incontinenza da urgenza in cardiopatica

Ch.mo Dott Piana,
premesso che seguo con interesse le Sue risposte alle domande che altri utenti le rivolgono, formulo la presente per chiederLe, pur con i limiti del consulto a distanza, quanto segue:
mia madre di anni 86, cardiopatica e portatrice di PM , affetta da ipertensione arteriosa e depressione (in trattamento con paroxetina e delorazepam), da diversi anni è affetta da incontinenza da urgenza, con necessità di dover urinare giorno e notte anche a distanza ravvicinata (30 min.), con ripercussioni facilmente immaginabili sul piano psicologico e sociale.
Qualche anno fa, aveva effettuato su consiglio dell'urologo consultato un breve periodo di terapia con VESIKER che aveva migliorato la sintomatologia , ma che è stato sospeso in concomitanza all'impianto del PM definitivo e per la presenza di aritmie.
Ad oggi nessuna terapia è stata più tentata , essendo la maggior parte dei farmaci potenzialmente indicati (antimuscarinici,anticolinergici) purtroppo controindicati per mia madre in quanto cardiopatica.
Mi permetto chiderLe se , in questo quadro clinico, esiste qualche altra possibilità terapeutica di carattere farmacologico, incluso eventuali integratori, per migliorare la predetta incontinenza da urgenza che affligge mia madre, non volendo fare ricorso al cateterismo vescicale a permanenza , da mia madre non accettato, e che la esporrebbe anche ad altre problematiche di carattere infettivo.
Nel ringraziarLa per l'attenzione mi è gradito porgerLe distinti saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
In medicina molto spesso bisogna scendere a dei compromessi. Sappiamo che i farmaci in grado di ridurre la sensibilità e l'attività vescicale hanno degli effetti collaterali, ma questi sono molto variabili e comunque difficilmente così gravi al loro esordio da poter essere pericolosi. Pertanto, ovviamente sotto controllo specialistico, è forse possibile fare ancora qualche tentativo con altri farmaci simili (parasimpatico-litici), magari iniziando da dosi ridotte ed attuando tutte le possibili attenzioni. Vi è anche un nuovo farmaco, il mirabegron, che si prefigge di ottenere lo stesso risultato con un meccanismo d'azione differente. Ovviamente si presuppone che vi sia la certezza che si tratti di un disturbo puramente funzionale e non vi siano altre cause organiche (es. calcoli in vescica, neoformazioni vescicali) anche se il fatto che il disturbo sia presente invariato da tempo depone per l'assenza di queste alterazioni.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Ch.mo Dott.Piana,
la ringrazio per la sollecita ed esauriente risposta.
Spero che il farmaco da Lei suggerito,MIRABEGRON, possa trovare reale utilizzo nel caso di mia madre nonostante le varie problematiche di cui soffre (aritmia, portatrice di PM, ipertensione art., depressione) visti i possibili effetti collaterali del farmaco stesso (tachicardia,fibrillazione atriale,ipertensione), come si evince dal bugiardino.
Magari, oltre a valutare la situazione col cardiologo di fiducia, posterò la domanda su questo sito ai Suoi colleghi cardiologi per un parere.
Distinti saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Le ripetiamo che in medicina motlo spesso bisogna scendere a dei compromessi e se ci si basasse unicamente sui "bugiardini" probabilmente non si riuscirebbe a curare alcunchè. Sotto controllo specialistico sarà certamente possibile quantomeno fare un tentativo.
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Utente
Utente
Ch.mo Dott.Piana,

torno a disturbarla in riferimento a quanto da Lei evidenziato relativamente al caso di mia madre (cardiopatica portatrice di PM,ipertensione arteriosa in trattamento con sartani, depressione in trattamento con paroxetina e delorazepam), affetta da incontinenza da urgenza da molti anni.
Seguendo il Suo consiglio, supportato dal parere del curante cardiologo, è stata iniziata terapia con MIRABEGRON al dosaggio crescente di mezza cpr per i primi tre gg. e ora 1c/die da 25 mg. Pratica tale terapia da una settimana pero, ad oggi non è dato vedere alcun miglioramento in termini di frequenza di minzioni che continuano ad avere un tempo di latenza in media di 45 min,giorno e notte.
Non sono stati evidenziati ,ad oggi, effetti collaterali.
Le chiedo con la presente se il dosaggio di 25 mg., tenendo conto dell'età (85 anni) e delle sue patologie predette, può ritenersi valido e dopo quanto tempo si cominciano a vedere gli effetti della terapia.
Grato ancora per l'attenzione che vorrà dedicarmi, invio sentiti ringraziamenti e cordiali saluti.
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