente alla cisti prostatica
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta e per la velocità. La mia domanda è questa: premettendo che ritengo di avere una prostatite ormai cronicizzata, non è possibile che questo in qualche modo influisca sulla funzionalità erettile? O devo pensare che sia un fatto puramente psicosomatico? In tutta sincerità qualche volta, svegliandomi durante la notte, ho constatato di avere, per così dire, tutto funzionante come sempre. E, quindi, come potrei affrontare la cosa?

Grazie mille per la Sua disponibilità.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,


una prostatite potrebbe determinare qualche problema alla funzione erettile ma bisognerebbe capire di quale prostatite si parla e che caratteristiche abbia. In genere i problemi sono di tipo vascolare
cari saluti
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